VITA
CITTADINA
Ma altre quattro linee sussistono tuttora, ed una di esse vanta
quella patriottica Eleonora che. sposato Bernardo Battista RufFni,
metteva al m oido i tre gloriosi fratelli, affigliati alla " Giovane Italia
Da Marcello, sposatosi a Torino colla cont. Felicita Della Chiesa
di Carignano e Trivero, nacque, il 27 luglio 1867. il nostro Faustino.
Sortì da natura una vera passione per i libri e per l'arte, onde
non poteva mancare di divenire un bibliografo eccezionale. Perchè
la sua non era passione circoscritta e tabaccosa, sibbene gemale e
ricca di signorilità e di buon gusto. Talché alle biblioteche nelle
quali entrò a prestar servizio arrecò assai più che la semplice d ili
genza e capacità del funzionario di carriera, il quale, finito il suo
orario d'ufficio, non pensa più agli scaffali, anzi talora li uggisce.
Egli era ” sempre in servizio " , cioè cercava e scovava in qualsiasi
ora e luogo, anche sui bancherottoli. edizioni rare, cimelii e mano
scritti. con quel fiuto e quella conoscenza della materia, che procu
rarono alle biblioteche a cui fu addetto - di Venezia, di Genova, di
Torino - opere di grande valore, spesso a prezzi irrisori. C era
insomma in lui la vocazione: la sola che in qualsiasi professione pro
duca frutti rigogliosi. Come fiorirebbero le pubbliche sale di lettura
c di studio se possedessero molti funzionari siffatti!
Quanto al buon gusto, basta vedere una volta la sua casa, ornata
di mobili, quadri e stampe, oggettini d ’arte, collezioni - che ne
fanno non solo un museo ma un tempio - per riconoscerglielo appieno.
E tali sue doti appaiono ne' suoi scritti, non molti, ma eccellenti.
Dotò la biblioteca di Genova di un minuto e accurato catalogo dei
manoscritti colà conservati, che ne rende agevole il ritrovamento
e l'uro. E pubblicò, oltre pregiati articoli su primarie Rassegne,
L'Archivio di
S.
Gaudenzio di Novara
(Asti. Brignolo, 1906. pp. 107):
La Sacra di 5. Michele della Chiusa.
Cenni storici e bibliografici
(Torino, Rinck, 1906. pp. 19);
La libreria di un frate
piemontese
(Gabr. Bucci di Carmagnola)
sullo scorcio del sec. X V
(Asti, Brignolo,
1911, pp. 35).
Ma suoi lavori di maggior respiro sono:
Storia della fam iglia Ca
vezza di Carmagnola e Saiuzzo
(Saluzzo. Bovo e Ròccolo. 1904.
pp. 88. con 3 tav. e 3 alberi geneal );
Il
••
memoriale quadripartito "
di fra Gabr. Bucci di Carmagnola,
che forma il voi. 63* della Biblioteca
della Società storica subalpina.
Stava inoltre raccogliendo documenti per la biografia del Trappista
di Indritto di Coazze, che fu caro alla principessa Clotilde di Savoia;
e - prova della sua multilaterità - aveva sul telaio il romanzo
La coppa,
il quale, narrando le vicende di un prezioso vaso, intendeva mettere
a nudo il mondo degli antiquari, con le sue soddisfazioni, le sue diffi
coltà ed i suoi imbrogli, scritto che avrebbe destata molta curiosità.
E vi dedicava le sue ore di quiete, durante il riposo estivo nella
graziosa villa di Coazze.
• • •
Per la sua competenza in materia araldica e genealogica faceva
parte della Commissione araldica piemontese; ed era membro della
R.
Deputazione per gli studi di storia patria. In biblioteca poi - la
fornitissima Nazionale di Torino - non vi era chi, abbisognando di
lumi su le più astruse ricerche, non ricorresse a lui. che. sotto l'ama
bile sorriso, nascondeva una conoscenza perfetta dello smisurato
materiale colà raccolto. Ed il defunto D irettore Torri, intendentis
simo di musica, lo volle sempre vicino, tanto più che gli doveva (a
scoperta e l'acquisto di spartiti manoscritti antichi di raro pregio.
Da poco più di un anno aveva lasciato il servizio, ma lo si vedeva
ancora spesso, e con piacere, nella prediletta biblioteca, a cui aveva
dedicato tutto se stesso. E pareva che il meritato riposo gli assicu
rasse in premio una lunga e tranquilla esistenza, colla distinta con
sorte Maria Peyron, nipote dell'insigne Bernardino, vercellese,
decifratore di difficili codici, e pronipote dell'illustre sen. Amedeo,
filologo orientalista, autore del
Lexicon linguae coptae
e della relativa
grammatica, ricordato nel nome di una via torinese; e le due figlie,
Teresa, sposata al noto letterato Luciano Gennari - a cui si devono,
fra altro.
Il tempio del sangue, Fogazzaro, Poesia di fede e pensieri di
vittoria
-; e Felicita, nubile.
Invece il crudo inverno piemontese, insidiò coi rigidissimi freddi
di questo inizio d'anno la sua salute, e rapi alla scienza bibliografica
un cultore difficilmente sostituibile, ed a tutti l'amico ed il gentil
uomo che sposava alla dottrina tanta squisitezza di sentire e tanta
affabilità.
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