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EFFEMERIDI PIEMONTESI

PER IL MESE DI AGOSTO

di DAVIDE GIOVANNI CRAVERO

Anche parlando d’agosto, così come già facemmo

occupandoci di luglio si può cominciare col cavar

fuori una notizietta che interessa i buoni Torinesi.

Non già naturalmente, che si voglia pretendere che

quanti passano, magari frettolosamente, od afflitti

da qualche grattacapo, all’ombra delle Torci Palati

ne debbano soffermarvisi qualche istante a respira­

re... un po’ di storia, a meditare con pensosa reve­

renza all'imperatore Ottaviano Augusto, sulle movi­

mentate vicende della sua vita, sul suo saggio go­

verno. No. certamente! Qui ci rivolgiamo soltanto

a coloro che al pari di noi hanno gusto o debolezza

(non sta a noi giudicarlo) per siffatta curiosità: ed

essi quindi diremo che fu quello stesso Ottaviano

Augusto, da cui la nostra città prese il nome di

Augusta Taurinorum. colui che tenne a battesimo...

il mese d'agosto. Prima, i Romani lo chiamavano

« Sextile »!

Purtroppo però dedicarsi a simili dissertazioni

continuando a rimanere in città, non è nè salutare

nè saggio, data la stagione ed il torrido clima; se rin­

francato da brezze pure e profumate, da amene cor­

nici d’alberi e di monti, ognuno di noi potrà gustare

assai più profondamente questi •<oda » dotti ed

austeri. Senza contare poi che l’andare a zonzo per

le provincie del vecchio Piemonte offre al turista col­

to l’occasione di godersi un certo numero di spetta­

coli folcloristici quanto mai suggestivi. Quasi sempre

è una ricorrenza religiosa a porgere il pretesto di tali

celebrazioni, la festa di qualche Santo Patrono, la

cui venerazione s’affonda bensì nel buio dei secoli,

ma si conserva fervida c schietta nell’anima popolare.

Così ad esempio il 2 agosto l’arduinico Santuario

canavesano di Belmonte celebra la Madonna degli

Angeli. Il giorno 5 festa della Madonna della Neve,

il bronzeo trittico trecentesco raffigurante la Madon­

na del Rocciamclone, viene, dalla Cattedrale di Susa

ove custodito, recato in processione, sino sulla vetta

eccelsa di questo monte, lassù fino alla Cappella edi

ficata da prode Rotario d’Asti. 11 16 d ’agosto, in

Monferrato spccialmcnte si festeggia S. Rocco; ani­

matissime sono le danze, copiosissima scorre la freisa.

e con la freisa, scorre ahimè talvolta pure qualche

» smòfflòn »! Non bisogna badarvi però, così come

non vi avrebbe badato S.

Rocco,

il quale sarebbe

passato oltre, naturalmente in compagnia dei suoi

inseparabili. Infatti : ■Ndòva ai va San Roc, ei ven

co so can ». 11 giorno 26 poi ad Asti cade la ricor­

renza del Patrono. San Secondo, martire nel 12(1

d. C., ricorrenza solennizzata con la Corsa del

« Palio ».

Possiamo chiudere la rapida rassegna ricordando

la pia processione che annualmente nel cuore dell’a­

gosto si diparte dal villaggio di Fontainemore, in

Val di Gressonney. per raggiungere il Santuario di

Oropa. A tale processione spesso s'ispirano un poeta

ed un pittore legati dal vincolo ii.

nune ideale

d’arte e di una amicizia fervida. I loro nomi sono:

Giovanni Camerana e Lorenzo Delleani.

Come si vede al turista intelligente le seduzioni

non mancano! Vi è solo l'imbarazzo della scelta,

beninteso col permesso di Giove Pluvio. Per stor­

narne i malumori consigliamo la seguente invoca­

zione al sole. Può darsi sia un po’ vecchiotta, tutta­

via è sempre di efficacia sicura :

Sòl, mira sòl

Tre galine sii me ról,

Tre gai ant un castel

Preghé Dio eh'a fas<e ben.

1

-Il 1 agosto 371, muore per mano degli Aziani.

suoi nemici, all’età di ottantacinque anni, S. F.use-

bio. vescovo di Vercelli.

Nel 1830 Silvio Pellico, dopo due lustri di de­

tenzione e di sofferenze, esce dal carcere dello Spici-

2

11 2 agosto 1492: « Cristoforo Colombo, na­

tivo di Cuccaro in Piemonte .(Sic), parte da Cadice

per la scoperta del nuovo mondo » (Dal « Calenda­

rio storico ossia Diario della Storia del Piemonte >*

del 1817).