Table of Contents Table of Contents
Previous Page  71 / 1769 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 71 / 1769 Next Page
Page Background

F R A

I

L I B R I

Angelo Pietrai

Lo

storicoCarnevale d'Ivrea.

Tipografia Carlo Accame.

Torino 1935.

Edita sotto gli auspici dell'Azienda Autonoma di Turismo d'Ivrea

è stata compilata dalla Tipografia Carlo Accame una bellissima

monografia sullo storico e tradizionale Carnevale d'Ivrea.

La pubblicazione in

quarto

su carta patinata-mat è stata molto

curata nell‘impaginazione e nella stampa e nitidissime sono le illu­

strazioni.

Essa acquista inoltre valore artistico per i delicati disegni a penna

eseguiti dall'ammiraglio Maurizio Ghè che illustrano alcune delle

opere storiche più notevoli dell'antico feudo di Re Arduino.

L'A. con ampi riferimenti storici descrive il Carnevale d'Ivrea,

il quale oltre far passare in giocondità gli ultimi giorni del Carnevale

ha lo scopo di commemorare la liberazione della C ittà dai soprusi

del conte Ranieri di Biandrate, il quale, verso il 1200, tiranneggiava

in tutti i sensi il popolo eporediese, calpestando pubblicamente

l'onore delle giovani spose, che non potendo pagare in danaro la

tassa del

"jus maritogi

,. erano costrette a soggiacere all'infame

"

jus pnmae noe

tis

Negli ultimi tre giorni di Carnevale si susseguono i festeggia­

menti, che hanno tutti riferimenti storici. Sono corsi di gala in

pittoreschi costumi, balli pubblici, fuochi di bengala ed il famoso

lancio di arance tra balconi delle case, tra spettatori, cavalcate e carri.

Mal glie ne incoglie a quel forestiere che, ignorando le consuetu­

dini del Carnevale eporediese, si vede repentinamente assalito da

una turba di cittadini e fatto segno ad una violenta scarica di arance

finché non ha. quale salvacondotto, calzato al più presto il tradizio­

nale berretto frigio, che lo pone al sicuro da qualsiasi molestia.

F. Additi

Le

bestie

dei

miei ornici: I quadrupedi.

Edizioni '

Milano, I voi.. 1935. L.

6.

La Prora

A distanza di circa due anni dai

Bipedi,

il coscienzioso scrittore

ci dà come il seguito delle novelle contenute in quel volume, pre­

sentandoci colla stessa ricchezza e profondità di osservazioni e collo

stesso purissimo stile, una serie di personaggi più o meno simpatici,

e di bestie tu tte simpatiche e sempre migliori degli uomini con cui

esse sono costrette a vivere. Dal gatto con cui il libro si inizia al

cavallo con cui esso finisce, il lettore attento ha campo di passare

attraverso svariati sentimenti di tenerezza, o di sdegno, di compas­

sione o di rivolta. Un sottile umorismo si sprigiona da tutte le novelle,

di quell'umorismo a due feccie, di cui una piange del riso delfahra

e che rende il lettore profondamente pensoso.

Pagine bellissime, descrizioni perfette di paesaggi sardi, dialoghi

meni di vita, si trovano largamente diffusi nel presente volume.

Su due novelle sopratutto, •• l’asino ” e “ Il bue ” , d piace soffer­

marci alquanto. La povera bestia derisa e malmenata assume nella

novella che da essa prende nome un'importanza di prìm ’ordine.

Maltrattata e sfru ttata dal padrone fino all'inverosimile, essa lo

ricambia di tale paziente tenerezza e affezione da rischiare un giorno

la propria vita per salvare quella dell'uomo. Questi, pentito, com­

mosso • meravigliato la innalza nella sua stima al livello umano, tanto

da sentirsi offeso quando l'Autorità comunale vuol cortringerfo a

denunziaria come bestia soggetta a tassa.

