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sino a nuovo ordine, ai meno diligenti nello studio o rilas–
sati nella disciplina.
Furono a carico dell'
niversità
le spe e per adattare come
convenivasi l'edifizio destinato ai nuovi Collegi, per far fronte
alle quali dovette poco di poi la medesima alienare un suo
credito di lire 15 mila che aveva verso l'Amministrazione
del Collegio accia
(R.
decr. 26 agosto
l
25). Oltre a ciò,
il
astello di Vinovo, sito negli ameni contorni di Torino,
proprietà una volta della nobilissima Famiglia dei Della
Rovere poscia unito alla Magistrale Commenda di Stupi–
nigi, quindi ceduto all'Università, venne da questa ceduto
ai Gesuiti
affìnchè
ivi potessero passare le vacanze scola-
tiche con que' dei loro allievi che avessero anteposto di
proseguire durante le medesime i loro studj,
anzich è
recarsi
in seno alle proprie famiglie.
Infine fu per dotazione annua stabilita ad ognuno dei
Colleci la omma di lire 3400 per le spese
personali,
cioè
della Direzione e degli Impiegati, e quella di lire 15 mila
per la manutenzione della famiglia, da prelevarsi sulle ses–
santa mila as cenate al soppres o Collegio delle Provincie.
La libreria, gli arredi, i mobili tutti che erano proprietà
di questo pa arono ad uso di quelli.
Per tal modo periva la nobile Istituzione e colle sue
spoglie apparecchiavasi un vasto campo di cospirazioni ad
una etta formidabile, cospiratrice sempre contro quanto
havvi di più sacro al mondo: la Patria, la Libertà, la Fa–
miglia. Della casa dell'antico ollegio se ne faceva poi un
ritiro per le rugiadose Dame del acro Cuore, solita ap–
pendice dei Gesuiti (l). (R. decreto 12 ottobre 1 22.)
In eguito alle surriferite disposizioni assunsero i reve–
rendi padri la direzione dei nuovi Reali Collegi per mezzo
del loro superiore,
il
padre Grassi, e nel novembre l 23
aprirono
azli
studiosi quello destinato agli studi di Teo–
logia, Filo ofia e Lettere, nominandovi a Rettore
il
padre
Roothan; quindi nell'istesso mese del successivo anno il se-
(I) Bnorr znro,
toria dei miei tempi.




