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Strada al parto

nascita «* di formazione. Egli è nativo «li Yigone «•

già allievo «lell'Accademia Albertina, con maestri

Giacomo Cìrosso c Cesare Ferr<». Le prime appari­

zioni furono nelle varie Sindacali e Quadriennali:

oggi la sua mostra personale a Torino forse vuol

essere come una pausa, un guardarsi intorno, un fer­

marsi ;id ascoltare.

Modi diversi, tentativi e ispirazioni di vario ge­

nere. E il pubblico torinese va e viene |n*r le piccole

sale raccolte, commenta, critica, ammira. Disegni,

olii. temjiere: impressioni di luci chiare, visioni ma­

rine, note di colore; gamme cupe, di verdi scuri, pae­

saggi gravi; tonalità di grigi di viola come accesi

ancora d'uu ultimo riflesso di sole; tinnii, tentativi

diversi che rivelano un giovane artista che cerca.

Si ha subito rimpression*

d'una pittura facile, cht

esce ili getto, sensibile a

tutte le note, ma per questo

appunto incline

a

lasciami

distrarre a modi cosi di­

versi. E si sarebbe distratti

anche noi, dietro i quadri,

«la questo a quel modo, *-

qualche cosa non ci si ini

ponesse anche ad un primo

sguardo frettoloso. È b

luce «li c«*rti paesaggi

«l'am­

biente ligure, strade vicoli

case; una luce attonita,

come «l'un tuonilo sosp«‘so

n«‘irirr«*altà «bdl'ora meri-

«liana; le case intorno per-

dono ogni coiHTctezza «li

volume, divcng«mo aera*

nella levità «li «‘erti rosa, «li

c«*rti azzurri sfumati cun

grigi chiarissimi, paiono

am-h'esse attonite «*

s

«

k

spese, l ’enso alla « Strati»

al porto ».

in qu«*lla il rosa «Iella

casa non 1«> «limcuticate

tanto presto. E la <• Chie­

setta «l«*l Tuo » «-on quella

luce prepotente nel vicolo

tagliato «lalla chiesa: moli­

lo chiuso, assorto n«*l suo

>ogno «li sole, dove non

riungono ru m o ri, dove

'uomo è fuso con le cose,

nateria — <» anima se vo-

i*te — su cui sta la luce.

Non granili ambienti,

011 visioni sconfinate «li

ieli e ili mari; ma piccoli

i«m«li raccolti, lembi d'az-

urro, angoli morti di vi­

di; là dove hi vita pare

stagnare,e inv«*ce si solleva

j>er il calore con «-ui è con­

templata a un mondo irreale, a una serena visione.

Non paludamenti, non aberrazioni di ccdori; il

pittore si pone senza pretese «linauzi ai suoi « angoli »,

e li contempla con sincerità; e ci parla con una voce

nnNlesta;è una voce «li prime impressioni,come«(Uella

«lei fanciulli; e citine quella «l«*i fanciulli «lesta un

senso «li umana simpatia.

1 «madri che risjHMchiailo questo mondo e questo

iik n Io

ci paiono senz'altro le cose migliori, anche se

qua e là m*gli altri ci sono note sincere e riuscite.

Questo |M-r sommi «-api |H>ssiamo dire di Amedeo

Boschetti, lieti «li segnalare l'opera «li un giovane

piemontese, «-he nella nostra Accademia ha rn-evuto

il suo primo in«lirizz«» artistico.

OMEGA

PITTURA DI JESSIE BOSWELL

'ni qua«lri «Iella B«iswell >i affacciano subito due

osservazioni; e «pieste valgono a farci cogliere più

lardi, un indizio «li raggiunta maturità.

La prima osservazione riguarda i paesaggi che sono

rappresentati con notevole forza espressiva e con un

'«*11

-«» «lei colore spesso persino un po' eccessivo.

Ma poi l'osservazione non si disperde nel giudizm,

an/i «|uesto ne è la conferma, nascendo e sviluppau-

do'i «lai gusto cromatico clic sembra cercare la gioia

i* il side dovunque; in tutti i paesaggi infatti, do*

minano i rossi accesi su fortissimi verdi o sparsi

•ul bianco come fili di sangue. Qui si potrebbe

fur-e pensare a certa eleganza tonale di Menzio

die spesso ama sbizzarrirsi in contrasti di tinte fino

a dare al «|ua«lro una luminosità di cristallo, ma

da «piesto riawicinamento — che potrebbe avere

le sue buone ragioni per essere posto, non ultima

l'appartenenza della Boswell alTantico torinese

««Gruppo dei sei» — bisogna poi subito rifuggire

soltauh» che ci si fermi ad una qualche meditazione

di ordine non immediati» e superficiale. Infatti se

la Boswell è vicina al Menzio come processo di

tecnica, se ne alltmtana poi umilissimo come ispi­

razione.

Nè. da «|uest«» lato, è più vicina al C.liessa di quello

che non lo sia al Menzio. Questa autonomia d’ al­

tronde è la sua salvezza, in quanto, rifuggendo da

ogni

maniera

imitata d'espressione la Boswell rie-

!»cc a realizzare nel paesaggio certe sue c«mcezi«mi

d'ordine spirituale che sono l'affermazione della

sua personalità.

All«»ra le cose sono viste non approssimativamente