

I a stilo è laminosa. saia: dis/tosti a semicerchio. senza
la consueta esas/ierante simmetria, stanno i piccoli
tavoli azzurri e le scostoline dello stesso colore, li tavoli
siedono bimbe e bimbi dalle testoline brune o bionde, dagli
occhioni cilestri castani o neri. Sono tutti abbigliali con lindi
grembialini e intenti a com/torre, sa ili una lavagna cala
mitata. con piccoli listelli di ferro smaltato a vivaci colori,
disegni ingenui e bizzarri. Più che un'aula scolastica
sembra un salotto e le due grandi Invasile, sulle quali I in
segnante hn tracciato coi pastelli, con bella maestria, alcune
figure. tengono laoso dei soliti quadri che appunto un sa
lotto adornano, Qualche fanciullo ha alzati sii occhioni a
guardare gli intrusi venuti a disturbare; sii altri neppure
si sono accorti della nostra presenza e proseguono sereni
il loro lai oro che sa ancora di "inoro ed è sia disci
plina. Quanto è stato Jatto in brevi anni di Resiine
anche in questo campo balza nitido all'osservazione del-
l estraneo ed il raffronto tra presente e /tassato si impone
dando un risalto sempre muggiore ai progressi acquisiti
dalla scuola faseisticamente rinnovata.
Perfino la sensibile materia prima sulla quale /eli in
segnanti ilesii asili ofterano. sembra trasformata. Noi
osseniamo con particolare sim/>atia. con amore quei
piccini dai rolli a/wrti. intelligenti; i fieli deire/toca di
INFANTILI
rii rsano l'acqua nelle vasche sottostanti; andare a
\rrndcr: ciascuno il proprio asciusatolo, ciascuno il proprio
icchicn f lo spazzolino da denti. \«/i è possibile che un
imbo i•infonda i propri oggetti con quelli di un altro
imbo. perchè, pur non sapendo leggere, riconosce hi figura
con1
1
assegna le cose sue.
Chi avrebbe pensato, ancora pochi anni fa. che negli
Isili si sarebbero trovati simili ingredientif Che dei fan-
lullini dai 3 ai 6 anni, sarebbero stati abituati a praticare
pulizia dentaria che un tempo neppure praticavano
loro genitoriY
E qiuste scuole hanno doccie. gabinetti di decenza di una
liene perfetta, spogliatoi dove gli indumenti sono separati.
E il refettorio? £ un vero piacere vedere come, sono serviti
tavola questi piccini. Con quanta proprietà sono imbandite
tavole, proporzionate alla loro statura, con tovaglieria.
'Illune, bicchieri tersi, forchette, cucchiai lucenti. La mi-
__u ottima è servita a volontà, e dopo c'è il formaggio
la marmellata e il pune. f, insomma una colazione sana.
mdiinte. nutriente, e servita con la massima /proprietà.
Ciò che ubbiamo visto alla Principessa di Piemonte
un è un'eccezione: in ciascuna delle cinque scuole materne
situile e gestite a cura del Comune, in quelle della Società
\s0i. o della Federazione Asili o in quelle autonome, si
wa lo stesso ordinamento, la stessa attrezzatura igienico-
uùtaria. /nrchì il Podestà, che direttamente si interessa
dia scuola primaria, ha voluto una radicale riforma di
itti sii Isili del centro e della /teriferia.
In quest’anno poi in cui ricorre il centenario della fonda
none iltlla prima società Asili di Torino egli hu stanziato
ancor più ingenti somme per favorire i restauri, per rimo
dernare convenientemente tutte quelle scuole che non hanno
marciato coi tempi. Sono milioni che vengono s/tesi per
quest'opera di indubbio interesse sociale.
LO STATISTA K LA SCUOLA
\el
lH.iHCamillo Benso di Cavour in unione ad altri
uomini illustri, chiedeva autorizzazione al Sovrano di costi
tuire in Torino una « Società /Isili ». istituzione che vive e
prospera tutt ora sotto il nome di « Società asili infantili
di Torino ■ e conta II scuole, (.onte abbiamo detto, ne ricorre
quest'anno il centenario.
Quanto interesse, quanto amore. /'Lomo nella cui vusta
mente maturavano i destini d'Italia, sentisse per la primis
sima scuola adatta a bimbi dai 3 ai (>anni, e come prevedesse
la sua grande importanza sociale avvenire, ne considerasse
l'opera di educazione morale e civile <il suo giusto valore.
Camillo Cavour l'ha dimostrato sacrificando parte del suo
preziosissimo tempo alla Società Asili, occupandosi /terso-
naimente dell'andamento finanziario quale tesoriere della
istituzione, chiamando a collaborare, /ter ottenere un più
sicuro e rapido sviluppo, quell'abate Ferrante Aporti, in
signe studioso dell'educazione influitile, e legando infine,
alla sua morte, una cospicuu somma al Municipio /ter la
costruzione di un nuovo asilo.
Oggi, come si è detto. Torino annovera ben cento scuole
materne che ospitano da cinque a seimila bimbi. Ma
problema della scuola primaria non si può considerare
Mussolini, cosi diversi ila quelli ili
2ii-.il> anni fa. timidi,
scontrosi, imbronciati. non ap/tena si trovavano in presenza
ili un estraneo. (. è in essi un altro spirito, uno s/n
moderno e la precocità che un tempo veniva considerati
come una rara eccezione è diventata ormai
comune.
I \A MON A HA/ZA
F.d anche nel fisico il divario è grande. IH bimbi
dalla testa enorme, tini collo esile, dalle braccia lunghe,
ventre prominente, di quei poveri esseri il cui futuro
lu/tpo rappresentava un arduo problema, non v'è più
I volli di bimbi che abbiamo sotl'occhio rispecchiano
salute: una razionale ginnastica li ha fatti crescere
pros/H-rosi. h la razza che si è migliorata attraverso
sport e mercè le provvidenze igienico-svciali instaurale
Regime.
Quanto contributo vi hu dato l'igiene! In questu
materna Principessa di Piemonte che ci siamo recati
visitare arcom/tagliati dal prof. Dal Piaz. primo
alle scuole elementari e dall'avi . Piccoli del M
vediamo i fnnciullini recursi prima del pranzo alla sala
toeletta: tararsi le mani ad uno ad uno sotto i
I CENT’ANNI DEGLI ASILI