Table of Contents Table of Contents
Previous Page  756 / 851 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 756 / 851 Next Page
Page Background

grandi «vigne», ville ed edifici di elevato decoro,

con parchi e giardini.

La corona è costituita dalla successione degli

attestamenti sul Po delle dorsali collinari che, nella

loro parte bassa, si aprono come zampe in sistemi di

poggi separati da conche e brevi vallette boscose.

Tali siti risultavano particolarmente adatti all'in-

sediamento di residenze per la villeggiatura dei tori-

nesi, in relazione alla facile accessibilità e alle posi-

zioni panoramiche e dominanti.

Nel Seicento, con Torino capitale sabauda, il

corso del Po, fiancheggiato da « amene selve » e

verneti » adatti alla caccia, venne costellato da una

sequenza di «luoghi di delitia» dei diversi membri

della famiglia ducale e delle loro corti: sul lato sini-

stro, le ville di Mirafiori (sul Sangone), Millefonti.

del Valentino, del Regio Parco; sul lato destro, in

collina, il castello di Moncalieri, la «vigna» Lodo-

vica, la Villa della Regina (fig. e14).

Le presenze, o i cospetti oltre Po, delle residenze

dei principi costituirono altrettanti poli di attrazione:

nello stesso secolo e, dopo le distruzioni dell'asse-

dio di Torino (1706), nei due secoli successivi, tutta

la corona collinare venne densamente costellata di

ville e «vigne» di notevole decoro, utilizzate come

villeggiature dalla nobiltà e dall'alta borghesia citta-

dina.

Nell'Ottocento e ad inizio Novecento, attorno o

accanto alle principali ville, vennero realizzati par-

chi monumentali, spesso oculatamente ottenuti per

trasformazione di aree boschive o di appezzamenti

agricoli inadatti alla viticoltura, la più produttiva, a

quei tempi, delle colture collinari.

Tra Otto e Novecento, l'urbanizzazione della

fascia pianeggiante pedecollinare si estese, con

complessi di palazzine e villini, sulle prime propag-

gini della collina e negli imbocchi delle valli princi-

pali.

Ciò nonostante, tale corona nel suo insieme co-

stituisce tuttora una verde cornice collinare al corso

del Po, quale appare dalla riva sinistra cittadina (dal

Valentino, dai Lungo Po, dalla Piazza Vittorio): i

filari di platani lungo corso Moncalieri ed i parchi

dell'ex canale Michelotti mascherano la zona urba-

nizzata pedecollinare e costituiscono elementi di

saldatura verde tra i parchi otto-novecenteschi rea-

lizzati sulla sponda destra del fiume e la corona col-

linare sovrastante.

In modo analogo a quanto si è visto per la se-

quenza dei versanti solivi (« V »), la corona è scandi-

ta da una sequenza di volumi edilizi emergenti, di

varia natura e di varia epoca, che hanno assunto

nell'insieme il valore di poli storici di riferimento

visuale e mnemonico. Per la loro importanza e per

l'esigenza primaria di tutela, sono stati anch'essi

segnalati con asterischi, nella cartografia prodotta.

2.2.3.4.

Pianori e conche in testata alle valti e

vallette nei versanti « inversi » («

P» ), caratterizzati

da ampi campi, prati e frutteti.

Si tratta di siti collinari relativamente poco adatti

alla viticoltura, a causa della quota eccessiva o della

infelice esposizione; inoltre erano siti relativamente

lontani dalla città e poco appetibili per realizzarvi

sedi di « villeggiature » .

Erano caratterizzati da colture miste, con vigne

limitate ai pendii meglio esposti e con campi, prati e

frutteti nelle zone fresche o pianeggianti.

Le cascine di grande e di media dimensione, di

solito proprietà di cittadini, erano frammezzate dal

caratteristico tessuto a piccoli lotti dei «ronchi» di

proprietà contadina, legati agli insediamenti rurali

dei « tetti » .

La realizzazione di residenze civili per « villeg-

giatura» si estese a queste aree soprattutto nell'Otto-

cento e ad inizio Novecento.

2.2.3.5.

Corona ambientale di Superga (

,

S»).

Delicata area, già a carattere agricolo, da tutelare e

possibilmente da reintegrare quale cornice ambienta-

le della basilica, un tempo pressoché isolata e domi-

nante sulla cima del colle, in posizione visibile da

quasi tutto il Piemonte.

La basilica, eretta come monumento religioso

ufficiale, ad un tempo votivo e celebrativo, segnava

da lontano il centro ideale del piccolo stato e costi-

tuiva, più da vicino, importante polo di riferimento

visuale nella prestigiosa raggera delle « strade reali»

convergenti alla capitale.

2.3.

Tessuti storici di colonizzazione e di insedia-

mento

A differenza della città, lo sviluppo e l'evolu-

zione storica del sistema collinare vero e proprio

(quello a monte della stretta fascia pianeggiante ur-

banizzata cosiddetta « pedecollinare ») non vennero

regolati in modo incisivo da norme particolari, né

vennero sensibilmente guidati e coordinati da piani

stabiliti d'autorità (

1

).

Le svariate vicende storiche locali di caratteriz-

zazione e di evoluzione del sistema collinare risulta-

no prevalentemente costituite dall'organico affian-

carsi, intrecciarsi e sovrapporsi di un numero relati-

vamente ristretto di tipi ricorrenti di iniziative e di

vicende elementari, relativamente autonome, di co-

lonizzazione e di insediamento, complessivamente

raggruppabili nelle seguenti cinque categorie:

a) riorganizzazione agricola di una « vigna »; spesso

concomitante costruzione o riattamento dei suoi

edifici « rustici » o « civili » ;

b) «roncatura» di un lembo marginale di bosco e

messa a coltura di un nuovo piccolo appezzamen-

to di terreno; spesso concomitante aggregazione

di una nuova unità edilizia rurale ad un nucleo di

« tetti »;

c)

realizzazione di una villa (residenza di prestigio,

non associata ad azienda agricola e relativi rusti-

ci) con parco e giardino, isolata o aggregata ad

un complesso residenziale;

1

752