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I MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO

prima parte

il

padre Andrea Costaguta consigliere e teologo

tanto della duchessa Cristina quanto del suo figlio, tuttavia

egli molto vi si adopero; tanto pill ch' erl in continua corri–

spondenza colla Duchessa, la quale riponeva molta confi–

denza in lui.

Questa chiesa, che si poteva dire splendida per Torino,

tanto più nei secoli scorsi senza tentar paragone con molte

altre di città italiane, conserva in molte opere marmoree mo–

n'umenti della pietà dei marchesi Tan:!, della Chiesa di Cin–

zano, e di parecchie

altr~

famiglie. Molte di esse avendo

congiunti che erano ascritti ai carmelitani, furono indotte a

lasciare speciali fondazioni, come vedremo riferendo molte

epigrafi. La bella facciata a due ordini di colonne fu eretta

nel 1764 dall'arcivescovo di Torino Giambattista Roero. La

chiesa conserva lavori del Peruzzini, del Moncalvo, di Cor–

rado Giaquinto di Molfetta scolaro deI Conc:1, di Tommaso

Aldovrandini bolognese, ecc. Vi sono opere dello scalpello

del Martines siciliano ed altri minori che qui non occorre

accennare, come tralascio di ricordar gli uomini illustri del–

l'Ordine Carmelitano che fiorirono in quel convento, già d'al–

tronde memorati dal Cibrario nella sua storil di Torino.

In quanto alle epigrafi, ancor qui molte andarono perdute

nelle varie restaurazioni e cangiamenti. Vi supplirà in parte

la

collezione epigrafica manoscritta.

. Nella pietra fondamentale:

Christina a Francia

Svbalpini et Cypriaci sceptri Tvtrix Rectrixqve

Optima maxima

Magnorvm Regvm

Filia soror vxor mater et amita

Templvm in honorem D. Virginis Theresiae Carmeli instavratricis

Sacratvm

Coenobivmqve exca!ceatis fratribvs

In Pedemontanis ditionibvs regia eivs rietate perpetvo svstentatis

.

Avspicali istivs lapidis iactv

Fvndatrix fvndavit

Anno salvtis MDCXLII V Idvs ivnii.