

SPIRITO SANTÒ
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Avutone il consenso dall'arcivescovo Gerolamo Della Ro–
vere, i suddetti al sette di marzo già stabilivano le fonda–
menta delhi loro società, ed
il
13
aprile i deputati eletti
conchiudevano apposita convenzione col prete Giacomo Ca–
navero parroco di S. Silvestro per poter uffiziare in quella
chiesa già patronato dell'l famiglia Sili e posta presso 1'0-
ratorio del
CorpzH Domini,
da cui era divisa dal cimitero.
E
cos1 già il mattino del diciassette di quel mese si potevano
intraprendere gli uffizi religiosi. Anzi quel buon parroco
non inframetteva ostacoli a che la nuova Compagnia potesse
assodarsi, e poco dopo donavale un . crocifisso che secondo
l'uso della chiesa orientale solevasi porre sull'architrave del–
l'altare maggiore, come si vede ancor oggidl in alcune chiese
della Lombardia, del Novarese e delle valli di Susa e di Aosta.
Giova notare che i fedeli della chiesa occidentale invece sole–
vano porre quel crocifisso all' ingresso de' loro templi per
significare che Gesù Cristo è
il
primo autore della nostra
salute. E questo crocifisso
è
quello che oggidl ancora è con
somma venerazione esposto al pubblico in quella chiesa in
una cappelletta a destra della porta d'ingresso, e caldamente
invocato, specie in tempi di calamità pubbliche e gravi. Nel
1578
la Confraternita promulgava i suoi statuti, .mentre già
sin dal primo anno aveva preso l'abito e le insegne col motto:
Spiritus Sancti adsit nobis gratia;
come pur già in quell'anno
erasi a quel Sodalizio aggregato il sesso femminino.
Nello stesso anno pure, già si procedeva ad ampliare 1'0-
ratorio, e il Duca con lettere dell'
I 1
luglio .
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576
regalava
all'Arciconfraternita una campana, e nel
1579
donavale venti
scudi d'oro pei suoi bisogni.
Nel
1583
la Compagnia recavasi in pellegrinaggio alla
Madonna di Moncrivello per implorare la guarigione del
duca Carlo Emanuele I gravemente infermo. Ma qui con–
viene premettere, come per deliberazione presa nell'anno
1523
il Municipio, al tabernacolo di legno egregiamente scolpito