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I MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO
e di celebrare nel giorno di S. Anna, una messa solenne (I).
CosI del paro il
2
novembre del
1666
nei chiostri di quel
convento la Società dei Cappellai di Torino conveniva con
quei padri per
la
celebrazione annuale della .festa di S. Gia–
como suo patrono, obbligandosi coloro che fra essi tenevano
bottega, di pagare ogni anno soldi t:enta, e gli apprendizzi
una libbra di cera una volta tanto
(2).
Discorrendo poi cronologicamente, per quanto possibile, dei
fatti che.riguardano quella chiesa e convento, conviene avver–
tire ora, che avendo nel
1664
il padre maestro Giovanni da
Messina, infiammato di sacro zelo
1:1
Compagnia di S. An–
tonio da Padova, che ivi uffiziava, verso la divozione sua,
essa
il
12
agosto del
1669
ragunatasi nel salone di quel
convento riceveva da quei padri un sito di ripostiglio al di
sopra di quell'aula per riporvi una statua di quel santo, fatta
due anni innanzi a sue spese. Aveva il santo
« •••
un
bambino in braccio con un giglio in mano, il tutto d'argento
di peso di oncie
725,
ottavi due ...
li.
La statua veniva
consegnata dal banchiere Carlo Antonio Marchisio (3).
Nel
1704
la Compagnia della Concezione eretta in essa
chiesa, commetteva ai capi mastri Francesco Righini e Cristo–
foro Tognasco di erigere l'altare in marmo nella sua cappella.
Il campanile della chiesa di S. Francesco fu, più che altri
uguali, molesto ai vicini. Ritrovo in un documento del–
l'I agosto
1677
un atto di sottomessione passato da quei
padri a favore dei conti Francesco e Lorenzo Bonaventura,
zio e nipoti Nomis, i quali avevano ottenuto inibizione a
quel convento di far innalzare le campane nd sito più elevato
di quel campanile. Si. temeva che non credendosi abbastanza
solido quel campanile, il peso delle campane potesse recar
pregiudizio alla casa Nomis, vicina alla chiesa.
J
padri adunque
~
(I)
Archivio notarile.
(2)
lb.
(3) lb.