

che è arte, ti fu rivivere i tempi andati e <là
un'anima alle case.
Se ht s/tazia non fosse tiranno, sarebbe prezzo del-
l'opera citare bruni interi ilai quali aputrirebbe la
verità ilei nostro asserto, (.onte è noto In Dora r la
Durunzu nascono entrambe sul
1
lonpincvro. Ora.
poiché un poeta francese fa parlare la Dora cosi:
« ... \ilicii. m,i -trur la Durane»*
« inni- noti- »t'|>ar<»n- »iir «•«•' moni - :
ii Ini. tu \a ra\a{!«*r la hranrc
» limi, jc \ai« Ii n nulli li- l’ ieiiioiit...
il
\.
inforcato il cui allo tVOriundo dell’accesa futi-
tnsia. eccolit. valer nelln Duranza lo spirito ili ( nino
e nella Dora ipiello ili Abele. Mentre ipiella inari
disce e disimene o/ini cosa, ipiesta nelle sue sor
benti
«
con innocente grazia Ristorale discesa al
piano divieti regina, diletta ed onorata da tutte le
penti italiane
».
Ver lui minio come nel mito
—
fili s/tiriti ilei due fratelli non avrun minio di ricon
ciliarsi.
('.ani citiam one: p iù poeti che co sì!...
* *
*
Il citato ('.arditeci
«
recensendo
»
il poemetto si
chiede:
«
Oli. tornano forse (ili aèdi e i trovatori nel
l'età delIn slum/tu e delle gazzettet
>».
('.erto, il lie-
paldi. fruendosi per aiouhi scotte orti passo /tasso
—
il corso del fiume dui nome femminile
—
che su
d'oro. Si condnre /
x*r /»•
utili del ( hiabertone da
Itousson e ('.esatta ad l Izio. F.sille. Susa: entra nel
Convento del Moncenisio: i isita il (.liiostro della
\oralesa: sosta allu fortezza di Hrunetta: riprende
/ter Htissoleno. I tllurfttcchiurda. Horpatte. Fa
all
ulte Chiuse e u S. Ambrosio' slittine il fàscino dello
Saura di S. Michele. Si commuove al
-ulto «Iella Bel-
I Mila,
pustn le trote dei Inulti di Aviolinila e stile
finalmente sul Musinè.
Ed ouni trutta di rammino. mutar di /taesappio.
fermntu per riprender lenti è motivo di dotte disser-
tazio u.
«>
piarei oli scorrerie nei campi della trmli-
zione e dell urte: ili tirunte dispute coi pre/tosti /tar-
rttei delle vecchie basiliche, di su/tonti dialoghi eoi
«
notabili
»
del
Iliaca
e con umili contadini.
Se fra
I
illnrfm chinrilo e Horpone si imbatte
—
presso il /unite della Cineonera
—
nel
ma»n
ine
la leutienda l inde che il dis/terato Orlando abbia
s/tezzata la fumosa Durinilana. /taichè vi lesse i nomi
S4
di Angelica e Medoro, epli
—
il Repaldi
—
benedii
«
t/ttella curii /tapina del divino Ariosto, tras/tortài
sulle rive della nostra Dora
».
Il rillnppio dell
Chiuse alle fidile del Virchirinno pii /tarla ili Carli
mastio, e del trionfo che concluse le sanguinose loti
di Longobardi e Franchi /tei dominio d'Italia.
\è vi manca la nota nrpiitti. C.liè. traversando
■
piccala /mese in piamo di fiera, si abbntte a u
Tizio
«
il i/nule trnen a sì■ In moltitudine e raccontai
darti i suoi cerotti e rimedi buoni /ter tutti i mali dì
inonda: mentre, sul vicin /trilla, un povero cito
cutitnvu le Iitili di iloti so t/unle Madonna e rei
det ti coroneine
».
F. uniiotn:
i<
Così ciascuno sj>at
dava lu siiti merce sul men tito ed io scrirero le
/hi
pine ».
In un certa punto ilei Diuria.
/’
Autore è còlto iln
n
/tcnsicro malinconico:
«
A chi e a che seri irti il tri
cuplitt del mia /tcnsicro'f I rhe bipartirsi nervi
cum
e cervello per ambizioni eil umori, /ter questo nta
di pali ere che si chiurliti terni, in intesto mitili
ilei tempo che si chiama
I
itti?
».
«
Il mio ì‘ un lai oro capriccioso /teppio
—
inu
tile!...
».
Ma è un attimo. (Juando il vecchio Poeti
è ulle soplie dell' Abbazia di S. Michele
—
pipan i
tesca male clic sfiliti dulie sit/terbe restipia i secoli —
onusta ili Stariti Sabauiln e di poesia civile, vede
«
sorpere il sale dui Musini• e irradiare il ricini
■
Mante Velato, il C.u/tnisio e hi I ulle di Hubinnuìi
Onde, frn tuntu varietà ili luophi
«
subita, tutta sfa
villante di luce In
Dura Itiparia
che n vasti piani (
dis/tensiera di vitti
».
V*.
no. vecchio nèdo! Il tuo libro non è inutile. Ap-
/foggiato sul bustone che forse trovasti sulla rupe
di Lèucade. dii cui Saffo - sorclln in tlestino delle
bell'Alila, spiccò il salto fntnle
—
sèpuita pure il
tuo cammino, citine il cielo e l'incanto della naturi
ti puidano.
