

S5. SUDARIO
cianti ed esercenti professioni, i quali molte volte ritrovano
il loro buon tornaconto di appartenervi, ed indossare anche,
se occorra, ben o malgrado, il sacco dei battuti.
Il 25 marzo
il
Consiglio poteva già udire il responso del
vicario di Torino conte di Burolo, il quale lo rallegrava di–
cendo, che Vittorio Amedeo
II...
aveva conceduto l'ossequio–
sissima sommissione e prontezza della medesima Confrater–
nita nell'incontrare
il
suo regio gradimento coll'intrapren–
dere nella miglior forma possibile detta opera, qual indub–
biamente riuscirà a gloria di Dio e particolare vantaggio del
pubblico ...
(I).
Ma siccome ci voleva un tempo notevole prima
che l'ospedale potesse sorgere ed essere atto ad abitazione,
cosI per evitare l'inconveniente
di
veder infermi di mente...
vagando per la città o ricoverati in luoghi impropri o poco
ben assistiti,
il
Re desiderava che
b
Confraternita in via
provvisoria sin dal venturo S. Michele
(29
settembre) prov–
vedesse una casa all'uopo allestita convenientemente. E per
sopperire a tali spese veniva dal vicario proposto a quel Con–
siglio di valersi della somm.1 di diecimila lire depositate nella
tesoreria civica, lasciandole anche a censo o mutuo presso il
Municipio e di quella di altre diecimila lire che
la
Compagnia
di S. Paolo aveva determinato di erogare a benefizio e soc–
corso del nuOvo ospedale. Il Consiglio pronto ad obbedire
ai regii ordini di un Re che si chiamava Vittorio Amedeo II,
i cui consigli o suggerimenti erano comandi che non am–
mettevano replica, mentre delegava i confratelli avv. Berlia
della Piè ed avv. Boasso a recarsi presso il conte Ceveris
a ringraziarlo, conveniva cogli eredi del fu avvocato Batiano
sulla casa posta nel fine della via S. Dalmazzo, che allora
si protraeva sin presso l'odierna piazza Giulio, per appigio–
nare quella casa
(2).
(I)
Archivio citato.
(2) Archivio citato.