è per me importantissimo, e vale quanto le
tavole genealogiche cui si riporta il Bosio
per impugnare che la damigella amata da
Re Carlo fosse della nobile famiglia Solaro
(cognome scambiato dagli scrittori francesi
con D
e Solier)
, perchè questa era fanciulla
di circa
undici anni
e si chiamava
Marga
rita
, e non
Anna
, come narrarono gli storici
francesi, il Giovio ed il Marchese Francesco
che scriveva alla Marchesana ciò che testi-
monj oculari gli riferivano. M a , o che la
damigella amata da Re Carlo fosse
Marga
rita Solaro
o
Anna De Solier
o
da Solero,
il fatto resta sempre incontrastato, ed il mio
sospetto che il reliquiario collo stemma di
Francia sia un dono di Carlo V III alla Col
legiata di Chieri diventa quasi cosa certa.
E cosa certa , anzi certissima , è poi che
questo reliquiario sia opera di orafo italiano
e non tedesco, come vorrebbesi da chi dimen
tica che in quei secoli g l’italiani erano non
solo maestri agli stranieri in questa ed in
tutte le altri a rti, ma le opere loro manda
vano in tutte le regioni d’Europa (1).
(1) Invece, ho saputo che il busto di S. Genesiafu
donato, circa il 1485
alla
Collegiata, dal canonico
Enrico R empart
, che vi pose il suo stemma — di
nero a tre fiordalisi d’oro, due ed uno — ; stemma
che mi ha fatto sospettare essere quel reliquiario
dono di Carlo
VIII.