Table of Contents Table of Contents
Previous Page  232-233 / 1981 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 232-233 / 1981 Next Page
Page Background

L ’ E R I D A N

0

F

ra le riviste di carattere culturale che uscirono a

Torino nell'ultimo decennio della prima metà del­

l'ottocento. va ricordata con onore l’ <Elidano », certo una

delle rassegne più equilibrate e rappresentative «lei carat­

teri e «Ielle tendenze «lei tempo; uscì nel biennio 1841-1842.

diretta da Luigi Rocca, operoso scrittore, poeta e novel­

liere.

Siamo proprio nel 1841. anno in cui venivano sospese

le Letture Popolari del \alerio. ma che un anno dopo

dovevano ricomparire col titolo Letture di famiglia e

venire ancora soppresse — e questa volta definitivamente

— il 27 maggio 1847.

Si era nel perìodo di tempo in cui tutte le scienze

facevano grandi progressi per il notevole impulso dato

loro «lopo che fu scos««a la cieca fiducia che ancora allora

si aveva nell'astratta filosofia: e così superate tutte le

barriere poste dalle tradizioni si potè raggiungere una

sempre più grande diffusione della coltura tanto da darle

un carattere popolare.

« La scienza — come affermano i compilatori della

rivista — spande ovun«|ue i suoi raggi vivificatori quan­

tunque

In una parte più e meno altrove ».

Certamente in quel tempo, sia in Italia che nelle na­

zioni che erano più dell'Italia progredite, la scienza o

meglio la passione del sapere era ancora privilegio di

pochi. Però anche in Italia si era cominciata quella lenta

ma morale elaborazione che in seguito sarà poi così

feconda.

In questa atmosfera di progresso, in cui grande era il

desiderio di sapere e di istruirsi, sorse l’« Elidano ». la

quale, senza perdere di vista lo scopo generale della

•scienza, diede sovente il suo generoso contributo all'ap­

plicazione di essa, aiutando con una mano gli innovatori

e i trovatori della verità e tramandandola con l'altra al

popolo spiegandola e talvolta sceverandola dalle fole con

cui era congiunta. In questo modo il giornalismo del

tempo si immedesimava con la vita civile. Non un movi­

mento accadde in essa che non producesse un'oscillazione

sulla stampa periodica e questa, passiva ed attiva a

un tempo, reagiva sulla società, la modificava. la rendeva

incessantemente conscia di quanto avveniva in essa e

quindi agevolava il lento addivenire che l'umanità, per

la legge della perfettibilità che le è inerente, è costretta

a seguire.

Il compito che si erano prefisso i compilatori di questa

rivista era quello di continuare la missione di civiltà del

giornalismo. « Noi crediamo — scrìvevano i compilatori

— di avere con queste poche premesse, provata almeno

l'opportunità di questa intrapresa U quale nelle nostre

presenti congiunture, speriamo nessuno vorrà tacciare

di temeraria i.

E si pensava ad una unità spirituale eculturale d’Italia.

« La bellissima unità » che doveva preparare l’unità poli*

tica.

L'tt Elidano ». infatti, nel suo programma d’azione

pi

anche un'altra grande ed alta missione da compiere.

tiva pur essendo maggiore che negli altri, stati, perd

bisogna pensare — come forse leggendo questo

potrebbe — a una rivista sul tipo di quelle che ai

ai nostri giorni di grande formato in una

veste

di

ulto bella *«1 elegante e che si pubblica a intervalli di

mpo abbastanza brevi, perchè l’« Elidano » si presenta

n il formato comune di un libro, composto di più fasci­

li. Questo però era adeguato ai bisogni del tempo di

an lunga inferiori a quelli odierni.

Sull'"Kridano » sono rispecchiate in modo molto ampio

coltura e le scienze dell’Italia o meglio dell’Italia set-

trioiiale. In essa si trovano lunghi articoli che riguar-

è «li coUaborare alla unità italiana; in fau i,'"contini”0tutti i rami deU’at,ività co,turale A ll’umanità, dalla

compilatori, «il futuro miglioramento delle provi, tteratura alla storia, aUa filosofia, dalla poesia al teatro,

italiche, dotate tutte sì largamente dalla natura, è ripo ^ cri,ica lettcraria a,le informazioni d. natura vana,

nella continua influenza che esercitano fra loro a vicea U* '™ zione di via^ ' ’ Pam e COf*tum«-

di modo che ciascun.» adempia il difetto dell'altra e di Sfogliando la rivista sovente accade di trovare articoli

varietà di esse ne risulti una bellissima unità. PosM fom,a ele8antc e di PiacevoIe Iettura’ in

si raccon-

nostro giornale riassumere le tendenze delle provi. n0 fa,ti ed usanze del temP° ° di ‘“ "P* Pa*satl-Vl è

subalpine, riaffermare i vacillanti passi e dirigerli a , * * una Parte PUFe m°h ° imPortante «P itu ita dalla

sicura meta. Nè questa nostra speranza verrà falbu " n*ione dei nUOVÌ Ubri che U8CÌVaD° ,ia 1B ltaha che

coloro che già diedero felici saggi della loro meditali. re8tero’ * eciaimente in Francia’

