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rilo rino ha il vanto di essere stata una delle

prime città italiane con Genova e con

Bologna che hanno dato vita al giornale, e

bene ha fatto un valoroso magistrato Enrico

Jovane a dedicare un intero e interessante

volume al Prim o giornalismo torinese (To ­

rino. Di Modica, edit. 1938. in-8) con sa­

pienti indagini e con ricca documentazione ico­

nografica. Premesso un capitolo di conside­

razioni generali sulla funzione del giornale che

ormai rappresenta un aspetto della civiltà mo­

derna. ci trattiene sull'ingresso del giornalismo

nel ciclo della civiltà, dalle prime gazzette, pro­

babilmente scritte a mano, agli « avvisi », ma

bisogna giungere, per incontrare un giornale

degno del nome, al 1° febbraio 1645 quando

in Torino uscirono i Successi del mondo, diretti

da Pietro Antonio Socini che finì male per

le critiche mosse contro il Conte Massimi­

liano Kurtz di Baviera, e che lo Jovane

difende contro Achille Neri che ne fu terribile

aristarco. I Successi del mondo si pubblicarono

per ben dieci anni, cioè fino al 24 dicembre

1655. dapprima bisettimanale, poi settima­

nale con il sottotitolo Gazzetta di Torino.

I Successi rappresentavano un vero pro­

gresso tecnico di fronte al giornale francese

del Renaudot che vorrebbe avere il primato,

ma che non regge certo al confronto della

Gazzetta diretta dal Socini: neppure i giornali

di un secolo dopo ne possono sostenere il

confronto, fi un giornale vero e proprio, nel

senso moderno, e col giornale anche si af­

faccia la figura del giornalista. Lo Jovane ne

tesse amorosamente la storia e pubblica per

esteso lo « Statuto del giornale: fu Madama

Reale a concedere al prete Antonio Socini

« di potere per cinque anni ... far stampare

in Torino ogni settimana ragguagli delle occor­

renze del mondo et ordinava allo stampatore

ducale Sinibaldo di stampare detti ragguagli

o sia avvisi a spese della Camera dei Conti. A

remunerare i servizi del Socini erano assegnate

a titolo di pensione lire 1000 annue di argento ».