

NOTA DI ATTUALITÀ
___________________________ di GU I DO 6 U I 0 1 ----------
IL PONTE MOSCA
Fino a non molto tempo fa, la stazione ferrovia
ria. rappresentava per i paesi che avevano la Ventura
di possederne una.
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le piccole città ili provincia,
per le granili città e anche per le metropoli che ne
avevano più d ’una. uno dei punti maggi-irniente cu
rati; dopo il centro cittadino o paesano, la stazione
ferroviaria era senza dubbio il luogo più importante.
Presso la stazione venivano eretti i monumenti, si
costruivano i giardini, si sistemava un bel piazzale,
in modo che il forestiero ricevesse, arrivando, una
buona impressione del luogo: quasi sempre la strada
dal centro alla stazione diventava una delle princi
pali. se non la principale arteria del paese.
Il
che è perfettamente logico e naturale. Se molti
sono i forestieri che visitano una determinata città,
molti di più sono quelli che vi transitano, che non
hanno alcuna intenzione di sostarvi, che spesso dedi
cano un'oretta del tempo necessario per attendere una
coincidenza, ad un brevissimo g rò esplorativo nei
dintorni della stazione e riportano della città, l’im
pressione che ha suscitato in loro quel poco che han
no in tal modo veduto.
In Italia, più che all’estero, tutto ciò si è finora
verificato dovunque e, naturalmente, anche a To
rino.
Senonchè. oggi le cose sono completamente cani
biate. I forestieri che arrivano in città in ferrovia,
sono nettamente la minoranza, rispetto a coloro che
vi arrivano o che vi transitano in automobile. Ne
consegue che quel desiderio innato e istintivo di ab
bellire le zone e i punti della città che sono più facil
mente esposti alla vista del forestiero, non si pub più
estrinsecare solamente nell’abbellire o nel concentrare
le bellezze attorno alla stazione ferroviaria, ma deve
tenere in considerazione, prima di tutto, le strade
per le quali transita il forestiero. Sia che si trattenga
qualche giorno fra noi. entrando da una parte ed
uscendo dall’altra, sia che si passi senza nemmeno
fermarsi a far benzina.
Se dal punto di vista della stazione ferroviaria.
Tonno può essere perfettamente tranquilla, dal pun
to di vista delle vie automobilistiche d’accesso alla
città, non si può dire altrettanto. Splendida, magni
fica. l’accoglienza (col Corso Francia, la Piazza Sta
tuto e Via Cìaribaldi) a chi giunge dall’ovest; ottimi
gli accessi da sud che in sostanza vanno a sfociare a
Porta Nuova; ma le dolenti note cominciano quando
si considerino gli accessi da nord che sono poi anche
quelli da est, perchè, causa la collina, per andare a
Milano si deve uscire da Torino attraverso i quar
tieri nord.
Qui c’è poco da stare allegri. Torino nord rap
presenta la parte meno bella, meno curata, meno at
traente della città. E chi deve attraversare questa
zona, ha modo di vedere Torino proprio sotto il suo
aspetto meno bello. Si direbbe che per una disgra
ziata fatalità, tutto quanto di meno attraente vi è in
Torino, vengo sciorinato dinanzi agli occhi del viag
giati »re automitbilista.
Ora che una nuova strada di accesso e data dal
l'aeroporto di (Caselle, è indubbio che entrando a To
rino ila quella strada non si ha davvero la sensazione
di arrivare in una città tanto bella e graziosa.
Ma peggiore di tutte è proprio la grande, la prin
cipalissima arteria che raccoglie in sè il traffico del
l’autostrada e della nazionale per Novara -Milano :
Corso Giulio Cesare. Lasciando la nazionale o l’auto
strada si imbocca quel Corso Giulio Cesare che di
CORSO ha soltanto il nome. Una via qualunque,
molto popolare, molto frequentata da un movimento
lixrale borghigiano, una via piatta e incolore che non
dà certamente l’idea di una grande metropoli. Co
munque, bene o male serve al suo scopo fino alla
Dora, dove si incontra il primo grosso guaio: il
PONTE MOSCA. Inutile far la storia di questo pon
te e descriverne i pregi sia architettonici, sia tecnici;
il Ponte Mosca è una di quelle opere che sono elen
cate nella (ìU IDA DELLA CITTA*, è monumento
nazionale éd ha una bell’eco multipla sotto la sua
unica Arcata. E’ però troppo stretto ormai per il traf
fico che vi passa sopra. Non potendo ovviamente pen
sare a costruirne un altro, parrebbe logico pensare
ad un suo ampliamento.
Niente da fare. Il Ponte Mosca è monumento na
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