55. 5UDARIO
28r
radunatasi nella stanza denominata il
Capitolino
attiguo al·
l'altare maggiore della citata chiesa essendone
priore
l'av–
vocato collegiato G. Andrea Peyrani da Nizza veniva a
transazione sulle pretese delle spese fatte attorno alla chiesa
di S. Pier del Gallo che aveva ampliato
ecc'
t
e che ecce–
devano le ventimila lire. Per evitare litigi la Confraternita
accondiscendeva a ricevere un' annualità di cinquecento
lire
(I).
Ed è colla somma ricavata che riduceva poi a ca–
seggiato di abitazione quell'antica parrocchia torinese. Ma
in quel torno Vittorio Amedeo II saggiamente avendo pre–
teso che ciascuna delle Confraternite della città s'incaricasse
di un' opera pia speciale, ne venne che quella del Sudario
diè origil1e ad un'istituzione della massima importanza so–
ciale" e della quale
ci
dà notizia
il
seguente atta inedito"
che giova pur conoscere.
Il
22
maggio del citato anno
1727
adunque nel coro ded–
l'Oratorio della Confraternita congregatosi
il
Consiglio di
essa, l'avvocato Gio. Batt. Boasso decurione e segretario
del
Municipio
di Torino e confratello della Compagnia, nO
J
tificava ai congregati. .. che il vicario della città conte Ceveris
di Burolo avevagli esposto che S. M. il Re erasi degnato di
significare la sua reale intenzione che in questa città si eriga
un ospedale per gli infermi di mente et averli ,omandato
di trattare con qualche Corpo secolare l'eretione di tale
ospedale, conoscendo la M. S. quanto sia necessaria nei
suoi stati tale opera, mentre un solo mentecatto può inco–
modare un'intiera"città e luogo oltre li danni che il mede–
simo può recare alla propria famiglia. e par:enti; e per lo
piil tali persone sono il ludidrio della plebe
1
e l:001te di esse
periscono talvolta senza essere
soccorse~
mentre'chè' alcune
alle quali facendosi li opportuni rimedi di tempo panne es–
ser~
risanate onde
il.
suddetto ricovero non
può,
nus,ire. che
(I)
Archivio notarile.
19 - G.
CLARETTA,
I
marmi scritti.




