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i ciechi e per ¡sbugiardare chi scrisse che il
«
Catalogo redatto (!? ) con molta cura dà
«
succintamente le notizie
si
storiche che
«
artistiche necessarie a possedersi (?!) per
«
apprezzare tutto il valore nascosto (?!)
«
degli oggetti che si ammirano in quelle
«
Sale
» (Gazzetta di Torino,
8 luglio 1880).
Pag-. 191. —
Miniate
ed
alluminate
vuol
dire
miniate
e
miniate
— . Qui non posso
tenermi dal contare la discussione avuta
intorno a questi sinonimi, perchè c’ è da
istruirsi.
Quando io osservai al Collega che
miniate
e
alluminate
vale lo stesso, e che doveva
usare una sola delle due voci, altrimenti di
ceva uno sproposito, Egli mi rispose che —
miniare
è una cosa e
alluminare
un’altra — .
Ma no, rispondevo io, non sente che cosa
dicono Dante e il Buti ? — Dante, salta su a
dire un altro Collega pittore, Dante non era
pittore nè miniatore, e non capiva nulla di
queste cose. Io mormorai tra me di cuore 11
Domine ignosce illi
etc. e g li augurai che
divenisse ,pittore come Dante; potrebbe esser
contento. È certo, e lo sappiamo da Leonardo
Aretino, che Dante si dilettasse di musica e
di sua mano egregiamente disegnasse. E di
questo non è a maravigliare, essendo egli
stato grande amico di Odorisi e di Giotto, e
di quel valente musico che fu il Casella, del
quale, nel suo poema, tanto lodò la perizia nel
canto. Ma se l’ altissimo Poeta non lavorò
di pennello, qual dipintore mai lo ha pareg
giato ? Ma ritorniamo ai vocaboli in questione.
— Ella sostiene, dissi al Collega, che
mi