indispensabili onde dare ad essa tutta la possibile
autorità morale e materiale necessaria alla maestà
della legge dal Corpo rappresentata, unico mezzo
atto a superare le svariate difficoltà che in tutti
i tempi ed in tutti gli ordinamenti sociali si frap
pongono fra le leggi ed i cittadini.
Vittorio Amedeo II. il primo Re Sabaudo, nel
1691 istituì del funzionari di polizia giudiziaria
che chiamò « Giusdicenti », a disposizione dei
quali pose le forze di polizia che chiamavansi
allora « Famiglia di Giustizia », e durante il suo
breve Regno di Sicilia mantenne gli ordinamenti
precedenti. In Sardegna invece istituì il Corpo dei
Dragoni leggeri di Sardegna ch'ebbe a primo
Comandante il Conte Solaro del Borgo della Mo
retta, corpo che partecipò valorosamente alla
celebre difesa di Cagliari nel 1723.
Il suo successore Carlo Emanuele III riordinò
le funzioni della polizia affidandone la gestione ai
Governatori ed emanando altresì un regolamento
al riguardo.
Vittorio Amedeo III nel 1782 istituì il Corpo
delle Guardie Urbane per la città di Torino,
mentre nel 1788, noi troviamo in Aosta una mi
lizia urbana recante il nome di Carabinieri. È
questa la prima volta che un tal nome viene accor
dato a truppe destinate al servizio di polizia e ciò
perchè prima di allora era stato dato a certi sol
dati di fanteria leggera muniti di quel tipo di arma
da fuoco che chiamavasi « carabina » e che. impor
tata dagli arabi in Ispagna. apparve nel XVI secolo
in Italia ed ebbe poscia largo impiego, finché
venne sostituita dal moschetto.
Nelle Regie Patenti del 31 maggio 1785. ema
nate dal suaccennato Sovrano, leggesi al N. 5
quanto segue: «
In occasione di incontro dei soldati
delle nostre truppe con facinorosi o malviventi, ove
alcuno di questi all'intimazione di arrendersi facesse
resistenza, dichiariamo lecito olii detti soldati di
quello o quelli uccidere impunentemente ».
Questa tipica disposizione fa pensare ai non
lontani tempi nefasti in cui l'uso delle armi da
parte della forza pubblica costituiva un avveni
mento da darsi in pasto ai partiti estremi con
March. Giuseppe Thaon di R tv ti di S. André
istitutore dall‘Arma dui Carabinieri
conseguenti provvedimenti cotanto lesivi alla
dignità della legge, al prestigio militare ed al
diritto di difesa.
Le parole di queste Regie patenti trovano,
dopo ben 142 anni di tumultuosa vita nazionale,
degnissima eco in queste pronunziate solenne
mente dal Duce in un gran rapporto del 15 gen
naio 1927: «
Che sia condotta una lotta senza quar
tiere contro i delinquenti comuni verso i quali intendo
che i Carabinieri quando siano seriamente minacciati
facciano uso delle armi
».
Nel 1790 per ordine del Re. il Senato del Pie
monte iniziava per la prima volta la pubblicazione
a stampa della « nota dei banditi » della quale
esiste tuttora traccia nell'archivio municipale di
Torino, nota completa con generalità, connotati
ed imputazioni.
Da ciò poi nacque la famosa « circolare dei
catturandi » dalla quale trasse origine l'attuale
« Bollettino delle ricerche ».
Con suo Regio Viglietto 2 agosto 1791 il Re
Vittorio Amedeo III emanava un «
Piano di stabi
limento
» del Corpo militare della polizia nelle
provincie di Novara. Vigevano. Lomellina; isti
tuzione che per l'articolo I del suddetto R. Vi-
glietto doveva chiamarsi Corpo militare.
A tale determinazione veniva indotto dalla
recrudescenza di reati in quelle provincie; è quindi
così che noi vediamo, alle altre acquisite caratte
ristiche. confermare ufficialmente a questo corpo
di polizia la qualifica di corpo militare, requisito
indispensabile, non solamente
per
la disciplina
ed organizzazione della sua compagine interna,
ma sopratutto per il suo prestigio di fronte
all‘Esercito di cui veniva a far partÉ, all Autorità
di cui costituiva la forza esecutiva ed al paese del
quale diveniva la salvaguardia.
Nel novembre di detto anno il Sovrano atten
deva al riordinamento del Vicariato di Torino,
e delle guardie civiche, che furono il nucleo delle
attuali guardie municipali, nonché all'istituzione
d uo drappello di arcieri con mansioni esecutive.
Neil aprile del 1793 Egli istituì inoltre per la
difesa delia città una milizia urbana di volontari
cui affidò anche l'ordine e la sicurezza interna
della capitale e che. sciolta nel giugno |}|
un mese dopo richiamata, sotto il nome d ii
reale dei volontari della Città di Torino»,
La rivoluzione francese costrinse Carbi
nuele IV a rifugiarsi nella ospitale SardepJ
francesi nel gennaio 1799 costituirono
Piemonte un corpo di Gendarmeria di||
tale, che però fu disciolto poco dopo, e eie
le truppe austro-russe del Generale
assunsero la tutela dell'ordine pubblico i
di Carlo Emanuele IV sotto gli ordini del |
presentante Marchese Carlo Francesco
Revel di Saint André, il chè durò fino aliai
e decisiva battaglia di Marengo dopo la q
Francia riprese il dominio del Piemonte.
Fu allora che il Generale Berthier. peri
del primo console Buonaparte. sciolta lai
urbana dei volontari. affidava a 4 battagliai
di fanteria e cavalleria il compito del seni
polizia, che poi, per effetto della legge deh
sulta di Governo 23 luglio 1800, vennero
tuiti da uno squadrone ed un battaglione
compagnie con un regolamento concertalo
segreteria di Governo e dal Ministro di polii*
nome di
« Gendarmeria piemontese».
Ma circa un anno dopo, tale Gendarme
cui personale era tutto piemontese, fu incorj
in quella francese pur continuando il sena
Piemonte fino alla restaurazione.
Esaminando l’estratto aei registri del (
tato di Governo della Repubblica Cisalpm
troviamo come con legge 1° Ventoso, ano
venisse determinata l'istituzione della Gl
meria nazionale, fissandone la composizioni,
ganizzazione e le norme di accettazione ed
zamento. l'amministrazione, i servizi di pi
la disciplina, le funzioni, i rapporti colle all
civili, con le forze armate e la guardia naz*
nonché l'ordine interno, le funzioni degli
J
i congedi, le pensioni, il servizio in teflf
guerra, l'uniforme ed armamento. Fra i XV
di cui si componeva tale legge, tipici soni
che al N. 103 svolge diffusamente il co
inviolabilità del domicilio e della liberti |