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di corsi» regolamentari. le varie fabbriche di cera­

mica che intendono avere alla loro dipendenza ot­

timi artigiani e creatori e tecnici provati di questo

genere. Mai come in questo momento in cui trionfa

il programma voluto dal Duce per la completa au­

tarchia in ogni ramo di industria, questa scuola di

ceramica appare necessaria e degna di essere col­

tivata e frequentata, poiché la produzione artistica

che essa ci presenta, può benissimo gareggiare con

buona parte di quella che ci proviene dall’estero.

Il metodo di lasciare neH'allievo, che già in un

buon anno di insegnamento ha sviluppato le sue

artistiche qualità, ampia libertà nella scelta dei

motivi decorativi e di affidarsi al suo buon gusto

artistico, è ottimo e dà sempre buoni ed insperati

risultati.

Ogni anno si fa una mostra dei saggi e dei lavori

che vengono eseguiti dagli allievi durante i tre

corsi d insegnamento ed il successo va sempre cre­

scendo e la scuola si afferma sempre più. Un in­

dizio sicuro di questa sua affermazione e della ri-

nomanza di cui gode, è dato dalla vendita dei la ­

vori, vendita che va tutta a benefìcio degli allievi

c della istituzione che torna ad onore del Muni­

cipio di Torino.

Basta contemplare per un istante le fotografie che

sono unite a quest'articolo per capire quale per­

fezione in certi vasi, pannelli, piatti, portafiori.

rahanda indecifrabile che

dà luogo a graziosi motivi,

ini balla dinanzi agli occhi

mentre la direttrice s'af-

faniia a tener desta la mia

attenzione.

Anche in questo reparto

della scuola la prepara­

zione teorica è minuziosa

<* si rifa dai primordi

cominciando ad occuparsi

del ricamo presso i greci

e «Ielle relative leggende,

per passare all'esame del­

l'arte del ricamo presso i

romani che la ebbero da­

gli etruschi e dai frigi e

la lasciarono decadere per

il disprezzo che i cristiani

primi mostravano per tut­

ti» ciò che sapeva di lusso.

Si illustra «pii alle allieve

tutto il fasto della corte

imperiale di Bisanzio al­

la cui magnificenza larga­

mente contribuivano il ri­

camo e l'arte tessile e.

dopo un rapido esame

della partecipazione ara­

ba e mussulmana, si giun­

ge al ricami» contempora­

neo studiando quello del

rinascimento, del perii»do

barocco, ecc.. per far infine lunga tappa sopra le

belle tradizioni verso le quali si orienta nuova­

mente l'epoca contemporanea. Quale supplemento

al programma del corso di av\ iamento ed a quello

specifico dei lavori femminili, si ha il non ecces­

sivo ma vasto complesso delle nozioni scientifiche

applicate alle esercitazioni e relative alle fibre tes­

sili ed alle loro diverse lavorazioni. Esercitazioni

pratiche su stoffa ed all'uncinetto si sviluppano

progressivamente nei tre anni di studio in modo

da consentire alle allieve di essere pronte a qua­

lunque cimento d'ago e filo quando escono dalla

scuola.

Ed inesauribili sarebbero le osservazioni affollatesi

neU'apparecchio che ogni cronista ha nascosto nel

cranio, ma lunghi interessanti discorsi sono stati

fatti dei quali occorre almeno accennare.

Si è parlato delle necessità della scuola, fiorentis­

sima ma bisognevole di maggior respiro sia come

locali che come finanze per poter ampliare il suo

proficuo lavoro a favore degli allievi, e dei vari

metodi che si potrebbero addottare per renderla

nota a tanti giovani e giovinette che ne ignorano

l'esistenza e che potrebbero approfittarne.

La scuola è completamente gratuita e ad essa attin­

gono. appena gli allievi hanno compiuto i tre anni

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