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STORIE ' DELLA MONARCHIA

(Giornali scientifici, ecc.)

253

latori non che dei numerosissimi collaboratori di molle

provincie d'Italia avevan reso molto interessante e ricer–

cato questo giornale; ma per serii dissensi insorti fra i

professori, dopo la morte del vecchio Lessona, relativa–

mente alla compilazione e cHrezione del medesimo, do–

velle esso pure .cessare od almeno sospendere le sue pub-

blicazioni, lacchè avvenne nel 1857.

cc Non tardava però a risorgere, nel

j

860, più Jjgoglioso

di prima per iniziativa del professore Ercolani, dà breve

tempo nominato direttore della scuola, e veniva intitolato

il

Medico Veterinario

(v. n. 3575), nome che porta tuttora

perchè appunto In quell'epoca aveva

il

nuovo Governo

italiano fregiato del titolo di Regia Scuola Superiore di

medicina veterinaria l'antico Insliluto piemontese,

cc Ne tenne per qualcbe anno la direzione

il

sullodato

Ercolani, colla collaborazione dei professori Lessona Giu–

seppe, Peroslno Felice, Vallada Domenico, Chiappero

Francesco, Bassi Roberto e Longa Tommaso. E dacchè

egli, colpito da irreparabile sciagura di famiglia, decise

di abbandonare la Scuola di Torino e recarsi a quella di

Bologna, sua patria, Il giornale venne sempre redatto a

vicenda da due professori, oppure da un professore ed

un assistente, ordinariamente cambiati in ogni anno, sotto

la direzione ed amministrazione dei direttori della Scuola

che furono finora Il professor Tombari chiamato a sosti–

tuire l'Ercolani, Il pl'ofessore Perosino succeduto al Tom–

bari in tale ufficio, ed

il

professore Vallada, che, dopo

d'aver diretta per cinque anni incirca la Scuola Veteri –

naria Superiore di Napoli, ave pubblicava in unione ai

professori di quello Inslituto il giornale dal titolo :

l'Ar–

chivio della Vel,erinaria Italiana,

fu mandato alla Scuola

torinese per sostituirvi

il

professore Perosino,

cc Vi hanno collaborato e ne banno lenuta, come in parte

vi collaborano e ne tengono ancora la redazione i pro–

fessori Vallada, Bassi, Rivolta, Ilrusasco, Chiappero, Per–

roncito, Long9, lIIazzara, Magri, Panizza, Desilvestri,

Chiccoli, Mattozzi, Lemoigne, Vacchetla, De-Tuoni, gli

aggregati Allemani, Demarchi Giulio, Naltino, Gay, Piltoto,

gli assistenti Venuta, Moroni, Dell' Acqua, Gilardenghi,

Demarchi Antonio e Pairone, ed ili numero straordinario

I medici-veterinari delle varie regioni d'Italia, di cui

troppo lungo e tedioso sarehbe l'indicare i nomi, tanto

più che possono ' facilmente apprenderli coloro che a ciò

fossero per qualRivoglia ragione interessati, trattandosi

.d'un giornale 'di cui molti posseggono l'intiera raccolta,

e che seguita, tuttora le sue pubblicazioni.

cc Il periodiCO fondato dalla Scuola Yeterinaria torinese,

del quale si tratta, conta oggi trent'anni di prospera vita,

rappresentati da trenta volumi di oltre cinquecento pa·

gine cadun<J, Non potè però mai raggiungere un grande

sviluppo ed un esteso spaccio, scarso essendo

il

numero

e miserrima la condizione finanziaria dei veterinari ila–

liani in genere, e di quelli del Piemonte in particolare,

di maniera che non se ne stamparono mai più di quat–

trocento copie.

cc Oltre a ciò ebbe anch'esso a subire forti scosse e tristi

vicende, una delle quali dovuta a proteste inserte nel

medesimo contro

coll~ghi

e Corpi costituili estranei alla

Scuola, accusati di volere avocare a sè soli quanto di

bene si fosse fatto e si stesse facendo per la velerinaria

ed anca di fatti ledenti gli interessi dei veterinari con–

doUi, donde insorsero polemiche assai incresciose e per–

sonali. Furono-tultavia continuate le sue regolari

pubb.li

cazioni con generale soddisfazione, colla avvertenza però

di non più inserirv l per l'avvenire scritti che potessero

in qualsivoglia maniera dar luogo al rinnovamento di

si

deplorevoli incidenti.

cc Lo 8COpO essenziale di questo periodico fu sempre

quello di portare a conoscenza dei lettori le più impor–

tanti ed utili scoperte ed i più interessanti insegnamenti

teorico-pratici dovuti ai diuturni e peDosi studi e lavori

dei più dotti e brillanti, come dei più modesti e coscien–

ziosi cultori di questa importantissima arte scientifica,

sia esteri che nazionali.

