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Mese gremito di novità, con la con-

-ut.i prevalenza di film stranieri di pro­

duzione media. Interessanti e di saldo

impegno due o tre film di produzione na­

zionale. Da rilevare il netto distacco di

un lavoro di squisita fattura.

littore Firm inoseli

di A. Blusotti è una

liltera riduzione del famoso romanzo d’a-

zi'uliano. In un certo senso un film d’at­

mosfera, in cui episodi, inquadrature, lo

stesso modo d’intendere gli ambienti ed

il paesaggio, concorrono a trasportare

m i

un piano di lirica drammaticità la

vicenda. Un tema storico, di rievoca­

zione storica è {**r un regista una specie

di esperimento pericoloso e capitale.

Molta paccottiglia americana ha fatto

scuola; il I)e Mille lia suscitato un po’

dovunque una pleiade di imitatori che

non hanno la sua destrezza ed abilità

nel muovere la leva ed il meccanismo

delle masse. La tendenza alia magnilo­

quenza ed al grandioso superficiale e

scenografico, ai più sembra una norma

ovviamente accettabile e perseguibile.

Il Blasetti non ha ascoltato i richiami

di queste facili sirene. Fgli s’è impegnato

m profondità, ha dato ad ogni sequenza

una nota di concisione e di calore, ha

messo l’accento

11

ogni immagine sul-

lelemento formale. Il film non diventa

cosi — come avviene nella maggior parte

dei casi — l’equivalente d’una scrittura

corsiva e cronistica, ma piuttosto una

pittura, una serie di pitture in movi­

mento. li questo senza che il virtuosismo

della composizione prenda la mano, o

il rilievo plastico si disperda

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svagate

e gratuite astrattezze. Al contrario ridu-

iendoli a moduli eda veicoli della vicenda,

.tumentano col taglio dei quadri, il gioco

■ li luci e d’ombre, il complesso dell’ar-

( Intettura tonale, il peso del potenziale

drammatico. L i riduzione del romanzo,

dovuta al Blasetti. a C. V. Lodovici e

id A. Mazzetti ha tratto dalla foltissima

materia l’essenziale. Ettore Fieramosca

subito campeggia in quel triste periodo

della storia italiana — il paese percorso

da truppe straniere — con la sua nobile

ti^ura di eroe che abbandona il mestiere*

mercenario per diventare soldato vin-

lice della sua terra, mentre il suo amore

contrastato ed infelice per la Duchessa

ne affina l’animo e lo incita e sprona

id ardue imprese. L ’interpretazione vi­

brante. suasiva è all’altezza di questo

tilni stupendo. G. Cervi è un Fieramosca

mqietuoso ed ardente. F. Cegani una

Giovanna sobria e controllatissima. ot­

timo M. Ferrari, in Graiano d’Asti. F

i>en differenziati ed a posto gli altn

nelle figure di contorno. Le musiche di

loinmento sono del maestro Cicognini.

l.e due madri

di Amleto Palermi svolge

con una complicata e non sempre ben

congegnata serie di vicende un vecchio

tema di cronaca e di romanzo. In una

piccola città del mezzogiorno vive e la­

vora Salvatore, giovane garzone di bar­

biere, che nei ritagli di tempo si dedica

alla pittura. Timido, scontroso e riser­

vato la sua innocua mania, che riscuote

soltanto la lodi di qualche maggiorente

del luogo, lo chiude in una specie di

corrivo isolamento, l’er cui anche la sua

vita sentimentale, tutta piena di sopras­

salti e di trepidazioni, ne risente. Ma ar­

riva inaspettato il giorno del cambia­

mento. Certi ricchi forestieri capitati

in paese ammirano

1

suoi saggi di pit­

tura e li comperano. Non passa molto

che il pittore dilettante è invitato a

recarsi a Koma per assistere alla. «ver­

nice » d’una mostra in cui figurano le

sue opere, li durante il soggiorno ro­

mano scopre che mamma Rosa — la

vecchietta che sino adesso l’ha allevato

ed assistito, tenera e premurosa —

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è la sua autentica madre. Fgli, al con­

trario, è figlio d’una donna dal passato

avventuroso che l’ha abbandonato in

fasce alle cure dell’altra. Questa rivela­

zione naturalmente conturba e sconvolge

il bravo Salvatore. Tuttavia egli presto si

adatta di buon grado alla nuova situa­

zione, e va a convivere con la vera madre.

1

nuovo ambiente, lo sfarzo e la vacuità

di quella vita non vanno molto a genio

al paesano inurbanato. Finalmente egli

ha ritrovato gli spiriti, ed in un mo­

mento di ribelle consapevolezza, insieme

con un suo amico, parte volontario

jh t

la Spagna. Quando ritorna, valoroso com­

battente e ferito avrà l’assistenza delle

due donne: della dolce mamma Rosa e

della vera madre. Ormai costei, ravve­

duta e pentita, ha abbandonato le smanie

mondane ed è ritornata alle raccolte e

soavi cure familiari. La materia del

film — come si vede — è folta e densa;

ma non sempre gli sviluppi e gli atteg­

giamenti dei personaggi principali, hanno

un’intima e logica necessità. Sopratutto

sotto il riguardo psicologico. Sobria e

convincente l’interpretazione di Bella

Starace Sainati. Altri interpreti: il De