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WAGNER

E

L'ARTE WAGNERIANA A TORINO

langelo e Beethoven: il posto di W agne r è tra quei

sommi ».

Come vessillife ro degli an tiwagne risti, un ce rto

G. Benso scriveva sulla

Gazzetta di Tonno:

« Dacché

10 rito rn a i da N ibelungia tu t ti i cib i mi fan l'e ffe tto

di essere cond iti col fie le ... D io protegga l ’umanità

dalle ind igestion i di crome, come dagli u rli forsennati

delle W a lk irie . Ho sen tito una parte di quella

te trag ­

gine

che si battezza col nome di

Tetralogia

e nn son

sen tito sprofondare in una completa delusione. Num i

del firm am en to , che bancarotta!... lo mi recai a sen­

tir e la

W a lk iria

e, francamente, ne ebbi fin sopra i

capelli: nè a ltrim e n ti dovette accadere a t u t t i quei

bravi sp e tta to ri, che ebbero a tro va rs i in sul fin ire

de llo spettacolo con le ganasce sgangherate pel so­

verchio sbad ig lio ... Il lavoro musicale è un lungo

incubo. La melodia è completamente bandita dal

palcoscenico e confinata nell orchestra, dove per r it r o ­

varla fra tan ta ginnastica di strum en ti si deggiono fare

ce rti sforzi da procacciarsi l ’aneurisma. Sulla scena

l ’unisono os tina to (sic/), la declamazione da tragedia,

1 re c ita tivo senza fine che mette costantemente il

cantante in seconda linea e quel dialogo inesausto,

che i s o liti due filano fra di lo ro in fam iglia senza

curarsi del pubb lico e per la bellezza di una m ezzo ra

di c ro nom e tro , le son cose, via, che alla perfine t i

in ie ttano il

virus canino! ».

Le attuali rappresentazioni

dell’ “ Anello del Nibelungo,, in lingua italiana

al Teatro Regio

La stagione lirica del nostro massimo te a tro , in i­

ziatasi qu e s t’anno con la commemorazione bellimana

— pa rtico la rm en te g radita al nostro cuore di italiani

— te rm ina con un avvenimento di eccezionalissima

importanza: l ’esecuzione di tu tte le q u a ttro opere

fo rm an ti l ’ in te ro ciclo dell

'Anello del Nibelungo.

É

così la p rim a vo lta che

L'oro del Reno,

la

W a lch iria ,

S igfrido e

il

Crepuscolo degli

Dei appaiono in lingua

italiana a T o rin o , di sèguito, secondo il lo ro naturale

o rd ine e l ’essenziale svolgimento d ramma tico.

Prescindendo dalle lontane esecuzioni del 1883 in

lingua tedesca (e son ben pochi ormai co lo ro che le

rico rdano ancora), le diverse opere fu rono rappre­

sentate a T o rin o so ltan to saltuariamente e a distanza

d i anni. Dopo le rec ite della Compagnia Neumann

(1883), si ebbero a T o rin o , nel 1886, le prime rap­

presentazioni del

Vascello fantasma (L ’olandese

volante);

nel 1889 quelle del

Tannhàuser;

nel 1891 riapparve

— e questa volta in ita liano — la

W a lch iria :

nel 1893

un nuovo aspetto d e ll’a rte wagneriana venne portato

a conoscenza del pubb lico to rinese con l ’esecuzione

dei

Maestri cantori;

nel 1896 si ebbe la ripresa del

Crepuscolo degli D e i

; in una memorabile edizione

toscanmiana del 1906 riappariva il

S igfrido

(avente

il teno re Borgatti come protagonista), che consegui

un successo ind im en ticab ile : l ’a rte wagneriana era

de fin itivam en te e incontrasta tamente v itto riosa ! Da

a llo ra si può d ire che le ope re wagneriane acquista­

ron o regolare d ir it t o di cittadinanza sulle scene del

no s tro massimo te a tro ; e la serie di ta li opere fi)

completata poi con le esecuzioni del

Tristano e Isotta

(1910) e del

Parsifal

(1914).

Le a ttua li rappresentazioni d e ll’ « A n e llo del Ni­

belungo ». iniziatesi il 19 marzo, si p ro tra rra nno fino

alla metà di ap rile; in questo pe riodo l ’ in te ro ciclo

viene rip e tu to per ben q u a ttro vo lte . La direzione

de llo spettacolo è stata affidata ai maestri F ritz Busch

e A lb e rte Erede. T ra i p rincipa li in te rp re ti sono da

rico rda re il teno re Isido ro Fagoaga (S ig frido ), il te­

no re E tto re Parmeggiani (Sigmund e Loge), la so­

prano Lo tte Burck (B ru n ild e ), la soprano Èva Turner

(Siglinda e B run ilde ), i bassi Luigi Rossi Mo relli e

Um b e rto D i Lelio (W o ta n ), la mezzosoprano Fanny

Am tua (Fricka) e il basso G re go rio M e ln ik (Hunding).

Il

successo delle a ttua li rappresentazioni si è

nifestato sin dall 'in iz io in tu tta la sua grandiosità;

sia dal pun to di vista a rtis tico , che del l'affluenza del

pubblico; esse segnarono, tu tte ind istin tam en te , una

serie in in te rro tta di « e s a u r iti» , che costituiscono

la m ig lio re testimonianza del p ro fondo cu lto per

l ’a rte wagneriana a T o rin o . C e rto l ’interesse del

pubblico to rinese è sta to accresciuto dal fa tto che

la lunga educazione sua nei ra p p o rti de ll'este tica e

d e ll’ideologia wagneriana ha consen tito una compren­

sione pe rfe tta e to ta le della vastissima creazione; di

quel possente dramma liric o tu t t o soffuso d i un ampio

senso pànico e che, col linguaggio universale della

bellezza, trasfonde g li elemen ti sp iritua li più pro­

fondi ed e te rn i crista llizza ti nelle saghe nordiche

e

ne rive la a ll'um an ità in te ra tu tta la più a lta e infinita

poesia!