

questo come in altri casi chc si verificano a Torino,
che ogni veicolo segua le disjiosizioni generali. Que
sta è una delle ragioni per cui una macchina che
segue una vettura tranviaria, che non può vedere il
semaforo se c’è. che non può starne molto discosta
jkt
evidenti motivi, si può trovare a commettere una
infrazione o a vedersi addosso qualcosa che proviene
dalla sua sinistra, che non si asjxrtta, ma che ha ra
gione di passare JK-rchè E' UN VEICOLO IN SER
V IZ IO PUBBLICO.
Altro caso: in Corso Unione Sovietica, i tram (8.
11. 41) hanno una sede propria, da un lato della stra
da. Naturalmente le vetture chc vanno verso il centro,
procedono contro mano. Nulla da eccepire. Ma cosa
accade negli incroci? Una macchina che.
j k t
esem
pio. all'incrocio di Corso Mediterraneo, sia diretta
verso la Piazza d'Armi (e il traffico in quel punto
è intenso) che deve far molta attenzione nell'attra-
versare il Corso Stupinigi perchè affollato ila veicoli
lanciati, che si inoltra guardinga facendo bene atten
zione ai tram e ai veicoli che provengono dalla sua
destra, si può veder piombare addosso una vettura
tranviaria lanciatissima la quale essendo su rotaie,
essendo un servizio pubblico, essendo in sede j>ro
pria, non si preoccuju d'altro che di andare avanti e
crede di aver ragione, mentre in realtà la precedenza
l'ha l'altro veicolo il quale
(
s jk c ìc
se guidato ila un
forestiero non pratico) non DEVE avere preoccu
pazione sulla sinistra.
Quando si tratta di tram, il percorso obbligato su
rotaia, esige naturalmente la messa in atto di viola
zioni alle norme generali. Ma quando un tram \a
contromano, o effettua un attraversamento all’im-
jxrnsata e sulla sinistra (Corso Moncalieri angolo \ia
Sabaudia) o sfocia in un incriKio in modo irrego
lare deve sapere che commette (necessariamente) una
irregolarità, e quindi il conducente deve dar jm>va
di comprensione, e jx>rre una attenzione decuplicata.
Non basta dire che ha la precedenza come veicolo
pubblico,
jkt
avere la coscienza a jxisto.
Questa psicosi della precedenza, fa sì che si deter
mino certi veri e propri intralci o incidenti nella cir
colazione che jx>trcbbero spesso essere evitati. Quan
te volte non si vede un groviglio jxricoloso. che si
verifica magari senza colj)a di nessuno; con o senza
l'aiuto del vigile, il groviglio lentamente si va di
stricando; ed ecco che sul più bello una vettura tran
viaria che poteva benissimo stare ancora
jkt
un at
timo al suo jx)sto. si avanza e arriva proprio fin dove
può arrivare e viene a jxmare confusione e jxricolo.
sapendo benissimo che non può passare; e questo fa
solo j>erchè HA LA PRECEDENZA. DEVE pas
sare.
Quante volte una messa in moto effettuata un se
condo dojx). jx>trebbe evitare una brusca frenata, o
una marcia indietro; quante volte un rallentamento
intelligente jKrmettcrcbbe uno snellimento, la ra
pida soluzione di un ingorgo? Bisogna che i condu
centi di veicoli jnibblici siano istruiti in questo senso
e sia detto loro che se dovesse prevalere il concetto
della precedenza su tutto e in qualsiasi caso, tanto
varrebbe immettere nelle strade veicoli radiocoman
dati invece che affidarli alla abilità e alla intelli
genza dei conducenti, i quali (si noti) quando gui
dano a loro volta un veicolo non pubblico, sanno far
benissimo il loro lavoro, anzi, sono proprio i mi
gliori jKrchè occorre essere tali
jkt
ottenere la scelta
jkt
i servizi pubblici.
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