(Valdieri - Cuneo)
si ripetono in altre nostre valli, con numerose cave,
attive per il passato, inattive ora in gran parte: in
Valle d'Orco (Pont), di Susa (Chianoc e Foresto:
calcare usato per il Duomo di Torino, ora tenuto
come materiale da calce), di Pinerolo, di Val Varaita,
di Val Po (Paesana), del Gesso (Valdieri) e dell’alta
Valle del Tanaro, particolarmente ricca di marmi
pregevolissimi, di svariati aspetti e colori: il nero
di Frabosa Sottana (Cappella del Sudario, Duomo di
Torino: Ossario dei Caduti in Guerra, Chiesa della
Gran Madre di Dio), il portoro (Ormea, presso il
Ponte di Nava), il brecciato di Casotto (colonne in
terne della Gran Madre di Dio), le brecce marmoree
policrome di Garessio e le altre bellissime varietà:
broccatello, perseghino, bigio, statuario, giallo, ecc.
Recente - e ancora di scarso sfruttamento - è una
cava in Val Chisone (Perosa Argentina) di marmo
bianco, usato per gradinate.
L'impiego di questi marmi piemontesi è andato
sempre più scemando per la concorrenza crescente
di altri marmi italiani, specialmente dei saccaroidi
apuani.
É però con senso di pia materna fierezza che
Torino ha inciso il nome dei suoi Caduti
sul
verzino
di Frabosa,
e che ne ha voluta circondata la Memoria
e le Spoglie con quel
nuvolata
delle sue Alpi nero a
vena chiara mistico e sepolcrale. Sensi di religioso
raccoglimento esprimono anche queste sinfonie del
PIETRE DECORATIVE E SCULTURALI DEL PIEMONTE
marmo, nella Cripta-Ossario eretta per l’Apoteosi
cristiana dei Caduti in guerra: i più bei marmi dei
suoi monti prescelti ad eternare i figli gloriosi, come
già ad Essi la Città aveva dato il cuore del suo cuore.
Pochi marmi hanno raggiunto maggior fortuna della
fascia anulare - ancora
verzino di Frabosa -
che do
mina come grande aureola, l'abside centrale della
Cripta e sulla quale eterne parole ricordano cose
eterne:
" ET DEDIT SE UT LIBERARET POPULUM SUUM ET ACQUIRERET
SIBI NOMEN AETERNUM ..
Filtra su queste grandezze e le indora della sua
luce il fervido sole d'Italia cui è fragile schermo
l’onice
d'Algeria
dei grandi portali.
Castone di
nero Piemonte
ferma, suggello di pre
ziosa gemma, la lastra di marmo di Valle Strona, di
calda tinta e sfumature rosate, sulla quale, nel Sa
crario della Casa Littoria, il nome dei Caduti per la
Rivoluzione è fissato nell’ora e nell'eternità. Il pic
colo Santuario - cui precede l'Antisacrario chiuso
tutto in
nero Piemonte
- si illumina dal contrasto e
dal riflesso dei marmi al tenue chiarore della lam
pada votiva, così che attraverso alla trasparenza
della Croce - di limpido cristallo - i nomi dei
Martiri appaiono in sacra austerità soli, nitidi e
splendenti. È eretta la Croce su di un potente cubo
di pietra Simona, la sanguigna pietra di Val Camo-
nica, tolta ai vertici delle Alpi Italiane: come il Sacri-