

le aie e gli orti. Le \ie principali sono larghe «la ')
a
10
metri, quelle secondarie «la .’>a e nessuna «li
esse è porticata. In vari centri d e lla lla pianura
piemontese abbiamo a\uto occasione «li i il«*\ ar«* tal
volta larghezze «li vie anche maggiori «li «pielle sud
dette e min solo per le strade «li circon\alla/.ionc
già occupate dai hastioni o «lai fossati poi riempiti,
ina anche in vie principali. Ciò è «lovut«> al fallo
che gli edifici ricostruiti som» «piasi sempre sprov
visti di portici ed arretrali «li tutta la larghezza del
porticato delle case meditievali adiacenti sia per la
necessità di non bloccare i porticati antichi che per
il desideri*» di niigli«»rare le condizioni di luce al
piam» terreno rinunciando alla comodità dei pas
saggi coperti. Nella pianta che riprodiicianui è in
dicati» con ) l M il tratto di mura tuttora esistente
verso levante per una lunghezza di oltre 300 metri
rinforzato da torri ogni 30 metri circa. Purtroppo
«pieste t«irri. aperte all'interno, larghe .» metri e
sporgenti da 2 a 3 dalla cortina, som» mozze ad
eguale altezza di questa: un paio di metri dal li
vello dei prati circostanti. K facile imaginare quanto
«loveva apparire pittoresco l'aspetto del paese a chi
vi giungeva da levante ove le mura avevano l»en
sette torri oltre a quella di difesa della porta.
I n'idea può darcene la torre del secolo \iv che
'i eleva ancor alta vicino alla porta di p«»iiente e
«he è l»eu visibile «lai piazzale della Parrocchia. La
'traila interna lungo le mura ovest era chiamata
ancor tempo fa la \ ia del (filetti». Verso notte, «tve
il paese presentava una difesa naturale per la r i
pida discesa del terreno verso una vailetta, le mura
hanno maggiori* altezza e servimi» di liase ad edi
tici di epoca posteriore su ili esse costruiti.
Le attuali case di Krossasco som» per la massima
parte delle ricostruzioni. Nell'unica piazzetta vi
som» due case quattrocentesche di cui una. ripro
dotta nel Horgn Medioevale di Torino, presenta al
piami terreno il portico, iu origine a doppia arcata,
ed al piano superiore due bifore dall'elegante cor
nice in cotto e dal timpano dipinto con raffigura
zioni sacre. Accanto ad esse sono infisse al muro le
mensole in ferro fuggiate a collo e becco di cicogna,
che sostenevano le sbarre di legno per appender*
i panni. Questa casetta ci mostra il tipo di abita
zione per piccola famiglia che doveva essere co
mune ncU'abitato del secolo \v.
Da questo breve studio, che si riferisce a luoghi
della pianura piemontese e dall'esame che inten
diamo compiere di altri centri situati sia iu pianura
che iu collina, si potranno trarre deduzioni im .
teiiiamo non prive d'interesse.
Invitiamo per ora il turista a sostare brevemente e
se occorre a deviare di poco il percorso per dare
uno sguardo a questi luoghi ove gli edifici parlano
ancora della storia della nostra regione.
CARLO BRAYDA - GIANNI RICCI