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Più oltre le Regie Patenti parlano di un «

Corpo

di militari per buona condot

tu e tcviezza

distinti col

nome di Carabinieri Reali e colle speciali preroga­

tive, attribuzioni ed incombenze analoghe al fine

che ci siamo proposto ».

È a notarsi che fino allora nell'Esercito pie­

montese, un solo Reggimento portava l'appellativo

di «Reale» e questo era l'antico Reggimento di

cavalleria detto di «Cavaglià» dal nome del suo

fondatore e primo comandante, costituito il

23 luglio 1692 col contingente dello squadrone

Piemonte che militava suddiviso in brigate di

Gendarmeria e che fu poscia il 4" Reggimento

Dragoni ai tempi dell'impero Napoleonico e che

solo nell'agosto 1818 riprese il nome di « Piemonte

Reale Cavalleria»; sicché in quell'epoca i Cara­

binieri furono per 4 anni i soli a possedere tale

onorifica e caratteristica denominazione.

Fra le prerogative di cui sopra al N. 6 troviamo

sancito fino da allora il principio giuridico che:

«

Le deposizioni dei nostri Carabinieri Reali avranno

la stessa forza delle deposizioni dei

testimoni », il

chè trova un recentissimo riscontro in quanto

S. E. il Capo del Governo 114 anni dopo (18 feb­

braio 1928) ebbe testualmente ad affermare:

«

Voi come sempre avete l'abitudine di dire lo verità

».

Al N. Il vediamo tutelata l’indipendenza del

Corpo dalle intempestive ingerenze dell'autorità

civile e militare cui è fatto formale divieto di

distogliere i Carabinieri Reali dalle loro funzioni,

salvo urgenti necessità, mentre il N. 12 succes­

sivo sancisce che il Corpo dei Carabinieri Reali,

non solo fa parte integrante dell'Esercito, ma

dev'essere considerato nelle Armate per il primo

fra gli altri «

dopo le Guardie nostre del Corpo con

tutte le prerogative, che in tale qualità gli spettano

ed all'occasione sarà preferito per l'accompagna­

mento delle Persore Reali ».

Queste prerogative concesse dal Sovrano giu­

stificano pienamente l'appellativo di «Reale»

accordato al nuovo corpo, siccome il più scelto

fra tutti, e costituiscono altresì una certa aristo­

crazia non già araldica ma

aristocrazia dell'animo,

aristocrazia del pensiero, aristocrazia dell'azione.

L'articolo 13 trattava dell'obbligo dell'assi­

stenza e braccio forte ai Carabinieri da parte dei

Governatori, comandanti delle Piazze, comandanti

delle truppe e milizie,e l'art. 14 richiamava le dis­

posizioni già in vigore contro coloro che fossero

«

abbastanza arditi per osare di far resistenza ai

Carabinieri Reali, nell’esercizio delle loro funzioni ».

G iovati Battista Scapaccino l«

(quadro de! Gcnm)

L'anno 1814. che è preso per base dell’istitu-

zione. è invero il più fecondo di disposizioni in

merito, ed il Regio Viglietto del luglio, parlando

dei Carabinieri Reali ribadisce che deve trattarsi

«d i un corpo di militari scelti i quali oltre all'onore

di contribuire alla difesa dello Stato e di servire in

maniera distinta le nostre Persone, in tempo di

guerra,

avessero

campo di dar prova di valore, di

saviezza

nel prevenire i disordini e contenere in

dovere i turbolenti ed i facinorosi in tempo di pace

».

Nell'agosto stesso anno vennero ripetutamente

emanate disposizioni per l'esecuzione del servizio

con specificato accenno alia responsabilità dei

Comuni ove avvenissero rivolte ai Carabinieri, con

minuziosi dettagli di indole tecnica di polizia, con

particolare riguardo alla legalità degli arresti ed

all'esecuzione delle richieste; indi seguivano le

determinazioni di Sua Maestà circa l'ordinamento,

le nomine degli Ufficiali, l'uniforme, le paghe,

la disciplina ed infine « Lo stato degli ufficiali

destinati da S. M. per il corpo dei Carabinieri

Reali ».