T " ^

e sono mossi da generosi sentimenti, vorranno considei » a P ™ ntare

al Pubbhco "portandone pass.

la nostra raccolta come un tentativo per dare al PI

ma ne fa una v«*ra e ProPna cntlca

monte un giornale, i di cui compilatori forti per k u,do oon,‘^ ,i e inv,tando a fan* “ “ P " dl PIU e me*ho-

* .

„ . . .

, . .

., otcvoli poi sono gfi articoli che trattano di viaggi sia

\olere e per le loro convinzioni non palesino ìndivida

*

B

e basse passioni e non abbiano «li mira che l'utile,

bell*», l’onesto, non sacrifichino ad altro idolo che alven

1811

L'« Elidano » quindi, sorse nel 1841 sotto la safl “ ro ,e cond« ioni dei mezzi di trasporto in quel tempo

direzione «li Luigi Rocca che ne fu anche attivo colisi COine 8Ì 8VO,Kevan° 1 c°*n“ « * i e . traffici ne, diversi

ratore. Sulle sue pagine scrissero alcune belle penne i **'' Anche aUa 8tona " ° n è trascurato d 8UO contn*

tempo, che più tardi si rivelarono ed ebbero fama co. lto’ che ven«on° 0!iP,tat‘ art,C°U ,D CU‘ * Presentata

scrittori, giornalisti e patriotti. Fra essi due merita civiltà dei greci, le loro leggi, i loro mezzi di educazione

particolare menzione, oltre al Rocca. Costantino ReU i fanciuUi' la lor° filosofia’ eCC-5000

Carlo Negroni. i quali legati .la una salda amicizia ol,e P™ '* di P0*11e V0*1****

temp°-

«ledicarono con amore allo svolgimento del program

della rivista. E nell’.*Eridan.» » vediamo anche la col ^ diven* ™briche' fra 1ueste mo,to intere8sante è

borazione di un giovane e valente ufficiale del ted

fhe è intitolata « Cronache » che s, occupa quasi

elusivamente del teatro, in essa si commenta e si di.

lite la situazione dei teatri e delle opere teatrali in

terra che di mare, che descrivono paesi con le loro

re caratteristiche e che mostrano in modo molto

i

l t ffi i l <

Raffaele Cadorna.

Lo Stato Sardo era quello che, dopo il ritorno è

,

. _ . ,

l'Austria in Itali*, aveva lasciato maggior libertà i «fa e pii, particolarmente ..Tonno. lo <*■* ..

trov.no

stampa: tuttavia si trattava sempre di una libertà ral

otizie sulla vita dei vari teatri torinesi e principalmente

d Regio e del Carignano, commenti al cartellone delle

„„„ .

-,

.

,

pere che essi rappresentavano nella stagione; vi è pure

una severa censura esisteva in Tonno per la stani

r r

. , ,

.

i-

»

.•

. . .

» accenno alle compagnie drammatiche che recitavano

periodica e ciò era fatto allo scopo di non inimica

v 8

l'Austria. non potendo ancora di,porre della fo„a neo,

*

v,ri *“ “ *• inol,r' l*r*° ‘I " " 0 » n“ " * 10

”U°1V'

.aria .U'oper, di uniscanone italiana.

I * ™PP"~»«**«. “ «•"> ■“*«'*• * •“ * f ^ “ d“

Pubblicare .llora un giornale non era impre..

m j ^

0' In 1u“ to ■ «.Mcbe . »ono pò. mordale le

facile; il Governo del Conte

Sol.ro

dell. M.rgherit. .ve.

,,e del €*ra" * 1'

* b*“‘ e ■

deUe idee molto retrive in f.tto di giornali™». Nel ■

*bb" t*"“ comPle,i d' “* " U “ *t” 1' e

« Memorandum » infatti ricorda che fino dal 1836 ebbi

** tor*neae.

principio le Iatture popolari, giornale che si lasciò 0

lValtra rubric* mo,to intere**“ te è <*ueU*

troppa faciUtà pubblicare sebbene le tendenze dovessi O t t i n o Biliografico . con gli elenchi dei nuovi libn

fare avvertiti che era un saggio di fallaci lezioni d i r i # 681ve««vano a mano a mano pubblicando; molte volte

a quella classe che ha bisogno di lavoro, di quiete e * **u,,° d* un *ttento

^ °«ni °Pe n e del Pudixio

di essere spinta a maggiori speranze che, non poten* * c«rapilatori che sono: Luigi Re, L. Pacchetti, Luigi

realizzare ne annientavano la felicità.

e

Deangelis.

