WAGNER E L'ARTE WAGNERIANA A TORINO
nizzare dei conce rti, io mi rico rda i di quan to era
stato fatto a T o rin o e lo im ita i con grande suc
cesso... ».
Questo leale g iud izio di Angelo Neumann m e rita
veramente di essere segnalato con la più viva simpatia!
Un S ig frido di b e lla presenza ...
Per la rappresentazione del
S igfrido
il contegno
del pubblico fu completamente soddisfacente pe rfino
per il c ritico della
Gazzetta Piemontese,
il quale rile vò
finalmente « u n ’attenzione tan to sostenuta, che al
contegno esemplare dei palchi, più non pareva t r o
varsi nel so lito ambiente te rrib ilm e n te ch iacch ierino
del nostro massimo te a tro » . Evidentemente il pub
blico era rimasto soggiogato dal fascino de ll'o pe ra ,
in cui « la nota de lla lirica grandiosità tocca il su
blime ».
Anche il c ritic o della
Gazzetta di Torino
si com
piacque del contegno degli sp e tta to ri, i quali « d ie
dero saggio di o ttim o gusto con quel lo ro com po rta
mento savio e benevolo. In fa tti si può essere an ti-
avveniristi de te rm ina ti e apprezzare a dovere le
infinite bellezze armoniche e anche melodiche, che
sono sparse a larga mano nella vasta composizione
del sommo maestro tedesco. Il suo genere non è il
nostro, nè lo sarà mai: ma s’ impone a ll’attenzione
ed all amm irazione di qualsiasi d ile tta n te e conosci
tore della sublime arte musicale. N on sarà poi in u tile
notare che il
realismo
della messa in scena, nonché
la correttezza e la naturalezza d ’azione degli a rtis ti
costituiscono pe r noi una vera e p ro p ria rive lazione
e ci dovrebbe se rv ire d'insegnamento ».
Degno di nota apparve anche in quella circostanza
il contegno m isu ra to , garbato e pe rfe ttam en te d ig n i
toso della c ritica torinese: contegno ta n to più no te
vole, per l ’intemperanza e per g li eccessi a cui si
abbandonava, appunto in quel tem po , la c ritic a eu
ropea a p ropos ito d e ll'a rte wagneriana. La sola voce
assente a T o rin o fu quella della
Gazzetta del Popolo,
il cui c ritic o dedicava a ta li rappresentazioni, che
suscitavano nella c ittà discussioni in fin ite e animatis
sime, pochissime righe di cronaca generica, come se
si trattasse di uno degli avvenimenti p iù insign ifi
canti.
P iu ttosto di incoscienza a rtis tica si può pa rlare,
tra ttando degli organizzato ri tedeschi de lla
tournée,
che po rta rono in Italia un S ig frido , impersonato dal
tenore Unger, il quale (come rileva il Va letta ) di
pregevole non aveva che la ... presenza e obb ligò il
d ire tto re d ’o rchestra a dei tagli a troc i ne llo sp a rtito :
basti accennare a quello del sublime monologo nella
foresta, nel secondo a tto !
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Questo tenore
nel
Crepuscolo degli Dei
suscitò —
e
giustamente — addirittura l’indignazione: « N o n
solo
non ha attenuanti — scrisse il Valetta sulla
Gazzetta Piemontese —
ma costitu isce per la Com
pagnia del signor Neumann un pe rico lo se rio in
Ita lia. La sua voce è tro p p o perpetuamente in u rto
con l ’ intonazione ed il m e ta llo ne è tro p p o ossidato,
la respirazione è tro p p o b reve , il modo di fraseggiare
è tro p p o d u ro , perchè il s igno r U nge r possa essere
to lle ra to in Italia od in qualunque a ltro paese: quando
poi ten ta inu tilm e n te di sa lire agli acuti che non
possiede, l ’e ffe tto sul pubb lico è inc red ib ilm en te pe
noso: produce l ’e ffe tto de lizioso di uno strappo di
corda ad un povero pazien te ... ».
Così i fa u to ri più d ire ttam e n te responsabili se rvi
vano allo ra la causa wagneriana! In ta li condizioni,
che poteva fare l ’o ttim a Edvige Reicher Kindermann
(B run ilde ), luminosa figu ra d i a rtis ta , ma essa pure
già minata gravemente da un te r r ib ile male, che
doveva poco dopo condu rla alla tom ba nel pieno fio re
dei suoi anni?
Si consideri poi ancora che, indipendentemente
dal va lore del d ire tto re d ’o rches tra An ton Seidl —
musicista veramente eccellente e prepara to degna
mente a ll'a rd uo còm p ito — e prescindendo dalla
pe rizia dei componen ti l ’o rches tra stessa, l ’esecuzione
o rchestra le risu ltò , pe r va rie rag ion i, t u t t ’a ltro che
soddisfacente: la fo rte ridu z ione deg li archi (fatta
esclusivamente per coi
- io n i d i pura economia)
nei co n fron ti delle falangi degli o tto n i, aveva creato
uno sq u ilib rio di sono rità , che non poteva non riu
scire fatale alla p rospe ttiva sonora de lla concezione
musicale stessa.
E se il pubblico to rine se d ‘a llo ra , in quel vasto
flu tta re di suoni pe rfe ttam en te nuovi e non del
t u t t o e q u ilib ra ti, di vo c i... stonate e d i parole tedesche,
seppe rileva re immediatamente le p a rti più belle e
v ita li della colossale concezione, si deve ammettere
che esso fosse do ta to di una intelligenza musicale
vivacissima e assai rara e che, a t it o lo d ’ono re , gli
va riconosciu to un fin issim o in tu ito a rtis tico !
Avveniristi e antiaweniristi
Come una meteora luminosa sul firmamento arti
stico di Torino passò quella ormai lontana rappresen
tazione del ciclo dell
'Anello del Nibelungo,
che per
oltre mezzo secolo era destinata a rimanere unica
nella nostra città; ma destò un'impressione profonda.
Tra i più significativi scritti dei due opposti partiti
— quello degli avveniristi e quello degli antiaweni-
risti — si possono riportare due brani comparsi
rispettivamente sulla
Gozzetta Piemontese e
sulla
Gaz
zetta di Torino.
Il
primo è del più volte citato critico Ippolito
Valetta: « La meravigliosa grandiosità della conce
zione, la vita potente che anima tu tti i personaggi,
il modo tipico di caratterizzare anche i dettagli,
l'idealismo grandioso nel quale si svolge il poema,
formeranno sempre l’ammirazione dei contemporanei
e dei fu tu ri, come lo forma il retaggio immortale, che
hanno lasciato af mondo Shakespeare. Dente. Miche
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