

S. ROCCO
259
S. Barbara rifabbricarono sul disegno di Carlo di " Castella–
monte l'oratorio e la chiesa. Ne sorsero così due chiesuole,
una a lato dell'altra con facciata comune con due porte. Ma
poi prevalse l'oratorio alla chiesa, come più ragguardevole.
Omettiamo qui
tutt~
le gare e i litigi protrattisi lunga serie
di anni con grande utile dei legali torinesi, fra le due Con–
frerie dei disciplinanti del Gonfalone e questi di S. Rocco
a cagione di una reliquia insigne di quel Santo avuta da
Venezia mentre era ministro di Savoia nell'anno 1618 Carlo
Emanuele Scaglia conte di Sostegno, perchè di questo avremo
forse col tempo a trattare particolarmente. Basti per le so·
lite notizie che in ciascuna chiesa facciamo precedere alle
epigrafi, di sapere che nel 1638 essendo la sagrestia della
parrocchia dei Ss. Stefano e Gregorio, nella quale uffiziava
la Congregazione dei disciplinanti di S. Rocco, ricon osciuta
assai umida ed oscura, si veniva ad accordi per renderla
meglio atta, " col rettore di quei dì, Marcaurelio Rorengo
dei conti di Luserna, (il noto autore delle memorie storiche"
dell'introduzione delle eresie nelle valli di Luserna ecc.) che
si dimostrò pill conciliante di quel che fossero stati i suoi
predecessori
(I).
Nel settempre del 1663 poi la Confrater–
nita otteneva il patronato della parrocchia di S. Gregorio
sovr'accennata, che veniva a cagione della sua angustia abo–
lita. Ed il nove giugno del 1671 quel Sodalizio costituiva
in dote al teologo ed avvocato D. Emilio Malliano, nominato
da essa primo parroco, un censo di ducatoni 30 annuali per
il
capitale di
500
ducatoni ed una casetta in via delle Orfane
dove eravi un affresco di S. Rocco nel muro
(2).
A riuscire in questi impegni furono necessarie parecchie
sollecitazioni, trattandosi di vari acquisti di case vicine; per
buona sorte la Confraternita potè giovarsi de' consigli e della
protezione dell'illustre suo confratello il presidente Gian Fran-
(I) Archivio notarile.
(2)
[bidem.