

MISERICORDIA
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S. Michele della Chiusa aveva intenzione di fondarne un'altra.
È
vero che ventitre anni dopo fu posto mano a ristaurarla.
Nel
1612
l'uffiziarono gli agostiniani scalzi, e poi nel
1624
per un momento i teatini, quindi i trinitari scalzi; ma Vit–
torio Amedeo II nelle sue innovazioni edilizie la fece atter–
rare. E nel
1784
fu innalzata sul disegno dell'architetto Bon–
vicino quella alla quale accenniamo.
Nella lapide fondamentale era stata intagliata quest'iscrizione.
Rex Victorivs Amedevs III
P. F. A.
Primvm hvivs Ecclesiae lapidem posvit
Personam eivs gerente
Marchione Adalberto Pallavicino
Ex nobili cvbic: et Praetore Vrbano
Cvrantibvs fratribvs discalceatis
Ordinis Sanctissimae Trinitatis
Redemptionis Captivorvm
XII Kalend. septembris
MDCCLXXXIV.
Dipinsero per quella chiesa Camillo Procaccini, Carlo Fran–
cesco Panfilo, e lasciarono lavori di lor mano gli scultori
Pt!rucca e Plura.
XXVIII.
MISERICORDIA.
La Confraternita detta della Miset'icordia o di S. Giovanni
decollato cominciò ad avere modesta origine ai tempi del
duca Carlo III
il buono.
Alcuni pietosi torinesi scorgendo che
i prigionieri, secondo l'uso di quei tempi poco buoni, tene–
vansi a pane ed acqua, ottennero dal Duca di poter far
loro qualche carità per non lasciarli perire. Ma più tardi,
cioè nel
1578,
Michele Zuccato, Andrea Milano, Marcan–
tonio Spada, Fabrizio Bonanome con altri ottennero dal-