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altri infine, i quali dimostrandosi persuasi che ognuno può

ciò che vuole, vorrebbero abolito affatto ogni genere di

sussidio, e che l'avvenire della gioventù fosse unicamente

lascia to al lavoro, alla solerz ia, alla pervicacia e volontà

della

giovent ù

st essa : tanto

pi ù

che, second'essi, non è

urgent e

il

bisogno in

Ita.ia

di accrescere artificialmente

il

contingent e dci giovani che si dedicano agli studi univer–

sitari, spingendovi con sussidii od assegni soverchi anche

quelli che dall e loro condizioni famigliari ne sono impe–

diti forse per fortuna loro, ovvero peggio, ten tando a si–

mulare

povertà

per pot erli

conseguire. "

studenti provvisti

di discr eta agiatezza.

Il lettore deciderà. per chi stia la maggior ragione, gio–

verà però notare che la spesa attuale del Colleg io non è

inferiore a quella 'che aveva quando, essendo aperto gli al–

lievi in esso ra ccolti, oltre che di vitto e di alloggio, prov–

vedeva di assist enza , di rip etizioni e simili ; giacche i posti

grat uiti essendo allora divi si per Facoltà e per Provincia,

molti andavano vacanti per difetto di concorrenti, ed es–

sondo i doveri , che agli alli evi allora incombevano, mag–

gior i di quanto ora noi siano, maggiore era pure

il

nu–

mero di coloro che non potendo o non volendo a quelli

ottemp erare, il posto loro abbandonavano. onde una non

lieve economia di· spesa che ora più non si verifica, pochis–

simi essendo i posti che attualmente vanno vacanti. Non

saremo poi certamente noi, che gette remo

il

discr edito sul

motto " voler e è poter e " , noi vecchi che da tanto temp o

lo cantiamo c ripetiamo ai giovani allievi del Collegio, per

tener viva la loro fede ed animarli a sempr e maggiori studi,

, per quanto l'esperi enza ci abbia dimostrato che tante volt e,

purtropp o, fra

il

voler e cd

il

pot er e si annidi la fortuna ;

sta

per ò

il

fatt o che non pochi giovani, i quali emer ero

nelle scienze o nei pubblici uffici a tanto forse non sareb–

bero , colla miglior volontà, .riu sciti , se non avessero trovato

nel Colleg io delle Provincie un pot ente aiuto. Ba stano a

dimostrarlo, senza ri correr e all e glori e an tiche,

il

prof. Mi–

chele Coppino e l'avvocato Costantino Nigra, i quali usciti

da umili condizioni, ed accolti nel Collegio, ivi pot erono