

teriori miglioramenti, som» essenzialmente v info
iate alla sistematica attuazione «lei itiani autareliici
reeentemente discussi ed approvati dalla Commis
sione Suprema dell'Autarchia. Inoltre, all'auspicato
equilibrio tra le due correnti di traffici da e per i
mercati esteri non potrà non contribuire 1applica
zione degli accordi commerciali >tal»iliti o in corso
con i diversi Paesi ed i cui benefici effetti si rendo
no manifesti nelle riduzioni dtllo sbilancio fra gli
acquieti e le vendite dell'Italia con i Paesi in que
stione.
Se questa è l'azione nel campo economico e finan
ziario, non va presa in minor considerazione la
grande opera iniziata dall'Italia per giungere alla
piena autosufficienza nella capacità di dar lavor.i
a tutti i suoi figli, anche iti funzione del raggiungi
mento della massima purezza della razza.
La grande proletaria che 60 anni fa vedeva iniziar
si il dolorante esodo di milioni di emigranti che
con il loro instancabile e spesso sfruttato lavoro
donav ano allo straniero il sangue di una razza sana,
forte, feconda, oggi ha un Impero. I n Impero che
ha per fondamento la salvaguardia, l'incremento,
il prestigio, l'orgoglio della razza italiana, la valo
rizzazione e l'esaltazione del lavoro, la potenza spi-
rituale e materiale del popolo italiano, la
sua
gran
dezza morale e politica.
L'Italia ha mandato in Libia ventimila coloni e.
nello stesso tempo, ha legato ancor più saldamente
a sè quella fiorente Quarta sponda, facendo di es*a
un blocco di quattro nuove provincie. Contempo
raneamente ha elevato anche -a condizione giuri
dica dei libici con opportuni provvedimenti che -li
no stati definitivamente approvati nella loro formu
lazione in legge durante la seduta «lei (I. C. K. del
30 novembre.
Kimane fermo che nel presente ciclo della civiltà
europea l'unica nazione (non si può «pii per ovvie
ragioni parlare di Germania) «'he abbia una virtù
e una capacità al popolamento del territorio colo
niale è l'Ita lia: l'unica che sia stata capace di tra
sportare neH'Africa Orientale uu esercito metro
politano di 400 mila uomini è ancora l'Ita lia:
l'unica che immediatamente dopo sia stata atta a
portare un esercito volontario in Spaglia è sempre
l'Italia. Se dovunque le po|Hilazioni dei territori co
loniali Mino agitate da fermenti di ribellione e sono
sospinte da forza centrifuga, nei territori soggetti
all'Italia si verifica il fenomeno inverso dell'attra
zione verso il centro per la virtù magnetica che è
propria del Mediterraneo come dellT'rbe. Attra
zione. che appunto oggi si verifica anche pratica-
mente nei riguardi degli italiani emigrati all'estero,
con le disposizioni recentemente emanate. Infatti,
per ordine del Duce, il Ministro degli Esteri conte
Galeazzo Ciano ha costituito la Commissione per
manente per il rimpatrio degli italiani all'estero.
L'importanza politica di questa costituzione, che
segna l'inizio di una nuova |»olitica. appare in luce
solare come l'espressione di una forza cosciente e
appare Unto più opportuno anche per la sua im
portanza demografica. Si accrescerà infatti la no
stra |H>polazione e si tratterà non di uu aumento
aritmetico, ma di un aumento geometrico. La co
stituzione «li questa Commissione ha infine una par
ticolare importanza in rapporto al problema raz
ziale. Infatti la vita all'estero dà più facili occa
sioni di mescolanze di sangue. L'Italia accoglierà
iusomma nel suo seno una massa sempre più omo
genea e compatta di figli del suo sangue. Di quei
suoi figli che desiderano tornare a stabilirsi sul sa
cro suolo della Patria, rifecondato ed ampliato fino
a costituire un Impero. I n Impero vasto e ricco
di terre, potente e sicuro d armi e d armati, ma
ancora più vasto e ricco, ancora più potente e si
curo per lo spirito che lo anima. K tale ritorno de
gli italiani all'estero ha. come si è detto, un pro
fondo significato razziale. Significato che scaturi
sce ancora dalle recenti disposizioni approvate dal
Consiglio dei Ministri, che sono venute a racchiu
dere ncH'ambito della legge quello che è l'orgoglio
di razza degli Italiani del teni|Hi di Mussolini.
Taluno, udendo parlare di questa legge, si sarebbe
forse aspettato di leggere gli articoli che determi
nano chi debba considerarsi appartenente alla razza
ebraica. Ma, a parte che i giudei non rappresen
tano che un aspetto del problema della razza, in
questo momento l'aspetto più cospicuo ed impel
lente. si jHitrebbe dire anzi quasi l'aspetto esclu
sivo. era che bisognava affermare il problema della
razza là dove la razza trae il suo perenne alimento:
nel matrimonio. Cosi è stato fissato il principio del
divieto del matrimonio fra il cittadino italiano di
razza ariana con persona appartenente ad altra raz
za ed il matrimonio del cittadino italiano con una
straniera è siiliordinato al consenso del Ministero
deiriuterno. Ma quanti servono lo Stato nelle sue
amministrazioni o il Partito Fascista nelle organiz
zazioni sue o controllate da esso, quanti dànno la
loro opera alle amministrazioni provinciali e co
munali. agli enti parastatali, alle associazioni sin
dacali. ad enti collaterali, non possono contrarre
in alcun m«>do nozze con una straniera, (vii italiani
non regnicoli, a questo proposito, non sono — con
un'affermazione di legittimo imperili dell'Italia F a
scista su di essi — considerati stranieri. Con mi
nuta chiarezza sono fissate. iieU'ordiiiamento, i cri
teri di appartenenza alla razza e di discriminazio
ne, la posizione degli ebrei nei confronti del ser
vizio militare, del godimento di certi diritti, ecc.
L'ordinamento giuridico che è stato approvato, in
somma. agevola potenzialmente nel suo spirito il
deflu
sm i,
sia pur lento, della razza giudaica dal gran
de alveo che popola e impronta di sè la fisionomia
spirituale italiana. Nè le discriminazioni per quanti
si resero benemeriti dell'Italia, dello Stato e della
Causa fascista contraddicono a questo spirito.
Le norme sulla politica razziale nella Scuola fa
scista coronano l'ordinamento che regola il pro
cesso storico |»cr la difesa della razza italiana, per
la sua purità e dunque per il suo sviluppo e per
Ir sue vittorie.
RAFFAELLO ROMANO
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