

EFFEMERIDI PIEMONTESI
PER IL MESE DI SETTEMBRE
di DAVIDE GIOVANNI CRAVERO
<•
Il mese di settembre posero i Romani sotto la
protezione di Vulcano e sacrificavano a Gioie Me-
macte e a Nettuno celebrando inoltre le dionisiache,
che erano feste in onore di Dionisio, nome di Bacco.
Del Dio Bacco erano amicissimi quei nostri ani'chi
Padri e noi stirpe di Quiriti li imitiamo, colla diffe
renza pero chc essi offrivano a Bacco sacrifizi, lad
dove noi in onore di <ju?l Dio ci baciamo volentieri
colle bottiglie
. ('osi 1'"
Almanacco dei Codini per
l'anno IS54
». Chc ne dite? Non dovevamo essere ve
recondi questi nostri »
codini
» del buon tempo an
tico se le sole bottiglie avevano da temere l'insidia
ilei loro baci? Beh! Non stiamo troppo a sottilizzare:
miglior cosa è piuttosto informare i nostri indulgenti
lettori che gli antichi Ateniesi chiamavano il settem
bre »
Maemacterion
». i Persiani »
Phesnardin
». gli
F.gizi cristiani
Baba
», e gli Abissini »
Tiemit
»!
Contenti vero?
Ed ora facciamo ritorno alla regione » a pie dei
monti ». che è quella che maggiormente abbiamo a
cuore, e nella quale i nostri avi. durante il settembre,
non stavano inoperosi presi com'erano dalle fauste
ricorrenze da celebrare e dalle importantissime occu
pazioni cui attendere.
Tra le ricorrenze spiccavano l’anniversario della
»
Batata 'd Turin
» che cadeva il 7 del mese e la te
sta della »
Madona ’d Superga
», celebrantesi il
giorno successivo. La sera deli'una e dell'altra solen
nità i nostri vecchi illuminavano, col »
maggior de
coro e convenienza
». »
le finestre e poggioli di loro
abitazioni
». e ciò sin dal 1716. anno in cui il Vi
cario di Polizia, comminava, nel caso di inosservanza
dei suoi ordini al riguardo »
la pena di due scuti
d'oro
>•! Il giorno 8 poi il popolo confluiva in massa
alla Basilica di Superga : chi non si fosse sentito di
sorbirsi a piedi tutta la gitarella, poteva trovare pron
ta ai suoi cenni, alla Trattoria del Muletto presso 1.;
Madonna del Pilone la »
cavalleria di Superga
-, una
cavalleria affatto particolare totalmente composta di...
baldi asinelli. Le eventuali nasate per terra dei caval-
leggeri meno esperti non erano naturalmente da con
siderarsi altro che normali incidenti preventivati in
anticip), indegni di suscitare inquietudini.
Tra le occupazioni, invece, emergevano «
le ven-
démie ’d pianiira •
e »
le vendemie "d colina
». fis
sate perentoriamente, anch'csse nel 1716 le prime
j k t
il ZI di settembre, giorno di San Matteo, e le seconde
per il 29. giorno di San Michele.
Prima di concludere, un breve cenno su questo
autorevole Santo: autorevole anzitutto dal punto di
vista metereologico che »
se iArcangel bagna j'ale
a pieuvra fina a Natale
»! Col giorno di San Michele
inoltre l’estate veniva proclamata ufficialmente chiu
sa e di conseguenza si riponevano i sottili indumenti
indossati negli ultimi mesi, e si ristabiliva l'ora del
pranzo alle quattro pomeridiane sino alla prossima
primavera. Dal desco venivano banditi i meloni per
chè »
Braje 'd teila e mlòn d setember sòn p) nen
boti
»! Precetto antico per età. ma di saggezza eterna
mente giovane. Se taluno poi vuol far di sua testa
taccia pure, ma peggio
j k t
lui : si buscherà con cer
tezza una »
coreuta
»!
Ma se il giorno di San Michele il sole risplende
limpido e puro non si sottragga il torinese al ri
chiamo degli ultimi tepori che baciano la sua città,
gli tornerà alla memoria quel grido di entusiasmo che
essa strappò nel 1888 alle labbra di un aristocratico
e tormentato pensatore germanico Federico Nietzche,
cui già la follia stava tendendo l’insidia terribile :
»
Il jl) settembre, grande vittoria; settimo giorno,
ozio di un Dio che passeggia lungo il Po... Non ho
mai vissuto un tale autunno: non avrei mai creduto
che una cosa simile fosse possibile sulla terra. Un
Claude Lorrain trasportato nell'infinito. Ogni giorno
d'una eguale sfrenata perfezione »!
1
- 1 primo settembre 1619 a Torino viene po
solennemente alla presenta di Vittorio Amedeo I
Duca di Savoia e dei suoi Fratelli Principi Tommaso
e Maurizio la prima pietra della Chiesa di San ('.irlo,
architettata dal Conte Carlo di Castellamonte. L i
Chiesa veniva aperta al Culto circa una anno dopo:
il 4 novembre 162(1 festa di San ('.irlo infatti Frati
Agostiniani Scalzi cominciavano a celebrarvi Messa.
Soltanto nel 1836 perì» si costruiva la facciata, e pre
cisamente ad opera dell’Arch. Grassi.