“ Il bue " è la novella più quadrata e più perfetta di tu tte . Il

saggio quadrupede domina qui la scena dal principio alla fine. Esao

è coma un giudica inesorabile e temuto, davanti ai quale tramano

gli if taglim i che dopo avergli

* i compagni, finiscono coti'ac­

cecarlo par uscire iMati da una prova suprema cui il proprietario

danneggiato intendeva sot t oporti, par provare la lo ro innocenza

o la loro i

V. Clan:

Gli alfieriani-foscoliani

piemontesi ed

il Romanticismo lom­

bardo-piemontese del primo Risorgimento.

In Memorie, I, della

Biblioteca scientifica

della Società

Nazionale per la storia del Risor­

gimento italiano.

Roma, 1934.

È giusto e doveroso richiamare l'attenzione dei lettori piemontesi

su questa notevole e interessante memoria del senatore Cian, con

cui il valoroso docente della nostra Università rettifica un giudizio

comune fra gli storici della letteratura, non escluso il De Sanctis,

secondo il quale il fenomeno del Romanticismo sarebbe da conside­

rare esclusivamente lombardo.

Il Cian, con particolari documentati e accertati e sulla base di

un'esposizione obbiettiva e dimostrativa dei fatti, può provare che il

gruppo degli alfieriani e foscoliani piemontesi, quali, frai maggiori,

Giuseppe Grassi. Ludovico di Breme, i due fratelli Pellico, Cesare

Balbo. Alberto Nota. Carlo Marenco, preparò e rappresentò il

Romanticismo militante e il Ventuno nel Piemonte e nella Lom­

bardia, anche per l'opera decisiva data da esso al

Conciliatore e

pei

sacrifici che si possono a buon diritto considerare il prologo eroico

del nostro Risorgimen'

Onde al nostro Piemo.^e, pel periodo che corre fra l'Alfieri e il

Gioberti, va resa finalmente, anche nel campo delle lettere, questa

giustizia: che da oggi in poi bisogna parlare del Romanticismo mili­

tante, non come di un fenomeno esclusivamente

lombardo,

ma, nei

riguardi soprattutto del

Conciliatore,

piuttosto e più esattamente

lombardo-piemontese;

confermando cosi, anche per questa via, quella

sacra alleanza, stretta per fini nazionali purissimi, fra le due nobili e

patriottiche regioni italiane.

L p

:

In Etiopia.

Casa Editrice G. B. Paravia. L. 10.

Non nuovo certo, ma rifatto nuovo dagli eventi questo libro

ritorna oggi di moda per tutto quello che dell'Etiopia, dei suoi Re,

degli intrighi delle varie corti e dello spirito di quei popoli racconta

con stile vivace e spigliato Arnaldo Cipolla, sicché non si può lasciarlo

a mezzo, ma, una volta iniziatane la lettura, si giunge di un fiato

alla fine.

E si ritorna poi indietro a rileggere con maggior attenzione certe

pagine e certe note che paiono d'oggi (vedi pag.

60 e

segg. e le note

a pag. 133 e pag. 231) per rivedere situazioni politiche ed atteggia­

menti spirituali che gli ultimi avvenimenti rendono più che mai

interessanti.

Prof. A. ZIGNOLI

d i M I lib r i aiata a tk

Viene diramato in questi giorni, a quanti ne facciano richiesta,

il

Catalogo Diam ante

(libri di amena lettura e di cultura per la gio­

ventù e le femiglie) della Casa Editrice G. B. Paravia A C . di Torino.

Vecchia Casa Editrice, che è sempre stata all’avanguardia per le

Dubbi

icazioni di carattere educativo, la ruialr trae le sue oril i ni da

Pier Francesco Zappata, che esercitava la tipografia nella capitala

dei Piemonte sul finire del secolo XVH.

Il

Catalogo Diamante Paravia

è un bel volume di 300 pagina, con

cooertina a colori, illustrazioni in nero nel testo e tavole a colori

fuori testo, il quale presenta (0 0 opere circa

nate, e dà par ogni libro un breve ceno

U

divisione tiitar "— è la saettante: I* Romanzi racconti,

novene, (avole, leggende; 2» Cultura storica e batista; > Cultura

letteraria e artistica: 4 * Cultura g e o g n ic i e viaggi: S» C jH h tb

scientifica, volo, tecnologia e sport; tP Cultura religioaa;

7*

i

r.vwW

V

.

'a