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S. TERESA

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argento similmente indorata come sopra, guarnito detto

raggio e lllnetta di diamanti e rubini tutt'all'intorno...

(J).

Patto apposto era che quell'ostensorio non si avesse mai ad

. alienare, nè per qualunque caso d'urgenza, nemmeno pri–

vario delle pietre preziose e ciò

iiI

.injinitum

dovendo in caso

di violazione di quella clausola passare ai padri dell'Ora–

torio di S. Filippo. E discorrendo ora cronologicamente

delle epigrafi ci si presenta quella appunto del marchese Tana.

.AIl'altare maggiore:

D. O. M.

Et Sanctae Teresiae Virgini

Marchio Federicvs Tana

Sabavdiae Torquatvs eqves

Cataphractorvm Christianae a Francia

Eqvitvm Dvx

Cohortis Pretoriae

Coeterorvmqve Helveticorvm ac Valesorvm

)

Militvm tribvnvs

Vrbis et provinciae Tavrinensis gvbernator

R. Celsit. ]n exercitv legatvs

Aram Hanc maximam

Vbi asiIvm vivens

Stationem habet et Illortvvs

Dedicabat anno MDCLXXXIII.

A

cornu evangelii

della cappella, sacra alla B. V. del Car–

mine e del S. Crocifisso vi è l'epitafio di Ambrogio Fas–

setto d'Alba, che fu lettore primario di medicina pratica nel–

l'Università di' Torino, e per quarant'anni medico ordinario

della duchessa Cristina e di Carlo Emanuele II suo figlio.

Fu priore del collegio della sua facoltà. Lasciò anche qualche

scritto, fra cui una lettera in latino di dedica al collegio me–

dico dei nuovi statuti medici ·deU'anno 1659.

Il

suo proni–

pote Silvio Andrea Barisano-Fassetto ponevagli nella cappella

della B. V. del Carmine busto di buono scalpello, collo

(I)

Archivio notarile.