Tuttavia è proprio in queste perìodo di tempo 4 ** ““ W® " °?a t c*1®vid«,° U luce ^ 1840 J 1842

sorse l’« Elidano », cercando nel miglior modo possibile *° ricordate e studiate: il « Voyage en Sardigne » di

svolgere il programma che si era imposta.

- ^ erto La Marmora, che era osato a Parigi nel 1839-40

« Elidano », rivista scientifico-letteraria: è questo il p ncea*ito (a. 1841, pagg. 165-178 e continua al voi. II

riso titolo che si legge sul frontespizio di essa, ma l

2* annata 1842, pag. 3) da Gustavo Avogadro, cosi

titg|f U Storia degli antichi roasaai e della Chiesa >del Dn-

l llÉ ^ìlìlfcfcÉÉ I

'ZZI'

(pag.

19

S-

198

) per Giorgio Birano;

i

«Canti popolari

raccolti dal Tommaseo, I\ Atlante Lin­

guistico» del Biandelli per Vegezzi-Ruscalla (pagg. 218.

219) e con queste le Synopsis methodica animalium inver-

tebratorum pedemonti fossilium (pagg. 351-353) del Miche-

lotti, mentre Alfeo Pozzi si occupa delle Voci e maniere

di dire italiane del Gherardini (pagg. 409 e segg.). Già

nella prima annata si erano recensiti gU Idillii di Terenzio

Mamiani (I, 85) « olezzanti del più soave profumo »; così

pure la rivista si trattenne sul «Dizionazio dei sinonimi»

del Tommaseo (I, 86) e sulle Prose e Poesie di Eugenio

Bogani, pubblicate a Novara a cura di Carlo Negroni il

quale, in una lettera prima a Saverio Cassa tartassa il

Tommaseo per le sue Scintille, riconoscendo tuttavia che

vi ha anche del buono « pagine generose, concetii sublimi,

idee grandi s’incontra spesso di trovarsi; e queste ti

sollevano,t’incantano.e ti fanno quasi perdonare all’autore

la miseria del resto, se da un uomo che ha tanto ingegno

come il Tommaseo non si dovesse pretendere assai più

che qualche lampo... » e loda il romanzo di Felice Rosazza

Carlo e Matilde.

In una sua seconda lettera rivolta alosig. cav. Raffaele

Cadorna», vuole rivendicare al Piemonte (1842, pag. 170)

l'amore delle arti e conchiude la sua lettera che esso

vanta nomi illustri come Gaudenzio Ferrari, il Lanino,

il Moncalvo. E ricorda anche Bernardino Ferrari, da

Vigevano, fiorito in sul secolo XV I e certamente non

inferiore ad altri pittori contemporanei.

Raffaele Cadorna, allora luogotenente del genio militare,

si occupa (pag. 207) di Giuseppe Maria Boldrini di Castel

d’Agogna di Lomellina, insigne ingegnere del settecento.

E vi pubblica pure (voi. 2°, anno II, 1842, pag. 238) il

frammento di un discorso che era destinato a leggersi

all’apertura di un corso di geometria e di meccanica

appUcata alle arti e ai mestieri. Il Cadorna fu tra i primi

a promuovere e ad incoraggiare gli istituti di arti e me­

stieri « una delle espressioni del nostro vivere sociale ».

Molti i collaboratori alla rivista e lungo sarebbe il

ricordarli tutti. Fra i più attivi tuttavia si deve ricordare

Costantino Reta, genovese, scrittore e patriotta, che lega

in modo particolare il suo nome ad una pagina dolorosa

del Risorgimento Italiano, vale a dire ai moti di Genova

del 1849. Egli fu uno dei triumviri di quel governo prov­

visorio che in quel periodo si instaurò in Genova.

L’attività giovanile del Reta — che discendeva da

ima famigli» di commercianti — si esplicò nel campo

delle lettere che egli coltivò con grande amore e mai

abbandonò, perchè anche

negh

anni più dolorosi della sua

vita — quelli dell’esilio — diede saggio della particolare

tendenza per lo stadio preferito negh anni giovanili.

Ancora giovane si era dato al giornalismo e al teatro,

fu nel Piemonte che svolse questa sua attività di gior­

nalista, promovendo anche in questa regione il giorna­

lismo politico-letterario, che dopo il 1847 doveva avere

con le nuove leggi liberali di Cario Alberto larga diffu­

sione. Prima del 1847 il giornalismo piemontese era ben

misera

cosa:

infatti

Torino non contava

dm il

Csrrisrs

Torinese, che

era una

gaietta trisettimanale che

in

se­

guito si mutò nella

C o lite PimmmÈm»

diventando or*

gano del goveno. D

Reta

Ih fra i psà attiri ooflabo-

ratori delT* Fridann ».