Pietre decorative e sculturali del Piemonte
A
maggiore e a miglior conoscenza del suolo pie
montese ritengo interessante e utile riunire
notizie sino adora sparse o diffìcilmente rintrac
ciabili, sulle pietre ornamentali, in uso per il passato e
ai nostri giorni, nell'erezione di monumenti, chiese,
palazzi, ecc., in Piemonte e fuori, estratte od estrai
bili dal ricco suolo della nostra regione. Lo scopo che
mi prefìggo è di facilitare il riconoscimento di questi
materiali, di diffonderne la conoscenza, di valutarne
l'applicazione in rapporto ai caratteri di durabilità e
resistenza, e la scelta particolarmente in relazione al
pregio artistico.
Contribuiscono infatti le pietre, con le loro carat
teristiche di composizione e di struttura, col colore,
le sfumature di tinta, col grado di lucidabilità, coi
riflessi loro proprii, all’effetto che si cerca di otte
nere nell’opera d’arte, dando non solo risalto alle
composizioni, ma facendo esprimere ad esse l'inten
zione concepita e voluta dall artista, scultore od
architetto.
Gli indirizzi dell’arte hanno variato nel tempo,
aderendo ai gusti dei popoli, anche riguardo alla
scelta e preferenza nell’impiego dei materiali da
costruzione, sono mutati poi col progresso dei mezzi
di trasporto e della tecnica estrattiva, si sono modi
ficati, inoltre, con la sostituzione dei materiali artifi
ciali alle pietre naturali, non sempre - in questo
caso - con vantaggio dell’attrattiva, del pregio delle
opere artistiche e della loro durata. Nella storia
dell’arte si rispecchiano infatti le vicende dei giaci
menti di materiali pietrosi che il genio dell’artista
trasforma e plasma. Queste nozioni perciò sono tanto
più utili a conoscersi in Piemonte, in quanto il suolo
di questa regione - e in specie la sua vasta fascia
montuosa - è ricco di materiali da costruzione, di
pietre da taglio, da scultura e decorative, di largo
impiego nel Piemonte stesso ed in Italia, particolar
mente in Lombardia, dove da secoli le nostre pietre
contribuiscono alla bellezza di monumenti insigni.
La ricerca della provenienza dei materiali da
costruzione impiegati in monumenti antichi e dei
criteri artistici che suggerirono la scelta di una pietra
a preferenza di un'altra, non è sempre agevole, nè
possibile talvolta. La pietra greggia, attira l'attenzione
dell'artista per la sua maggiore o minore attitudine
alla lavorazione, per mezzo della quale si tende a rag
giungeredeterminati obbiettivi estetici; lapietra lavo
rata ed in opera è considerata dall'artista ancora, in
quanto essa può, per la sua propria natura, favorire
il successo dell’opera d’arte. Il naturalista, peraltro,
osservando la pietra trasformata in opera, è indotto
dall'indirizzo dei proprii studi ad esaminarne bensì
i pregi artistici, ma ad interessarsi, oltreché delle
caratteristiche specifiche, della provenienza del ma
teriale stesso, ossia del suo
giacimento in cava.
Il
desiderio di questa conoscenza rimane nella maggior
parte dei casi insoddisfatto: lo storiografo o il critico
d’arte hanno trascurato o non hanno trovato ele
menti per chiarire questo complemento di ricerca,
che pure ha o potrebbe avere notevole importanza.
Risulta infatti che del materiale litoide col quale
furono costruiti o decorati non pochi monumenti
più o meno antichi, si ignorano la provenienza e la
giacitura originaria: arduo il compito del restauro in
questi casi, nei quali soltanto l’indagine del natu
ralista può soccorrere alla ricerca e all’opera del
l'artista.
Non mancano studi dedicati alla statistica ed alla
elencazione ragionata di questa ricchezza, limitati
alle singole regioni o estesi a tutto il nostro Paese.
Per il Piemonte ricordo la classica monografìa del
Barelli (I), lavoro antico ma sempre prezioso per
l'abbondanza di notizie, fondamentale per le pub
blicazioni successive; generale per l'Italia è il volume
del Salmòiraghi (2). Nè va dimenticato, per il caso
nostro particolare, il lavoro del prof. Sacco (3), sulla
Geologia applicata alla Città di Torino,
volto all'illu
strazione dei materiali naturali da costruzione -
anche di quelli non originari del Piemonte - usati
in passato e tuttora nella nostra Città. Opera da
rammentare qui, non solo perchè riguarda il Pie
monte, e per l'utilità e l'abbondanza dei dati dili-
gentemente raccolti, ma anche perchè, esponendo il
quadro degli svariati materiali impiegati in Torino.
indirizza a riconoscere le pietre stesse non più in j
cava e gregge, bensì lavorate ed in opera, con la
possibilità di valutare direttamente i requisiti ed i
pregi dei singoli materiali costruttivi e decorativi,
ad opportuna e vantaggiosa guida nella scelta dei
medesimi. Ultimo per ordine di pubblicazione è il
lavorp del prof. Parona,
Il Piemonte e i suoi pae
saggi
(4). opera nella quale questa regione industre,
ferace e serena è veduta con l'occhio conoscitore
dei geologo appassionato: in questa pubblicazione le
belle rocce del Piemonte vivono nella loro vetusta
bellezza, nella loro potenza, nella loro diffusione.