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o

I MARMI SCRITTI DI TORINO E SL1BURBlO

XVIll.

S.

FIUPPO

(S. EUSEBIO ).

Per non cadere in ripetizioni, basta qui avvertire che la

congregazione dei preti dell'Oratorio fu istituita a Torino

nel 1643 nella casa Blancardi ' presso la chiesa di S. Fran- '

cesco d'Assisi per opera del teologo Pietro Antonio Defera

da Borgomasino e del padre Ottavio Cambiani da Savi–

gliano, già musico a Roma del principe cardinale Maurizio

di Savoia. Ma il maggior impulso che si ebbe le venne

tosto da Sebastiano Valfrè da Verduno, da Bonifazio dei

conti di Buronzo e dai padri Ceresia ed Ormea, soci del

collegio teologico dell'Università. Dopo quell'incunabulo la

congregazione aprì chiesa nell'isolato che corrisponde a un

di presso alla casa

Cumia~a,

ora Colli, in via Bogino: tenne

indi qualche tempo la chiesa municipale del

Corpus Do–

mini,

poi ritornò nel 1654 alla chiesa or accennata della

via Bogino: ebbe in appresso alcun poco una chiesetta asse–

gnata dal principe cardinale Maurizio; sinchè, dopo lun–

ghe contese che si dimenarono anni ed anni, fu possibile

attuare la chiesa parrocchiale di San Eusebio, patronato

della nobilissima famiglia torinese della Rovere che stava

per estinguersi. Essendo quella chiesa

ang~sta,

si ampliò;

ma Carlo Emanuele

III

allettato dai meriti di quei padri

assegnò loro un sito di due

gion'late

nel luogo ove ora

sorge la magn ifica chiesa. Essa fu anzitutto edificala sui

disegni del celebre padre Guarino Guarini; e come ha

il

Soleri nel suo Diario

fiS.

nel principio del luglio

(1704)

si cominciò a travagliare la cappella dei padri di San Filif'po

Neri. .• Ma il

26

ottobre, sempre secondo l'or accennato

Soleri. .. è stata inaspettabile e terribile la caduta alle