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PIETRE DECORATIVE E SCULTURALI DEL PIEMONTE

erette gloriosamente sull'ampio arco alpino a ba­

luardo e fortuna del Piemonte e dell'Italia.

Lo scopo di questo mio scritto, rivolto ai materiali

dei giacimenti piemontesi, si limita ad una sintesi dei

lavori accennati e al loro aggiornamento.

Chiarite con queste premesse le direttive e lo

scopo del mio studio, passo senz’altro alla rassegna

di quelle, fra le numerose rocce del Piemonte, che

sono considerate come pietre atte per scultura o

decorative, avvertendo che, nella loro enumerazione,

seguirò come guida il

Trattato di petrografia

del

prof. Artini (5), in quanto riguarda i raggruppamenti

delle rocce, la loro interpretazione e classificazione

geo-mineralogica, e insieme le caratteristiche gene­

riche che ritengo utile riassumere caso per caso.

G R A N I T I

Fra le rocce intrusive sono le più acide, caratte­

rizzate dall'associazione del quarzo con l'ortoclasio,

sostituibile in maggiore o minor proporzione con

altri feldspati alcalini (microclino, albite). L’associa­

zione si completa con uno o più silicati della famiglia

delle miche, degli anfiboli o dei pirosseni: sono mi­

nerali accessori: apatite, zircone, ossidi di ferro,

epidoto, ortite, tormalina, granati, titanite. Questo

tipo è quello dei

graniti alcalini.

Sono invece graniti

alcali<alcici

quelli che al quarzo e all'ortoclasio asso­

ciano in notevole proporzione un plagioclasio sodico-

calcico. Si distinguono parecchie varietà: molto dif­

fusi sono i

graniti alcalini

distinti anche col nome di

granititi,

che contengono solo mica nera

(biotité).

Si hanno i graniti a due miche

(muscovite

e

biotite),

i graniti anfibolia

con orneblendae i

graniti pirossenici.

É

granitite

tipica quella di Baveno con ortoclasio

roseo, e lo sono pure quelle bianche vicine, di Mon-

torfano e quelle di Alzo (Lago d’Orta), di Rocca

Pietra (Val Sesia) e del Canavese. Come granititi

sono da considerare la massima parte delle rocce

note col nome di

Protogino,

classico quello del Monte

Bianco. Meno comuni sono i graniti a due miche:

cosi a Rocca Pietra il granito minuto a due miche

attraversa in filoni la granitite. Fra i graniti vi sono

pure delle varietà porfìriche

(porfidi granitici),

come

vi sono delle vere

apliti,

forme cioè ricche di quarzo

compattissimo: i filoncelli, ad esempio, nelle granititi

di Baveno e di Montorfano.

Già da queste generalità sui graniti risulta come

il Piemonte possieda, di queste rocce, tipiche varietà

petrografiche e note cave classiche. Naturalmente

per l’estrazione si preferiscono i giacimenti di più

facile accesso, requisito che manca a quelli più interni

della catena alpina, ad esempio - fra gli altri - i gra­

niti del gruppo dell'Argenterà e i protogini del

Monte Bianco. Presentano invece le più favorevoli

situazioni le granititi rosee

ie

(miarolo rosso

e

bianco)

del Piemonte orientale, delle cave già

accennate del Lago Maggiore (

6

) (Baveno, Montor­

fano) e del Lago d’Orta (Alzo) e di Val Sesia, che

provvedono il materiale richiesto anche dal resto

d’Italia e dall'estero. L'escavazione iniziata fin dal

'600, rallentatasi durante la grande guerra, ebbe poi

ripresa molto attiva, spiegata dalla bellezza e resi­

stenza della roccia ed altresì dal fatto che il trasporto

del materiale-greggio e lavorato-è favorito dallefer­

rovie vicine, tra queste quella internazionale'del Sem-

pione, come lo fu in antico dalla via acqueadalVerbano

e dal Ticino e dai canali (navigli) che ne derivano.

Non ripeto la particolareggiata esposizione del

prof. Sacco sull'esteso uso che si è fatto in Torino

nelle costruzioni e decorazioni di)

chiese, palazzi, monumenti, ponti,

portici, lastricati. Ma desidero ri­

cordare che basamenti di granito

sono nei monumenti torinesi a

Cavour, Garibaldi, Massimo d'Aze­

glio, Emanuele Filiberto, Ferdi­

nando di Savoia duca di Genova,

a Vincenzo Vela sul piazzale del

Museo Civico di Belle Arti; agili co­

lonne ornano la facciata delle prin­

cipali chiese della Città e

della

Mole Antonelliana; grandi colonne

lucide,

con

capitelli ornati, sveltite

da susseguirsi di archi, sono la

bellezza di portici e di ricchi pa­

lazzi; pilastri, zoccoli, gradinate si

trovano non infrequenti per la

Città;

in

costruzioni Onerarie il

granito bianco e roseo ben armo­

nizzano con pietre scure e col

bronzo. Aggiungerò che la magni­

fiche colonne é

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granito roseo e

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