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A Salice d U lzio si sale in seggiovia o in skilitt

attraversando la foresta di larici tino a Spo rtim i e

quindi in sciovia oltre al limite arboreo

su

lieve pendio

clic consente di gustare innanzi la incandescenza dei

vasti campi accesi dal sole o, intorno, le quinte della

Val Susa verso Torino e lo Chaberton svelto e tra­

vagliato da precipitosi dirupi. Giunti sotto, al T rip lo ;

si varca il collctto (in. 2450) e per il tracciato della

strada

militare, a mezza costa, si tocca il C o l Basset

(2420 111.) continuando per la costa Trecccira (-S04 in.)

— questa breve salita è più gradevole della galleria

militare fredda, buia, ingombra di stallatati e pavi­

mentata di ghiaccio — . Di fronte si erge il gruppo

della Rognosa che. da cotesta posizione, assume impo­

nenza e. 111 secondo piano, il massiccio del Roc. del

Bouchcr con la sua vedretta ben evidente anche d in­

verno. La discesa vo lge a sud e il primo tratto, assai

ripido in conca aperta, divallando addolcisce e prosegue

111 falsopiano veloce lungo il ruscello di fondo, finché

presto s'insacca tra il convergere d ’ un contrafforte

gettato dal Fraitòve e di una dorsale che scende dal

Monte l’itre de l’ A igle. Conviene abbandonare sulla

destra il tratto che conduce al Co lle del Sestriere (1111

breve falsopiano e una discesa non tutta piacevole, in

parte su mezza costa ripida ed esposta a slavinamenti) ;

è meglio quindi spostarsi sulla sinistra orografica ove

il terreno è tacile e aperto tino al rado bosco che, poco

più scosceso, scende tino a Sestriere Borgata (111. 1S30).

Una facile sciovia di recente costruzione allaccia

la Borgata al Co lle e di qui si sale con la funivia

(generalmente al mattino meno affollata delle altre)

fino alla vetta del Fraiteve (2701 111.).

Molti anni ta, certo dopo il passaggio d*Annibale

di cui s é ragionato innanzi, 111 tempi ancora leggen­

dari per gli sciatori d ’oggi, quando tu istaurata la

prima « sei giorni del Sestriere », percorsi questa di­

scesa: non ostante la gara, cui partecipavo fortunata­

mente solo come cronista, ebbi la felicità di poterla

gustare per quanto vale e supera ogn i altra della zona.

M ero imposto, per interesse di mestiere, di appostarmi

lungo la via e seguire la lotta appassionata tra 1 due

protagonisti i cui nom i, eclissati gli altri, durano

ancor oggi nel ricordo di sciatori vecchi e giovan i:

Gasperl e Noebel chiamato allora l’« Arcangelo delle

nevi ». La contesa tra i due aveva un che d ’epico e

ricordava i cari e smaliziati agoni dd l'llliad e, ma ben

presto, dopo l’ampia dorsale del Fraiteve verso la

R o cc ia Ro tonda e il tratto a mezza costa sul rado

bosco che lancia qualche sparuta pattuglia di larici

decimata dal gelo tino ai 2400 metri, fui indotto a

dimenticare lo scopo vero che m 'aveva portato colà,

rapito dal sortilegio d ’ un ampio e splendido terreno

a dolce declivio, tutto solatio e risparmiato dalle ero­

sioni profonde, che o ffriva alla velociti la letizia di

molte ondulazioni ove abbandonarmi fiducioso al ral­

lentamento d ’ un b ie v c

susseguente

falsopiano, felice

a un tempo del volo e della beltà che m'ora consen­

tito cogliere intorno.

Il

bosco ha la sua fronte poco sopra S. Sicario

(157 0 111.) a sommità d una gobba 0 alla fine d’ un

talsopiano veloce che poi si scoscende su Cesali a

( 1 3 50 m.) 11011 senza qualche terrapieno. Conviene

giungere quivi sul meriggio, l’ora m igliore por salire

sulla lunga seggiovia e, scaldati dal sole che in quel­

l’ora 110 allieta 1111 buon tratti', volgere lo sguardo al

panorama che si va dipanando con l’ altitudine 0 svola

via via Sestriere Co lle, il gruppo d ell’ Argentiera, il

Fraiteve, il Seguret, la R ogn o sa d’ Etiache mentre lo

Chaberton troppo incombe 0 minaccia di paurosi bur­

roni 0 dirupate petraie evidenti anche sotto la coltro

nevosa, por attrarre uno sguardo avido di beltà.

In due campate si raggiunge il C o lle Bercia a 2300

metri o ve ha inizio una breve gita di talsopiano, a

meno non si voglia seguire la crosta che dom ina la

Val G im on t e la profonda go la di C laviere : si passa

tra la Mautino e la C im a Saurei (2451 111.) che devo

aggirarsi lasciandola sulla destra e subito ha inizio la

breve salita a mezza costa che porta al Col Chenaillet

(25 so 111.). Di qui l'ultima splendida discesa. Il primo

tratto 111 conca vasta, profitta di corte vallette d ’ori­

gine glaciale e si dipana con controcurve su due ver­

santi in una zona protetta da tutti i venti con neve

ottima fino a stagione inoltrata. N on è questa una

via la cui bellezza abbia origine nella vastità d ’ un

panorama o nell'imm inente fascino di una guglia

ardita. Al contrario è valliva e raccolta 0 d ivalla di

conca 111 conca fino al bosco di larici, ondo il suo

fascino si alimenta di morbide dorsali e improvvisi

scoscendimenti che la nove addolcisce, lasciando indo­

vinare la suggestione di anditi sconosciuti 0 d'acque

correnti tra gemme glaciali. Ogn i successiva terrazza

è piìi ampia e meno ripida fino alla Cabane du Soleil

(2 100 111.) ove ha inizio la classica discesa servita dallo

skilift 0 che ha fine sul M on tgcnevrc oppure, conti­

nuando lungo la Durante, presso La Vachetto.

Dalla Francia l'itinerario ha inizio al Montgcnevrc,

dopo la breve impennata dello skilift fino alla Cabane

du Soleil, prosegue por 450 metri di salita (un’ora e

un quarto) tino al C o l Chenaillet e poi, scelta una

dello bellissime discese su Cesana, prosegue in auto al

Sestriere, por funivia al Fraiteve e quindi su Salico

d ’ U lzio 0 Ulzio, se c ’è neve abbondante. In totale

una trentina di chilometri in discesa e altrimenti, o

quasi, 111 salita, con mezzi meccanici salvo un breve

tratto.

Dal Fraiteve il celebrato panorama sulla Val Chi­

sone, sulla Val Dora, sui ghiacciai del Delfmato. Dal

Colle Bercia la iieta incandescenza dei dolci declivi

dominati dall'eleganza raccolta e slanciata del Pie de

Rochcbwnc. Al Col Chanaillct la consueta sosta per

il pasto meridiano ove, naturalmente, sia bello il

tempo e so si vogliano ignorare

1

rifugi e gli alberghi

numerosi lungo il percorso, a piè delle salite e al

sommo dei valichi.

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