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sor dini di cui era nel Collegio, comé lo

è

generalmente

in tutte le

Comunità,

soventi pretesto il vitto (l ).

Nuovi posti gratuiti vennero intanto ad aggiun gersi a

quelli già esistenti nel Collegio, cioè uno, per Decreto mi–

nisteriale 29 novembre 1855, fondato dal sacerdote Gaspare

Boschis di Susa a favore dei proprii parenti; un altro, con

Decreto pure miuisterial e 2 gennaio 1856, del comm. dottore

collegiato Bernardino Bertini per i giovani aventi domi–

cilio d'origine in Barge (Saluzzo) sua patria, ed infine, per

Decreto reale 26 luglio dello stesso anno, undici altri crea t i

. dal conte Luigi Vandon e Della Castellana pei giovani na–

tivi di Vigevano, in difetto di essi pei Lomellini, ed in

mancanza anche di questi per gli altri giovani sudditi di

S. .M. (2).

Procedendo l' egregio ministro nell'opera sua a favore

del Collegio, ne fece nel 1857 ri staurare con una spesa di

27 mila lire il fabbricato , particolarmente l'esterno, che

ri cordava ancora in rozze pareti l'antico convento delle Cro–

cifisse, e quelle parti del fabbri cato che erano inservibili , o

non necessarie all'Istituto ordinò che fossero date a pigione

procurando per tal modo all'Istituto un maggior e provento

di oltre due mila lir e

'annue.

Da ultimo pr esent ò alla Ca–

mera dei Deputati uno schema di legge int eso a modificar e

(I)

In seguito a questa disposizione il vitto richiesto per la famiglia

comp onent e

il

Collegio fu sempre affidato ad un solo provveditore al

prezzo stabilito di lire 1 cent. 75 al giorno per ogni Sup eriore ed allievo,

e di lire 35 al mese per ogni persona di servizio e consisteva a :

Colazion e

in gr. 140 di pane di semmola o gr. 1&0 di pa ne comune,

un a tazza di calTè puro, o di un tazzone di calTè e latt e.

Pranzo.

-

Due piatti di carne di vitello di l ' qualità del peso di

gr. 300 fra entrambi, e di cui uno gnernito di verdura. legumi o simi li ;

di frutt a, cacio e qualche confetto, olt re la minestra in dose comun e,

t

12 litro di vino, e pane di l' qualità a petizione.

Cena.

-

Un piatt o di gr. 150 di carne guernilo come sovra , minestra

od ins alata, frutta, 1[1, di litro di vino e pane a petizione per ogni in–

dividuo.

Gli inse rvienti avevano due pietanze e min estra a pranzo ; una pie–

tanza e minestra a cena, pane a petizione, ed un litro di vino al giorno.

(2) V. Parle II,

Fondazioni private.