

Il
Jovane avanza l'ipotesi che i Successi
del mondo non siano stati il primo giornale a
stampa in Torino e che siano stati preceduti
da altro giornale non pervenuto sino a noi.
Certo è che dall'esame minuzioso che lo Jovane
ci presenta della Gazzetta del Socini balza viva
agli occhi del lettore l'importanza della fun
zione che già doveva assumere il giornale in
(juel tempo: il direttore fu un grande ammira
tore di Luigi X I V e dei primo Ministro di
Francia Mazarino di cui fu devoto servitore,
tanto da elevare la morte di lui come avven i
mento di straordinaria importanza politica e
storica. E fu pure il Socini un costante difen-
sore della politica di Maria Cristina di Savoia
che, pur costretta ad appoggiarsi alla Francia,
riuscì a mantenere quasi intatto il suo terri
torio.
Per trovare un nuovo giornale torinese do
vranno passare ben 105 anni cioè sino al 1780
col Giornale di Torino e delle Provincie, ma
>i può pensare che altri ne siano usciti nel
lungo lasso di tempo e di cui sia andata per
duta la documentazione. Lo Jovane ci ricorda
infatti che nel 1724 usciva in Torino il G ior
nale di Torino di cui non esiste che un solo
frontespizio presso l'Archivio Storico della
Gazzetta del Popolo, come ricorda un altro
periodico I I Torino che uscì dal 1748 al 1750.
I n'altra testimonianza che prima del 1780
dovevano uscire in Torino altri periodici ce
la porge la Raccolta di giornali stampati a
Torino nel 1751. Ma bisogna venire al 1780
per trovare un nuovo giornale steso in due
edizioni: una italiana, l'altra francese diretta
da un Des Roches. forse il primo giornale che
ci dia l'esempio di contratto di abbonamento
giornalistico. Il Giornale di Torino cessa col
I" febbraio 1781: risuscita poco dopo col titolo
Giornale del Piemonte (1786). In quell'anno
'tesso usciva un periodico che ebbe finalità
esclusivamente commerciali, non pubblicava
cioè che accenni economici, il Giornale degli
avvisi e notizie del Piemonte (1786-1793), ma
nel corso muta indirizzo, in quanto nella
»econda annata il Giornale assume un carat
tere ufficiale, perchè inizia anche con supple
menti la pubblicazione* di editti, di manifesti
camerali, di promozioni in ogni istituto, del
movimento delle guarnigioni e stato delle
truppe, di atti ufficiali in genere. Nel 1793
muta però titolo e indirizzo: diventa giornale
politico col titolo Giornale di Torino e notizie
particolari; ma solo per i primi sei numeri.
Col numero 7 del 23 gennaio 1793 assumeva
il titolo di Gazzetta di Torino e notizie partico
la ri e con tale titolo uscirà fino al 31 dicembre
1796.
Questo giornale si pubblica mentre la Fran
cia è presa dagli eccessi della Convenzione e
fa sentire la voce del piccolo Piemonte che
si allinea con quasi tutta l'Europa nell'atteg-
giamento dell'intervento. Ma abbattuta la
Convenzione, abbattuto cinque anni dopo il
Direttorio, ecco la figura del Bonaparte che
vincitore a Dego, a Millesimo, a Montenotte
obbliga il Re del Piemonte alla pace di Che-
rasco: nel nuovo ordine di cose la Gazzetta di
Torino è obbligata a cessare le pubblicazioni.
Ora il giornalismo si fa più battagliero, più
irruento. quasi ebbro di libertà fa ripetere
nelle testate a grandi caratteri: libertà, ugua
glianza. fraternità; ma poi il giornalismo tutto
dominato dalla figura di Napoleone, prenderà
subito altre forme e altri indirizzi. È il momento
in cui i giornali nascono e muoiono o son fatti
morire dal potere esecutivo e scemarono poi di
numero quando il governo li gravò del bollo
di cinque centesimi. Si viene così agli ultimi
anni del secolo: il 4 gennaio 1797 usciva la
Gazzetta Piemontese diretta dal Segretari- ’’
Stato Vaisecchi, e sarà il riflesso fedele delle
incalzanti vicende internazionali, e ancora nel
succedersi di quegli anni turbinosi, dovrà anche
mutar titolo: dopo Marengo diverrà la Gaz
zetta Nazionale Piemontese.
Contemporaneamente pullulano altri gior
nali: nel 1798 VOsservatore Piemontese, il
Repubblicano Piemontese. diretto da Modesto
Paroletti. Il 1° numero è del 20 frimaio,
anno V II. Usciva due volte per settimana e
conteneva « un estratto degli atti dei corpi
Legislativi delle attuali Repubbliche, inoltre
il ragguaglio esatto delle nuove politiche, e
si uniranno tutte quelle pezze diplomatiche,
che ci sarà permesso pubblicare, e che inte
ressano direttamente il Piemonte. Qualora la
necessaria brevità del foglio lo permetta, si
inseriranno pure di tratto in tratto quelle
riflessioni più atte a muovere gli animi verso
la causa della Libertà e della V irtù ».
Fu il Repubblicano Piemontese il solo gior
nale politico di qualche levatura: durò dal
10 di dicembre 1798 al 9 di marzo delPanno
successivo. Usciva il mercoledì e sabato di
ogni settimana. Po rtava il motto Italiam Ita
lian i. ma il Paroletti che lo dirigeva, stam
pava in esso, che si credeva assai felice di
poter essere cittadino francese, e aggiungeva
che allora « la libertà italiana si trovava allo
stesso punto in cui si trovava la pittura al
u