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ne». Il richiamo alla terza soluzione, attraverso alla

pianura, poneva come elementi probanti la posizio-

ne in mezzo alla provincia, sgombra di boschi,

...passante fra terre popolose e facoltose in grado

di concorrere e supplire alla conservazione » (15

giugno 1778) (

18

).

D'altra parte che il problema della strada di

Chien non fosse esaurito risulta dalla mappa topo-

grafica di due strade che dalla città di Torino tendo-

no alla città di Chieri, passando una colla direzione

per la collina dell'Eremo, e l'altra dalla direzione

per la collina del Pino, su progetto dell'arch. Giu-

seppe Vay, 1807, 1° aprile.

Esemplificativo inoltre dello stato di degrada-

zione è il manifesto del Vicario di Torino che proibi-

sce agli abitanti di Pecetto, Chieri, Cambiano di

transitare con carri nella strada di Monveglio; nei

territori di Torino « Al presente sua maestà per evita-

re il nuovo devastamento della premessa strada a

danno delli possessori delle vigne, ed altri beni late-

rali, stante il loro obbligo della manutenzione della

medesima a proprie spese si è degnata sulle rappre-

sentanze di detti possessori di significarvi con suo

Biglietto delli 22 or scaduto Febbraro (1771) »; proi-

bizione che fu poi tolta con

R.

Patenti del 12 giugno

1787, di commissione all'Intendente di Torino

affinché provveda per il riadattamento della strada

dall'Eremo ed ammetta il comune di Pecetto ad

usarne concorrendo alla spesa.

In epoca napoleonica l'assetto delle infrastruttu-

re stradali era decisamente pessimo, come si può

rilevare dalla serie di petizioni e memorie che ap-

paiono dai documenti di archivio. Evidentemente

l'incuria delle strade nel tardo Settecento rafforzata

ora nel passaggio di amministrazione e, di riflesso,

forse nel disuso delle proprietà collinari, era stata

tale da portare al degrado una struttura viaria che

trovava in una costante manutenzione il suo equili-

brio.

Il

progetto dell'amministrazione napoleonica

(che aveva assunto come comunali le strade di Ca-

voretto, di Revigliasco, di Pecetto, di Mongreno e di

Superga, lasciando le altre a carico dei singoli pro-

prietari), non fece che acuire lo stato di doglianza

riguardo il pagamento delle quote di pertinenza dei

singoli proprietari, quote che erano proporzionali

alla lunghezza di strada cadente in riparazione.

Le strade nel periodo napoleonico erano divise

in nazionali, dipartimentali, comunali e vicinali: la

grande route d'Alexandrie » era l'asse preminente

della sponda destra del Po; risultavano dipartimenta-

li le strade di « Casale par Gassino » e quella « de

Turin a Villanove par Chieri », erano passate comu-

nali « les chemins de la colline de Superga, de Pecet-

to, de Revigliasco et de Cavoretto ».

La relazione dell'ingegnere Lorenzo Lombardi

del 28 gennaio 1813, conforme alla lettera del Maire

in data 4 gennaio 1813 e rivolta all'esame di tutta la

rete delle strade della collina, è analitico e puntuale

dello stato e del numero. « Vú qu'ils sont sans nom-

bre, et que plusieurs sont des bras secondaires et

de diramation des susdits... » (

19

). L'elenco che

segue è importante per

lo

spaccato che ci dà della

strutturazione della collina e della importanza per

cui ogni settore stradale serve un certo numero di

vigne; l'esame è condotto dal confine di Moncalieri

fino a quello di S. Mauro.

La Strada di Cavoretto che si divide in tre dira-

mazioni, legandosi alla strada della parrocchia di

San Vito dando accesso a 24 vigne. La strada di

Revigliasco, divisa in 4 rami ed in altri 4 e dà acces-

so a 42 vigne. La strada di val Salice in 4 rami e dà

accesso a 37 vigne. La strada del Monte (dei Cap-

puccini) e quella « de la Ville Imperiale», da cui si

stacca la strada di Pecetto in sei diramazioni e dà

accesso a 62 vigne. La strada, dietro la chiesa di San

Bino Evasio di San Martino dà accesso a 52 vigne.

La strada di Valpiana dà accesso a 27 vigne. Altri

sei rami a nord danno accesso a 8 vigne. La strada

dipartimentale di Chieri con accesso a 22 vigne. La

strada di Mongreno dà accesso a 80 vigne. La strada

di N.D. de Superga in 8 rami dà comunicazione a 40

vigne. E fino al rio Muschie a 20 vigne. Da quanto

sopra esposto risultano otto strade principali che non

sono state comprese come comunali, non avendo

comunicazione con altri comuni, ma molto indi-

spensabili con le loro diramazioni, per aver l'acces-

so a 410 vigne: per fare riparare, conclude la rela-

zione, le suddette strade « qui par la négligence de

chaque proprietaire confrontant sont presque en total

dépèrissement». Si possono riportare memorie e

doglianze: 1806, 16 aprile, Giacomo Filiberto Ber-

gera al Prefetto «que le chemin particulier... conduit

aux maisons de campagne dites vignes... endomma-

gé par l'écoulement des eaux... que l'on ne peut

plus y passer surtout avec des chariots et de Bètes

à charge » . « Quand le Po déborde dans la grande

route, ce qui arrive assez souvent... » (

20

); 10 ot-

tobre 1807, L. Lombardi « ...pour óter les fo rts

dégrès qu'ils existent que pour remplissement des

creux...

» (21

); 12 giugno 1806 « le chemin de Pecet-

to, qui tend à l'Héritage et que vraiment je l'ai trou-

vé presqu'impraticable; la dépense de la reparation

du dit chemin est trés forte...

» (22

); e per la strada di

S. Mart ino, 15 marzo 1811, ... » ...le pavé de cail-

loux y a formé des profonds sillons de verser les

chariots et estropier leurs betes... » (23)

.

Nel legato alla precedente situazione, al di là di

un segno rievocativo oltre la cifra e la componente

del pittoresco, la rilettura dei disegni di Clemente

Rovere (1830-1840), relativi alla collina di Torino,

si presenta come analisi suggestiva delle componenti

pur minime o povere, ma ormai codificate, di un

topos

definitivamente configurato nei suoi elementi

compositivi.

Nella individuazione del contesto, cogliendo la

caratterizzazione ambientale del primo Ottocento, i

disegni ben esprimono le relazioni di strada e sito, le

modulazioni di infrastrutture ed insediamenti media-

te in elementi di percezione e di configurabilità:

strada, rivo, ponte, cancello, pilone, chiusure, muri

di sostruzione, cappella, albero (e non alberi).

Il

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