

SPIRITO SANTO
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principi, nel 155
I
ventva canonicamente eretto l'ospizio a
tale scopo. Essa pon
ti1rdav~
quindi a ricevere prove di fa·
vqre, come da
a~cuni
dei nostri principi, così da molti pri–
va~i;
interrotti benslneJ
1811
al tempo della dominazione fran–
cese IDa pqi ripigljava l'e$ercizio
qeUe
~ìUe
fupzionj nel
1822.
Sj sa
çh~
H
p
~prile
del,
1728
vi era stato ammesso Gi'an
Giacomo Rosseau?, .che abiurava il
21,
ricevendo il battesimo
due
~iorni
dopo.
Nel
n64
la Confraternita, favorita dal legato di Giambat–
tista Bertoldo, che l'aveva istituita erede universale delle Sue
sostanze, poneva mano a riedificare la sua chiesa sui disegni
delI'architetto Giambattista Ferroggio, che rispettata l'antica
struttura ne variava soltanto la disposiziQQe interna, e l'a–
dornava di mlrmi di Valdieri, ,ricostruendo l'altare mag–
giore, che un fatale ihcendio
qvev~ _
distruno sin dal 1653,
e che s.olamente era stato restaurato in via provvisoria. Si
erigeva allora bensì la facciata, ma non veniva compiuta,
mancandovi la parte ornamentale.
E
così rimase sino al
187
I,
nel qual anno ·questa chiesa venne riabbellita sui disegni e
sui consigli del chiaro ingegnere Giambattista Ferrante.
La chiesa presenta la forma di una croce greca sormon–
tata da cupo letta a traforo che termina in un lucernario. Il
corpo si compone di colonne corinzie scannellate, di marmo
bigio di Valdieri, con basi di marmo bianco di Frabosa. Il
braccio traversale termina in due grandi cappelle in forma
d'absidi, e quello longitudinale finisce in un abside, nel quale'
si aprono il presbitero eq il coro. Due di quelle colonne
furono donate dal re Carlp Emanuele III.
Fra i varii personaggi di riguardo che ressero le sorti di
que~to , Soclalizi9
vogliono essere ricordati il barone .Otto Rhe7
binder svedese, fattosi cattolico a persuasione della sua cop–
sorte svedese pure, che in un documento del
1712
ritrovo fosse
Maria .Giovanna di Morphia Omerocom, dama della Croce stelo
lata e dama della nostra Corte, e vedova del barone Bongdof. '