cc Illustrano le sue colonne i non pochi elaborati discorsi

di inaugurazione dei corsi scolastici annuali, le memorie

originali

d~i

redattori e dei numerosi collaboratori, ri–

guardanti tutti I rami della zoojatrica istruzione, e mas–

simamente quelli dell'anatomia normale e patologica, della

fisiologia, della patologia generale e speciale, medica e

chirurgica, della maleria medica e della terapia, non

che della giurisprudenza, le rivisle dei periodici vetAri–

nari di quasi tutta Europa, ed inline le varietà e le raso

segne delte migliori opere nazionali e straniere.

C(

I dil'eltori tutti, non che i compilalorl e collaboratori

di questo giornalo prestarono e prestano sempre l'opera

loro senza compenso alruDo, per puro vantaggio della

scienza e del paese. VALLADA

Il.

,3550. -

IL

POLIGRAFO TORINESE,

Giornale

letterario.

:=

Torino, stamperia Bagliope e

C" 1839. ,

Compilato da Giacinto Ravell i.

3551. -

MUSEO

scientifico, letterario ed

artistico" cioè Raccolta di utili e svariate

cognizioni sulle scienze, lettere ed arti

belle.

:=

Torino, stamp , Alessandro Fontana,

n. I,

5

gennaio

1839 (-50).

Ebdomadario, con incisioni.

Diretto da Luigi Cicconi, quindi da Pier Angelo Fio–

rentino

(1843)

infine da Pietro COl'elli.

Ordinando it carteggio det prof, abate Baruffi, tro–

vammo questi propositi che

il

CiCCOlli gli comunicava:

cc Il Ciccoui oel prender la direzione del

Museo,

si pro–

pose di:

cc Commentar con arlicoli originali le

vignette,

appo·

nendovi spesso novelle.

(C

Puqblicar

il

più che si può le

vignette

francesi in–

nanzi che si stampino in Francia,

cc Darne delle nuove, di arlisli italiani e molte con·

sacrate ad argomenti patrii.

cc Non dar traduzioni ehe per giudicare le opere stra–

niere e non accettar nulla dalle Reviste e Giornali d'altre

Nazioni.

cc Trar raramente dalle Reviste e Giornali italiani qualcbe

articolo originale,

«

Inserir sovente scritti degli uomini

i

più illustri

d' Italia.

cc Mettere in luce gli autori italiani conosciuti più dagli

stranieri che dai nostri.

cc Pubblicar versi sopra ulili argomenti, eliminando ogni

ciancia poetica.

cc Tl'altar di tanto in tanto le scienze severe, ma cercar

di piacere ad ogui sorta di lellori con modo di scrivere

immaginoso e coltivar specialmente il cor delle donne.

• SLuùiar la lettel'atura e le arti col metodo filosofico

che' si,.m in Francia ed in Atlemagna, metodo che fu

falto italiano.

,

cc Far conoscere l'lIalia e l'Europa, armonizzarle insieme

sia per le conoscenze, sia per la storia: sia per la pittura

de' costumi.

cc Mostrare di trallo in tratto

il

progresso delle scienze,

leltere ed arti che ha luogo in Francia, Allemagna, In–

ghilterra, Italia ed altri paesi e darvi un parere.

cc Scrivere con uno stile semplice,' scevro di pedanteria

e di gallidsmi inutili, adaUato ai bisogni dell'epoca.

cc

Nola.

F.

pregato

il

signor Baruffi di trascrivere come

sono i paragrafi del CiCCODi, s'egli lo crede conveniente

e dir nel suo discorselto, colla solita sua grazia di. stile,

cbe

il

Cicconi, dopo aver imprC4vvisato a Parigi, .'asciò

quella caniera per darsi a sc,'ive,:e, che si addestro nel–

l'arte di comporre articoli per

Revi~te

e Giornali francesi

e cbe ora vuoI dare all'Italia il frulto de' suoi studi faUi

in Francia nello spazio di cinque anni

II.

3552. - IL

DAGHEROTIPO.

Galleria popolare

enciclopedica, cioè Raccolta di articoli

sui monumenti dell' Italia, d'industria,

di scoperte, storia naturale e varietà, con

incisioni.

,

:=

Torino, tip. Cassone, genn'aio

1840

( -42).

Compilatore, Angelo Brofferio; collaboratori principali,

Luigi Rocca e Luigi Re; caduto nelle mani del professore

P. Vittorio Angius, mori di anemÌa.