

II. INDIVIDUAZIONE
E FORMAZIONE STORICA
Il tratto corrispondente alla Via Corte d'Appello
(precedente Contrada del Senato, antica Contrada
delle Patte, decumano minore del
castrum e
della
colonia romana) è stato soggetto a piano di ristruttu-
razione urbanistica di « dirizzamento » ed allarga-
mento con Regii Editti del 1729 e del 1755, non
completamente attuati. L'operazione si inseriva nel
quadro più complesso della globale ristrutturazione
settecentesca degli assi principali della città vecchia
(cfr. a.4 « Via Milano ») e intendeva collegare
strutturalmente e funzionalmente la Contrada di Porta
Palazzo alla nuova arteria principale del terzo am-
pliamento (Via del Carmine) e alla nuova Porta
Susina.
Il tratto corrispondente alla Via del Carmine,
sebbene più recente come formazione edilizia,
è
precedente alla Via Corte d'Appello come definizio-
ne urbanistica di sezione stradale pianificata. La via
traeva la sua importanza dall'attestamento sulla
nuova porta occidentale della città, traslata più a
nord per scelte logistiche collegate all'ampliamento
della fortificazione (1702). Molto qualificante per
l'asse risulta anche la presenza dei Quartieri Militari
di S. Celso e di S. Daniele e della piazza compresa
(Filippo Juvarra, dal 1714, su precedente impianto
di Michelangelo Garove).
Come spazio urbanistico intermedio tra la nuova
via e il tratto preesistente nella città vecchia, si inse-
risce la quadrata Piazza Savoia, costruita per metà
sui terreni del Vallo e per metà con l'esproprio e con
la ristrutturazione del tessuto urbano sul fronte della
città preesistente.
III. QUALIFICAZIONE
E
CONNESSIONI
L'asse a.3 è connotato
nel tratto tra Via Milano e Piazza Savoia
- da edilizia residenziale o mista di valore
ambientale di differente caratterizzazione architettonica e
volumetrica, con cellule seicentesche e
settecentesche, con residuati di impianto medievale, con ri-
strutturazioni e riattamenti edilizi ottocenteschi
- dalle emergenze architettoniche costituite dal
Palazzo del Senato (attuale Tribunale) d'impianto
settecentesco con successivi completamenti, dalle
fiancate del Palazzo Barolo (rettifica del tardo Otto-
cento sul palazzo seicentesco) e dal Palazzo di Città
(manica settecentesca), di valore storico-artistico e
ambientale
— dalla emergenza edilizia della Reale Mutua As-
sicurazioni (Armando Melis, 1933), in forte contra-
sto ambientale e volumetrico
in Piazza Savoia
— dalla presenza dell'» Obelisco Siccardi » il cui
inserimento al centro delle fughe assiali appare
ormai consolidato nella struttura e nella memoria
collettiva della città
— da uno spazio urbanistico che appare prioritario
rispetto alla connotazione architettonica dei palazzi
e delle cellule — diversificate — che vi sono affe-
renti
nel tratto corrispondente a Via del Carmine
— da cellule edilizie da reddito, di tipo uniformato,
con impianto e caratteri stilistico-costruttivi del Set-
tecento e del primo Ottocento, di valore ambientale
e
con notevole senso di skyline
- dalla emergenza architettonica della Chiesa e
Convento del Carmine (Filippo Juvarra, 1732) di
valore storico-artistico e ambientale
- dalla emergenza architettonica e urbanistica del
complesso dei Quartieri Militari con piazza porticata
simmetrica e originariamente aperta verso la Porta
Susina (demolita)
(cfr. relazione ambito 1/1 e
Mappa delle Tipologie
allegata al Piano Regolatore Preliminare,
1980).
Asse
a.4
« Via Milano Corso Giulio
Cesare
I. DEFINIZIONE
Asse urbano
- costituito da Via Milano e suo protendimento
coassiale in Piazza della Repubblica, e da Corso
Giulio Cesare da Piazza della Repubblica alla Stura
- di valore storico-artistico da Via Garibaldi a
Via Andreis
- di valore ambientale e documentario da Via
Andreis a Via Chivasso
- di valore ambientale da Corso Novara a
Via Spontini
— segnalato di interesse ambientale da Via
Chivasso a Corso Novara
— segnalato di significato documentario da
Via Spontini a oltre il ponte sulla Stura.
II. INDIVIDUAZIONE
E FORMAZIONE STORICA
L'asse corrisponde nel tratto di Via Milano (anti-
ca Contrada di Porta Palazzo) alla ristrutturazione
settecentesca innescata con il Regio Editto del 1729
su progetto di Filippo Juvarra e realizzata nel corso
del Settecento. L'operazione si inquadrava nella
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