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I MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO
E finalmente, a capo della biblioteca, il cui incunabutQ
erano · stati i libri del Carmagnolese Guglielmo Baldessano
che erasi ridotto a vivere coi padri, ai quali aveva_
lasci~.tp
il loro retaggio, col patto di aprire una lor casa nella sqa
patria, patto non eseguito, leggevasi questo r_icordo.
Aeternam memoriam
Victorii Amedei
Allobrogvm Dvcis Svbalpinorvm principis Cypri Regis etc.
Qvod bibliothecam hane
In gratiam P. Aloisii Albrieii Regii eoncionatoris secvndo
Annvo censv locvpletavit
Et innvmeris electis volvminibvs P. Petro Monodo collatis
Mvnilìcentissime avxit
Patres Collegii Tavrinensis Societatis Jesv
Aeternam recordationem reponebant.
XXVII.
S. MICHELE.
Accennando a questa chiesa, annessa ora all' Opera detta
della Maternità in via dell'Ospedale, non conviene obbliare
di avvertire che da
tempi
antichi s'innalzava pure una pic–
cola chiesa omonima presso la porta della città, da essa no–
minata
di
S. Michele nella piazza Milano. Essa era priorato
dalla ceIe"bre abbazia Clusina, e vi uffiziava pure una Con–
fraternita, anco chiamata di S. Michele. Ma già : nel
1551
l'arcivescovo Cesare Cibo negli atti della sua visita la rico–
nosceva scadente affatto. Trentaquattr'anni dopo il Peruzzi,
dopo averci nominato il suo rettore Stefano Canaveri da
Reano c'informa ch'essa aveva ottanta scudi d'oro di red–
dito annuale, ma che mancava persin dell'altare.
Et cum
viderit ecclesiam ipsam totam discopertam; audiveritque nibilo–
minus in ea sacramenta ministerii
senz'altro l'interdisse. Ag–
giunge poi che il cardinale Guido Ferrero, abate allora
di