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teatro sabratheiise liammeppiante di luci. quasi ete­

reo. Millo -ioiialu ilei mare: abbiamo vi-to ri\i\ere

il mito attirò fra le pietre millenarie tlel teatro ro­

mano: e. Ira la -oli lisa lie\e luce blua-tra tlai ri-

He-'i madreperlacei, ci appare -ul balcone centrale

-opra la porla repia una iloima immobile come una

-tatua: llipenia. ancora a--orta nel -ilo stipilo. con

la -uà \oce melodiosa clic scandisce i \er-i tlel pro­

logo narrante le trapiche \icemle depli \lritli. Nei

-noi tre ordini ili colonne -o\rappo-|e. Ira i mapici

rille—i ili luci, la -uppe-tiva rappresentazione Ita

fatto \ibrare i no-tri animi, mentre i cori sapiente­

mente sposati alle danze, sottolineavano ed accen­

tuavano la poesia canora del verso della stupenda

trapica vicenda.

Dopo l'incomparabile serata artistica, cominciano

le visite alle opere ili colonizzazione, immensa rea­

lizza/ione la-ri-Ia compiuta iu ipic-ti ultimi quat­

tro anni.

Nella piornata «oleppiata. mapnifica è la visione

delle ripopliose concessioni che si distendono lunpo

la prande strada asfaltata che parte dal confine tu-

ii

i-ino e -i spinpe lino a quello epiziauo.

\ppena fuori di Tripoli incontriamo ( la-tei Heuito:

la prima nostra impressione è quella di trovarci tra

le nostre ubertose pianure: vipneti. frutteti, oli-

veti. seminapioiie di prano. ortappi in abbondanza!

\ Tarhuiia. una lolla di arabi venuta dapli O rfella,

ed un prosso numero di cavalieri che hanno fama

nel cavalcare, attendono il Sovrano, l'resta servizio

d'onore la (iioventù Araba del Littorio con fanfara.

Il Re. appena piuuto. attraversa l'abitato sii uiapni-

tiri tappeti -te-i lunpo il percorso tra ine-tinpuiliili

ilinio-trazioni di affetto ila parte della folla.

Dopo Tarhuiia la colonna procede verso il I M anlio

lirw i» liv ri. sorto a cura dell'Knte della colonizza-

/ione della Libia.

Il Sovrano è atteso da un imponente schieramento

formato dai fascisti ilei luopo in divisa coloniale,

dalle ma-saie rurali, av aupiiardisti e piccole ita­

liane. dai coloni con pii attrezzi del Ioni lavoro, da

un complesso ili carri portanti la scritta: «K vviva

il Re Imperatore!».

S. M.. quasi -orpre-o. sosta qualche istante ad am­

mirare il superbo spettacolo delle orpanizzazioni;

quindi avviene la con-epna ilei papliardetto fatta

dall'on. \ecchioni. capo della missione del I*. N. F ..

al Fascio di Rreviplieri con l'appello al C.aduto.

Il v illappi*» aprieolo comprende I

1.000

ettari di ter­

reno: la superficie valorizzata in un anno è di 3.500

ettari: quella in corso di valorizzazione è di 5.200

ettari mentre le ca-e coloniche pia costruite sono 62

e quelle in ro-trii/ione 107. Il Sovrano si compiace

dell iniziativa mediante la quale i rurali entrano in

po—e—o oltre che dei poderi, di ottime ca«e culo*

niche fornite di concimaie c di impianti idrici.

L'autocolonna rappiunpe poi Kl (lu—ahav. centro im ­

portantissimo per la cultura delle olive e con prandi

costruzioni industriali per la lavorazione depli olii

e re-idui. Wcolta da ardenti manifestazioni della

popolazione nazionale ed araba e dai cavalieri che

hanno paloppato ai lati della strada mentre tutte

le case sono ornate di tricolori, di tappeti, di vasel­

lame arpeuteo esposto in sepno di letizia.

Rappiunta la litoranea -i arriva ad

llo u i s .

la ridente

e candida cittadina marinara ove le manifestazioni

in onore al Sovrano si rinnovano irrefrenabili. Il

Re vi-ita pii scavi di Lepti- Mapna che il -ovrain-

teudeute illustra: percorsa la via tra la Palestra e

le Terme osserva le mura bizantine e. proscpuendo

per il Foro imperiale e la Ra-ilicatra. le alte co­

lonne sormontate da capitelli lloreali. Si porta

quindi al superbo e quasi intatto Teatro aupusteo.

poi all'A rco di Settimio Severo ove nello spianato

vicino sosta innanzi ai bassorilievi raccolti iu questi

ultimi tempi.

Per Siiteli, si arriva a Misurata lunpo la litoranea,

fra pii oleandri ili fiore e le riposanti oasi. Ira i pal­

mizi snelli e flessuosi dove la popolazione è schie­

rata da ore iu atte-a del pa-sappio del Sovrano.

La vi-ita a Misurata è interessante. Sua Maestà -i

reca alle caserme, alle sedi delle Orpanizzazioni fa-

-ci-te: assiste poi ad ima manifestazione folcloristica

preparata dalla popolazione imlipena vestita dai

candidi barracani, rappruppata sotto i handieroni

delle loro confraternite e con i ponfaloiii delle pro­

prie zavie. Sfilano i cavalieri di Misurata coi bian­

chi cavalli coperti dai classici tappeti tessuti coi più

accesi colori e dai più svariati disepui.

Il sole sta per tramontare ed il Sovrano si diripe col

sepuito al V illafifiio (in u la. Qui ha luopo. come pià

al Rreviplieri ed al Bianchi, ma in forma ancor più

profonda e toccante, una manifestazione che mette

in contatto diretto il Sovrano coi forti, laboriosi e

prolifici rurali d 'Italia. La popolazione si addensa

con attrezzi apricoli, carri pieni di biondi covoni di

spiplie di prano: al centro del piazzale è una prande

fontana in cui da sei petti fluiscono fiotti abbon­

danti d'acqua (circa

1000

litri al minuto).

Il Sovrano è atteso dall'on. \ecchioni che rappre­

senta S. K. il Ministro Sepretario del Partito, dalla

fiplia di Mario (rioda. dalla rappresentanza della

Federazione Torinese (Alessi, ('.avalli. Oldani.

Narra) che portano il papliardetto offerto dalla F e ­

derazione. la campana di bronzo, dono «lei Gruppo

Rionale Cioda. e I ernia del Fondatore del F a ­

scismo Torinese inviata dalla Podesteria. \1 Suo ar­

rivi» la f«»lla prorompe iu acclamazioni; sono pie­

montesi forti e fieri che la vi-ita del loro Re esalta!

Fpli passa in rivista le formazioni del Partito, nu­

merosissime: si intrattiene con la fiplia di Mario

(ri«»da e con pii squadristi torinesi: -i iutere—a della