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mate nelle lesene che ritmano la facciata. Sono spes-

so presenti uno o più « piani nobili » di maggiore

altezza.

I cornicioni su via, sempre in muratura, molte

volte sono sorretti da mensole e conchiudono supe-

riormente il prospetto.

Le aperture, spesso sormontate da timpani o

cornici e oscurate con ante a rotazione, presentano

in genere balconcini alternati a finestre, sfalsati pia-

no per piano. I balconi sono in lastre di pietra su

mensole, hanno ringhiere in ghisa o ferro di accurato

disegno negli esempi di maggiore rappresentatività.

Gli edifici sono caratterizzati spesso da razionali

e decorose risoluzioni architettoniche degli spazi

principali di distribuzione (androni, scale) e degli

spazi di cortile, questi ultimi possono presentare

pavimentazioni congruentemente impostate (acciot-

tolati, lastricature, ecc.).

Varianti:

in determinate zone possono trovarsi edifici tipo-

logicamente assimilabili a quelli in oggetto ma

con delle varianti che li caratterizzano in modo

specifico.

a) Edifici prevalentemente a quattro o cinque

piani destinati all'affitto di livello economico, su

lotti di medie dimensioni, spesso lungo le direttrici

periferiche di sviluppo, realizzati prevalentemente

negli ultimi decenni dell'Ottocento (possono persi-

stere nei primi anni del Novecento), con piani di

altezza costante e piuttosto ridotta, non differenziati,

con presenza di botteghe, caratterizzati da semplici

decorazioni (es. Corso Regina Margherita, Via Cot-

tolengo, Corso G. Cesare, Corso Emilia).

b) Edifici prevalentemente a quattro o cinque

piani, su lotti di pezzatura ridotta, realizzati negli

anni tra il 1860 e il 1880 caratterizzati da una note-

vole presenza al piano terreno e nei bassi fabbricati

del cortile di strutture commerciali e artigianali (es.

Via Bidone, Via Belfiore, ecc.).

c) Edifici di notevole volumetria, a cinque

piani, sviluppati su isolati chiusi (in fregio al primo

tratto di Corso G. Cesare) realizzati negli anni com-

presi tra il 1870 e il 1890 circa, con ordini fitti di

abbaini o di mansarde che costituiscono un vero e

proprio piano abitabile in più; le costruzioni risvol-

tano su vie piuttosto in pendenza che danno luogo a

quote di accesso all'edificio diverse tra il corso albe-

rato (a quote più elevate) e il cortile o i corpi laterali.

d) Edifici a cinque piani su lotti di medie o

grandi dimensioni edificati alla fine dell'Ottocento

in zone urbanisticamente appetibili caratterizzate da

un impianto compositivo tripartito: zoccolatura

comprendente piano terreno e ammezzato, corpo

centrale con piani intermedi, ultimo piano differen-

ziato con cornicioni evidenziati e sorretti da menso-

loni (zona Corso Marconi, Via Principe Tommaso,

Via Goito). Le decorazioni sono di gusto prevalen-

temente eclettico.

Tipo

3: Case di

barriera

Edifici residenziali di impostazione economica,

che possono accogliere botteghe e in origine anche

servizi per l'ospitalità legati al territorio (stallaggi,

locande, ricoveri, ecc.), realizzati generalmente

lungo i principali tracciati viari di collegamento tra

la città e il territorio, in prossimità delle porte o delle

barriere della cinta daziaria, anche aggregati a for-

mare sobborghi.

Sono stati edificati prevalentemente a partire dal

terzo-quarto decennio dell'Ottocento, con prevalen-

za negli anni della seconda metà di tale secolo, e

persistono, in quartieri più decentrati, anche nei

primi anni del Novecento.

Caratteri tipizzanti

Impostazione votumetrica ed aggregativa

Edifici a due, spesso anche a tre piani f.t. (e nei

casi più recenti quattro), sviluppati linearmente lun-

go i tracciati viari, generalmente a manica doppia,

anche risvoltanti con manica semplice su cortile.

Spesso sono presenti bassi fabbricati (a uno o due

piani) in fondo al cortile (ricoveri, depositi, ecc.). Il

piano terreno non è rialzato e presenta spesso botte-

ghe. Lo sviluppo dei lotti su via è generalmente

uguale o superiore a cinque aperture.

Struttura distributiva

Gli edifici presentano androne carraio di accesso

al cortile; le scale, nella manica principale, sono

aperte su cortile e possono essere raggiungibili solo

da quest'ultimo (negli esempi più antichi), oppure

sono collegate all'androne.

La distribuzione ai piani avviene esclusivamente

o prevalentemente mediante ballatoio.

Negli edifici che non hanno androne carraio

(poiché il cortile è raggiungibile in altro modo) sono

presenti androncini di ingresso collegati alle scale.

Struttura statica ed edilizia

È quella tipica ottocentesca, con strutture verti-

cali in muratura, strutture orizzontali a volta o con

normali profili in ferro e voltini di mattoni, o con

travi in legno e assito. Vi sono generalmente tre

allineamenti longitudinali di muri portanti (due di

ambito e uno di colmo, se l'edificio è a manica

doppia) collegati con muri trasversali.

Le coperture sono generalmente a due falde con

manto in coppi ed eventuali abbaini (spesso esiste un

abbaino in corrispondenza della scala che permette

l'accesso alla copertura per manutenzione).

Caratteristiche architettonico-compositive

Si presentano con volumetrie semplici, le faccia-

te offrono aperture con ridotto interasse, con even-

tuali persiane esterne a rotazione, possono avere

balconcini con lastre di pietra su mensole oppure a

filo facciata, con ringhiere di ghisa o ferro; hanno

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