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LA P R E C E D E N Z A

NOTA DI ATTUALITÀ

----------------------------------------- di G U I D O G U I D I --------------------

Nel Codice della strada e nei Regolamenti per la

circolazione urbana, esiste il concetto di PRECE­

DENZA : ottima decisione che ha lo scopo di disci­

plinare il movimento dei veicoli agli incroci e nelle

confluenze e chc riveste la stessa importanza basilare

del TENERE LA MANO , del SORPASSO DA UN

SOLO LATO.

Come è noto, in qualsiasi circostanza si presenti in

cui le traiettorie di due veicoli si incontrino, il veicolo

che proviene dalla destra ha la precedenza. E’ una

delle leggi fondamentali della disciplina della circo­

lazione, legge che, al solito, all’estero viene seguita

con assai maggiore impegno che da noi.

Nei nostri regolamenti infatti la parola PRECE­

DENZA si trova anche in altri casi e vuol signifi­

care LA PRECEDENZA DE I VEICOLI IN SER

V IZ IO PUBBLICO nei confronti dei privati. Dicia­

mo subito chc sarebbe forse bene adottare un’altra

parola : si dovrebbe dire

preferenza, o priorità :

ciò

servirebbe ad eliminare l’inconveniente di indicare

con la stessa parola due concetti assolutamente di­

stinti. Infatti la priorità chc hanno i veicoli in ser­

vizio pubblico c relativa, ossia vale rispetto al vei­

colo privato, non è assoluta come è e deve es­

sere la precedenza negli incroci, che riguarda tutti i

veicoli. Se si facesse bene questa distinzione molti

incidenti sarebbero evitati

I

conducenti di veicoli pubblici (tranvie, auto­

bus, autocorriere) sono fermamente convinti chc

l'avere la precedenza sugli altri veicoli, significhi di­

ritto (o magari dovere) di far ciò che vogliono. E’

una cosa che si osserva tutti i giorni in migliaia di

casi nella nostra città. G li autopullman sorpassano

tranquillamente a destra,

passano

prima

negli

in­

croci, e in

genere

si

nota nei conducenti una vera

e

propria irritazione nel seguire le consuete norme-

delia circolazione. Chi non ha ascoltato gli impro­

peri diretti a qualche macchina la quale andando

tranquillamente, regolarissimamcntc per la sua stra­

da. ha il torto di disturbare la marcia dell'autobus

chc la segue? A giudizio del conducente di quest’ul­

timo, quella macchina dovrebbe essere eliminata, do­

vrebbe subito accorgersi (avendo gli occhi posterior­

mente) di chi segue, c tirarsi da parte per non in­

gombrare con la sua presenza, e dovrebbe infine sop

portare che, dopo una imperiosa suonai

.1

vìi tucson

(quel clacson chc non si deve suonare) l ’autobus, le

sfrecci sulla destra all’impensata.

Tutto ciò è frutto della mentalità, della psicosi

che si viene creando con questo concetto errato di

precedenza. Ripetiamo: la preferenza che debbono

(giustamente) avere gli autoveicoli in servizio pub

blico sugli altri, si deve manifestare c mettere in atto

A PAR1TA’ D I COND IZ ION I. Ossia un veicolo

pubblico fa prima DEGLI ALTRI ciò chc si PUÒ’

fare.

Qualche piccolo esempio potrà meglio chiarire la

situazione.

In Piazza XV III Dicembre (Porta Susa), i tram

che scendono dalla rampa del cavalcavia, debbono,

alla confluenza di via Ccrnaia, dare la PRECE­

DENZA a quelli chc giungono da Corso San Mar­

tino. Per essere precisi, il 3 c il 20, lasciano passare

prima il 13 e il 19. La disposizione ha, naturalmente,

la sua ragione di essere in relazione alle fermate; ma

essa urta contro le disposizioni generali della circo­

lazione La precedenza deve essere a chi viene dalla

dest/a, quindi al 3 e al 20. Bisogna pensare chc i

tram non circolano da soli nella strada,

chc

ci sono

anche tutti gli altri veicoli, i quali si attendono, in

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