Il

Regio Viglietto del luglio detto anno, e di

cui sopra, circa la scelta del personale così si

esprimeva: «

Nomina di

soggetti

possidenti beni e

forniti dei requisiti necessari per ben poter adem­

piere le funzioni e d'altra parte prescelti olln

l'onore di appartenere ad un corpo cosi rag

gu

vole, avranno la soddisfazione di poter diftn

insieme colle altrui le proprie sostanze ».

Con altro Regio Viglietto del 20 luglio I

S. M. il Re nominava in via provvisoria il Ba

Cav. Giorgio Des Geneys. Ministro della Gas

non solo alla carica di Capo del Buon Goni

con la conseguente direzione della polizia fi

ziaria ed amministrativa, ma affidavagli a

il comando del nuovo Corpo.

Nell'agosto successivo il Des Geneys vss

sostituito col Conte Giuseppe Thaon di

M

di Saint André, Cavaliere della SS. Annunal

quale S. M. inviava direttamente e persona—

un R. Viglietto ordinandogli di corrispondi

rettamente ed unicamente con lui e con ferà

ampie facoltà disciplinari atte a mantenere i f l

più alto il prestigio del Corpo.

1

Dal delicato e proficuo suo lavoro cond ì

nelle prime disposizioni all'uopo impartite s i i

chiara e costante la preoccupazione d e ll'il

ordinatore tendente a rendere il nuovo I

particolarmente pregiato, più per virtù M

seche che relative, affermando in tempi di ds

tismo e di reazione politica i principii delti

assoluta garenzia per la libertà personale e ;

l'inviolabilità del domicilio, che costituisco»

base della vita civile, sociale e politica di un

polo conscio dei proprii diritti e dei prq

doveri.

La Gozzetta

Piemontese

di Torino del 16 afo

1814, annunziava con un breve cenno la formai

del Corpo dei Carabinieri Reali citando i n

degli Ufficiali che lo componevano.

L'origine nobiliare di molti di essi e lei

funzioni delicate e complesse impressero subi»

nuovo Corpo una spiccata impronta di carrtl

aristocratico cui contribuì anche la divisa, ch*|

risentendo in modo speciale dell'epoca Napol

nica, aveva in sé qualche cosa di diplomatica

sopratutto spiccava fra essi la nobile figurai

l'Ordinatore, figura che aveva un partici

valore storico, politico e militare, sia per

Persona, quanto per l'illustre Casato d'ondep

veniva, da secoli fedele alla Monarchia Saba

La geniale esplicazione dei principii conta

nell'anzidetto Regio Viglietto (8 agosto N

devesi a questo ordinatore ed è a rimare»!

compito affidato all'Arma dello « studio delTl

nione pubblica » ciò che gli imponeva quel pi

colare carattere politico e sociale che maid

il succedersi dei tempi e delle vicende nazia

resero questa istituzione tradizionalmente M i

francescanamente pietosa e silenziosamente flM

Colle Regie Patenti del 18 gennaio IH

cosi detto « Buon Governo » veniva a ffid i

Corpo dei Carabinieri Reali che acquistavi

tal modo maggior indipendenza ed in m a l

nuovo Presidente Colonnello Lodi di C ajfl

emanava una tipica circolare raccom andai

contatto e « la dovuta jn o n ia e buona m tettl

con tutte le autorità ». Trattando della d is c l

poi egli si inspirava a quella logica la rg h i!

vedute che rende la disciplina stessa,

umana e veramente efficace.

1

Infatti egli diceva di preferire « sempre I

d illa persuasione

e della dolcezza

verso d i i

che per quaHtasi accidentalità

et.....UHa l

mancanza, onde

ricondurlo al suo

d o ve re ».!

simo principio morale questo al Quale s i i

la c a v ia 4M tra afaatfraaijC araM aiarl KaaM a PM raag a t S M 4 M I (da un quadro di De-Aibertis)

4