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I MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO

E dalla Veneria il tredici giugno 1728, Vittorio Amedeo II

promulgava le regie patenti, nelle quali rispondendo al me-o

moriale a capi presentatogli da quella Confraternita, le con–

cedeva quanto riguardava l'erezione di quell'Ospizio. Non

è

pill il caso per noi di seguire i progressi raggiunti da q uel–

l'ospedale, poichè ve n'è sufficiente notizia nella storia di

quella Confraternita pubblicata nel 1793. Ne basterà di avver–

tire che nel 1764 la chiesa che per il passato era stata piut–

tosto unicamente riservata per l'esercizio delle funzioni della

Confraternita fu destinata per uso anche delle milizie acquar–

tierate ne.lla città, e cosi venne uffiziata dai cappellani dei

reggimenti, i quali giusta le istruzioni all'uopo compilate dal

cardinale delle Lanze, dovevano dì quando a quando col

mezzo delle necessarie predicazioni imprimere nei soldati i

sentimenti d'amore, di fedeltà, di onestà e di subordinazione,

propri della milizia.

A tal uopo emanavano pure da Carlo Emanuele III altre

patenti colla data

I I

settembre 1764, colle quali era

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ceduta facoltà alla Confraternita di aprire la porta deHa sua

chiesa verso la pubblica via, e dichiarata la medesima sotto

la reale protezione.

La nuova chiesa, che ancor oggi è aperta al pubblico, ed

uffiziata da quella Confraternita fu disegnata dall'architetto

Borra; ed è adorna di altari marmorei. Si sa che l'odierno

ospedale de' pazzi fu trasportato nell' edifizio intrapreso nel

1818 e perfezionato di mano in mano, conformemente al

progresso della scienza e dei ritrovati moderni.

L'antico

edifizio di cui abbiamo sin qui discorso serve ora all'OspiziO.

dell'infanzia abbandonata.

Riguardano la chiesa del Sudario le seguenti epigrafi.

Nell'atrio infra la chiesa e l'ospedale: