WAGNER E L'ARTE WAGNERIANA A TORINO
La cantante dalla voce soave
Per la
W a lch iria
le cose p rocede tte ro assai meglio.
« L'attenzione è stata, meno che in qualche palco
di gentili rib e lli, esemplare, ed il successo schietta
mente favo revo le» , scriveva il c ritic o della
Gazzetta
Piemontese, e
considerava come elemento principale
di successo e di m e rito « il dramma fo rtem en te dise
gn a to» . Soltanto « quando W o tan filosofeggia... e
W o tan si prende il gusto di filosofeggiare lunga
mente... il pubblico delle schiatte latine non è guari
disposto a tene rg li d ie tr o » .
Ce rto il profondo e caldo senso di umanità —
anzi di vera passionalità — che pervade ques t’opera
e l ’anima assai più de lle a ltre della trilo g ia , non poteva
non suscitare una risonanza viva e sincera nell animo
del pubblico. E il Valetta parla di « ispirazione d ivina »
a p roposito del d u e tto del p rim o a tto .
Anche il c ritic o della
Gazzetta d i Torino
rimase
avvin to da ll'irre s is tib ile fascino di quest’opera. «Sala
riboccante e splendida... In tu tta la decorsa stagione
di carnevale-quaresima non ne abbiamo avute di
così b rilla n ti. La
W a lch iria ,
come lo si prevedeva
e si prediceva, ha o tte n u to anche maggior successo
del Rheingold. Lo squisito duo d ’amore del p rim o
a tto ha eccitato l'entusiasmo d e ll’u d ito rio e i due
in te rp re ti, la signora Katharine Klafsky — che nome
d u ro per una crea tu ra così soave! — e il signor
A n ton Schott sono stati applauditissim i e, chiusa la
te la , richiamati per ben cinque vo lte agli o n o ri della
riba lta . L ’a ltra somma a ttrice -can tan te , che si chia
mava Reicher Kindermann e che rappresentava
B runilde , ha avuto' espressioni squisite di grazia
e di forza ed è stata costantemente amm irata e più
vo lte vivamente applaudita ... Il mare di fiamme finale
ha impressionato più d ’una gen tile sp e tta trice » .
La
W a lch iria
segnò il momen to di maggior ade
renza sp iritua le tra la sensibilità del nostro pubblico
e l ’a rte wagneriana; ma ciò che è degno di rilie v o
e che depone a favore della schiettezza e della p ron
tezza della in tu izione a rtistica del nostro pubblico
è il fa tto che, dopo o ltre mezzo secolo di grandi
progressi co ltu ra li e di maggiori esperienze, il g iu
d iz io e l ’impressione del pubb lico d ’allora non sono,
oggi, per nulla m u ta ti.
Un intermezzo nuziale al Teatro Regio
e i lusinghieri giudizi di un impresario straniero
Le rappresentazioni de ll
'Anello del Nibelungo
fu
ron o in te rro tte il IO maggio, pe r una serata di gala,
che si svolse al nostro Tea tro Regio, in occasione del
m a trim on io del Duca di Genova Tommaso di Savoia,
con la principessa Isabella d i Baviera.
A l concerto presero pa rte l ’o rchestra e alcuni
cantanti della Compagnia tedesca e le principa li asso
ciazioni musicali to rin e s i. L ’aspetto del te a tro in
ta le circostanza fu ta le da impressionare vivamente
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non solo il pubb lico ita liano , ma anche l ’ impresario
stesso de lla compagnia del « f e a t r o Riccardo Wag
n e r» , il quale, p u r avvezzo a llo splendore delle
più grandi capitali europee, lasciò s c ritto in tale
rico rrenza : « Il te a tro pieno di luce e rigu rg itan te
d i pubblico o ffriva già di pe r sè stesso un magnifico
colpo d ’occhio. È no to che la c ittà di T o rin o si di
stingue pe r la bellezza de lle sue donne ed io confesso
che, dopo d ’a llo ra , non ebbi più occasione di ammi
rare tan ta avvenenza e tan ta grazia femm in ile riu n ite
assieme nella splendida co rn ice d 'u n te a tro . Le dame
vi brillavano ne llo sfarzo lussuoso e senza lim iti delle
preziose
toilettes
e ne llo sfo lgorio dei ricchissim i
g io ie lli... Lo spettacolo interessante fu reso ancor
più bello, in quella sera del concerto, da una geniale
modificazione scenica. Si co llocò l ’o rches tra sul palco-
scenico. che / u r id o tto al live llo della platea, e si
tras fo rm ò l ’ in te ro piano in un fantastico g ia rd ino
fio rito : ad accrescere l ’illusione fu sparsa sul pavi
mento de lla fine sabbia, vi si disposero dei sentieri
attrave rso, p ra ti e aiuole e tu tto in to rn o si pro fuse ro
fio r i, che n e ll'Ita lia se tten triona le appun to in quel
l ’epoca. cioè verso la metà di maggio, crescono nel
massimo sp lendore e rigo g lio de lla lo ro fio ritu ra .
Così fra l ’o rches tra e il pubblico fu co lloca to un ve ro
g ia rd ino d 'A rm id a , come in te rm e d ia rio tr a la natura
e l ’arte. Più ta rd i, a Brema e a Praga, dovendo orga
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