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di negozi che potremmo chiamare extracom-

merciali. perchè " o t i t i direttamente dagli in ­

du striali. I/ a ttiv ità di questi esercizi è assai

rilevan te in Torino, poiché ben 329 industrie,

sovrapponendosi alla funzione del commercio

vero e proprio, hanno aperti negozi di ven ­

d ita diretta mediante 415 esercizi nel campo

alimentario, dd l'abb ig liam en to , d e ll'a rred a ­

mento. nel campo enologico, metallurgico,

meccanico, farmaceutico, ecc. I negozi più

im portanti in questo campo sono quelli del­

l'abbigliamento. esistendo in Torino 82 negozi

gestiti da 55 ditte. Anche il commercio gestito

dalle industrie metallurgiche e meccaniche è

rilevante. Sono 68 i negozi che esistono nella

c ittà , eserciti da 55 d itte e 90 il totale dei

negozi esistenti in tu tta la provincia, eserciti

da 58 ditte.

A queste a ttiv ità aggiungasi ancora, per la

conoscenza della situazione torinese recente,

gli spacci di fabbrica, le P ro v v id e dipendenti

dal M inistero delle Comunicazioni, ed altri Finti.

Complessivamente la situazione della pro­

vin cia può essere così sintetizzata: 24.527

d itte commerciali; 415 negozi gestiti da indu­

stria li: 399 spacci cooperativi, 23 spacci in ­

terni di fabbrica, 6 spacci della P ro v v id a ,

1000 bullet di Dopolavoro, circoli, ecc.: 8451

venditori ambulanti.

Completa l'organizzazione commerciale to ri­

nese la serie dei mercati al grosso (il mo­

derno mercato delle fru tta e verdura, aperto

il 1° agosto 1934 ed i mercati del bestiame,

del pesce, dei cereali, dei prodotti dell'ali-

mentazione, dei v in i, dei prodotti dell'agri-

coltu ra. dei fiori, ecc.) ed una serie numerosa

di mercati al dettaglio.

Cooperano altresì alla v ita del commercio

torinese varie forme associative, come ad

esempio, i consorzi per la riscossione delle

imposte di consumo esistenti in molti co­

m uni; i consorzi per la salatura e conser­

vazione di pelli e so ttoprodotti; un'Associa-

zione Mutua per l'assicurazione dei suini; un

consorzio per la lavorazione di interiora di

bovini macellati: i consorzi esercenti latterie e

trasporto latte alimentare (il primo costituito

nel 1937, il secondo nel 1935): il consorzio

cooperativo del mercato di frutta e verdura

al grosso di Torino; il consorzio C .E .V .A .R .

fra esercenti per la vend ita a rate, ecc. ecc.

(Questi elementi sinteticamente riprodotti,

'uflicientemente dimostrano l'importanza del-

I attrezzatura commerciale torinese, situazione

la quale deve essere messa in rapporto col

numero crescente degli ab itan ti della città,

con l'attrezzatura industriale, di cui già altra

vo lta abbiamo parlato in questa rivista, e

con tu tti quegli a ltri ind ici economici, i quali

possono servire per illustrare la natura e le

caratteristiche del commercio torinese.

Fra questi indici uno ne esiste, il quale non

è soggetto a sicura statistica, ossia quello delle

vendite a credito. In mancanza di dati ulfi-

ciali. basti qui accennare come si stim i nel­

l'ambiente commerciale il totale del capitale

immobilizzato in un anno nei v a ri negozi

superiore a 3.000.000 di lire. Sono i forni di

pane, le macellerie, le latterie, le drogherie, i

negozi di commestibili e di vin i quelli che

praticano maggiormente questo credito al

consumatore.

Concludendo, possiamo rilevare anche nella

c ittà di Torino, come per le principali città

d 'Ita lia , un incremento q u a lita tivo , se non

sempre qu an tita tivo del commercio. In c re ­

mento il quale è altresì messo in evidenza dal

totale delle vendite e dei consum i, i quali,

specialmente nel campo alim entare, settore

più facilmente controllabile, tende in questi

ultim i ven ti anni verso medie crescenti, segno

del migliorato regime alimentare della popo­

lazione. h sopratutto interessante notare la

tendenza, verificatasi in questi u ltim i anni,

verso consumi medi per persona di generi di

maggior pregio, come formaggi, la tticin i, sa­

lam i, pollame, calfè. zucchero, ecc. mentre

dim inuiscono certi consumi meno pregiati o

si modificano i gusti. I ' però, nella graduatoria

dei conMimi, sintom atica la discesa dei consumi

medi per persona, del vino, costantemente

verificatasi dalla fine dell'altro secolo ad oggi,

riduzione che, come tu tti sanno, v a a colpire

una categoria importantissim a, specialmente

in Piemonte, di agricoltori, del quale problema

recentemente si è parlato, specialmente nei

riguardi di eventuali e possibili riforme fiscali.

Non è difficile rilevare, inoltre, come, dopo

il 1932. si >ia proceduto in Torino ad una

severa, per quanto spesso dolorosa, liqu ida ­

zione dopo la crisi internazionale degli anni

precedenti. Quelli che oggi v ivono la vita com ­

merciale sono certamente i più forti, i più

sani e i più dotati di riserve tradizionali. A lla

crisi la classe commerciale torinese ha reagito

con m iglior spirito organizzativo, con una po­

litica d'affiatamento corporativo e con una

attenuazione di queU'agonisino che andava a

detrimento delle sane energie, il che v a a tu tto

onore dei commercianti della nostra provincia.

L a vita di molte nostre aziende commerciali

fu. purtroppo, legata alle condizioni mone­

tarie di a ltri paesi. Oggi l'au ta rch ia vo lu ta e

comandata dal Duce al paese,

non solo

per fini

di difesa nazionale, m ira precisamente

anche

a svincolare il paese dalle variazioni congiun­

tu rali dei mercati stranieri, onde col tempo

diventerà sempre più evidente la necessità

e l'importanza del commercio interno nei con­

fronti del commercio internazionale, essendo

il primo la fonte più certa e meno variab ile

della ricchezza nazionale.

ANTONIO FOSSATI