Se ai minienti itinerari, alle fredde puide turisticht
che tu
—
certo trop/to set ero fino a /tarere ingiusto.
hai definito
« razza oziosa ili libri »*he ri|»et«*
t
non a^imi"»* »
si /totessero sostituire
— /*»r
ogni
nostra repione, città, /mese, unpiito di tecra
—
libri
ispirati e sappi come questo tuo tiare la verità sto
rica si rarriva d'idealità patria e la trtulizione
Ji
nobilita di elementi fantastici. Oh. qual piolamenta
alla nostra coltura, e quale incentiro a meglio cono
scere e far conoscere il nostro Vttese!
GIUSEPPE SOAVI
______________________________________ -i
Sì i avuto in «pn*sti ultimi anni un notevole |»n>-
"rexii nella teeniea della illuminazione.
I nuovi tipi «li pavimentazione stradale usati sii
U't.i siala e elle emettono line riflessa per lo più
'|MMii!armente e «prillili eoli «pici senso «li fastiditi
'In1ili* deriva, il desiderio «lei eittadilli «li vedere «li
imiti' !«• strade ben illuminate e eoli impianti razio
nali • ancora il volere apportare in questa notevole
luain t delle applicazioni «lelIVIettlicita un'ondata «li
riti-n
ati moilcrni sono stati i moventi principali al
|irn^iv«lire dei sistemi usati per l'illuminazione.
'I ncava un libro «li illuminazione aggiornato «*
««•in|det<>. un libro «lie, oltre a«l istruire, fosse per
il i* nico un valido aiuto nell'esercizio «l«*lla profes-
'i«un i- ipiesto libro ci è stato dato dall'ing. Peri.
1/ pera si presenta organicamente compatta, utile
|> r il professionista, indispensabile.
I «««lei pr»*«;i maggiori «• quello «li trovarvi subito.
• |»<nata «li mano, «pianto può costituire elemento
'li . ito nella compilazioni* «l«*i progetti «li illumina
ci"! sia stradale clu* «li interni. sp«*eie p«*r i numerosi
'•'••t >i. per la ri»*s«-rizion«* «li moilcrni apparecchi «li
illu inaziom*. vari tipi di lampa«le luminescenti c
ad 'ian<l«*scenza. «-abin«*. reti «li distribuzione «* per
i « Ile eli»* formano un veni prontuario.
• 4 più grande competenza il libro non poteva
e » ,
scrittti. I/ing. IVri è ila diversi anni «apo «lei
•'vn /ni illuminazione pubblica «l«*l Muni«-ipi«> «li
Tori .
1
, da trent'anni si occupa «li illuminazione «*
I'- ' pubblicazioni in m»*rito sono largamente nott*.
II Ino consta di undici capitoli. Xei primi «lu«* l'A.
trail i |«-fondamenta della fotometria: grandezze f»ito-
im-ti rhe. unità «li misura, ra«liazioiie «l«-lla lu»-»*, r»*n-
dimcnto dell»* sorgenti luminose e fa uno studio «l«
«•missione di luce «l«*ll<* sorgenti primari»* »• secondarie
e sua propagazioni1.
I tr«* successivi capitoli sono dedicati alle lampade
a«l arco (in aria »* in tulm vuoto d'aria), in gas rar»*-
fatt i (al
m i a i ,
a vap»m* di sodio »*a vapor»* di mercurio)
»■ad im*and»*s«-enza.
II progettista trova n»*i cap. VI e V II i vari metodi
«li calcolo «li illuminazione sia stradale che di ambienti
»-liiusi «• numerosi dati pratici. Buona parte del cap. VI
è riservato allo studio della illuminazione proveniente
da sup»*rfi»-i diffondenti, come sar»*bb»* il sotlitt»! di
una camera illuminata a luce indiretta, oppure da
speciali strutture in vetm opalino, a forma »li tubi o
«li parall«*lt*pip«‘rii, 1»* «piali si intonano all'architet-
tura d»*l locai»* «*ostitui*nd»ine «piasi un'integrazione.
Nei cap. V ili <* IX l'A. passa in rassegna i vari
tipi «li totom**tri da laboratorio »• portatili e in* nmstra
il loro impi»‘go. Iia sf»*ra di l lbricht, il fot»imetro
\V»*b»*r «• »pi«*ll»i a cella f»it»H*lettrica che s»»no «li uso
corrente soim ampiamente »l»*scritti.
he armature stradali e per rilluminazione di interni
occupami il X capitolo eh»* riguarda pure la »l*»scri-
zionc «* rimpi»*go d»*i pr»ii»*tt»iri.
I / X I «apitolo è «bilicato agli impianti «*l»*ttri»-i per
l'illuminazione stradale iu s«*rie. Somi »l»*scritti cir-
cuiti, trasformatori n*g»ilat»iri a s»*rie, le cabine e si
ins»*gna a ealeolan* il »*osto «li impianto «ni esercizio
di impianti «li illuniinazione pubblica o «li interni.
G. CHIARELLI
IVri t’. lliN-pli, 376 pag.. 2»»» ilio»trazioni,
XI.VIU
i
I
k
II
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ili rui 2 fuori tc*to.
SS